“E’ possibile ottenere potere
in tre modi. Il primo consiste nell’accostarsi alla fonte di ogni potere e
cercare di divenire un canale di essa; il secondo è, per così dire, il
tentativo di ‘rubare a Mario per pagare Carlo’, facendo giuochi di destrezza
con le energie della manifestazione; e il terzo modo è quello di far ricorso
alle acque del caos, divenendo un canale attraverso il quale il potere
squilibrato di quel regno può emergere in terribile azione. Nei termini della
psicologia junghiana, possiamo considerare i Qliphoth [corsivo in originale, ma non sono “i” bensì le “Qlippòt”, è femminile plurale in
ebraico, terminando in consonante in italiano percepiamo questo termine come “maschile”
purtroppo in assenza del genere neutro, l’italiano è una lingua povera sia
foneticamente che flessivamente che come radici, per questo “preda” facilmente
le altre lingue, né può far composti; nota mia] come gli aspetti squilibrati degli archetipi
dell’inconscio collettivo della
razza. Esiste sempre una pressione proveniente dalle acque sotto la terra ed essa troverà
sfogo attraverso qualunque canale le venga aperto. Così il dittatore fanatico, sia di destra sia di sinistra,
si trova sostenuto da un potere apparentemente irresistibile e ogni cosa gli
sembra possibile. Però, quando le energie dei Qliphoth [corsivo in originale] cominciano a fluire attraverso di
lui con una crescente corrente, egli scopre che esse stanno per impossessarsi
del controllo. Non riesce più ad esercitare quella che era stata la sua
autorità e a dirigere le sue attività in accordo con la propria ragione. Le energie
stanno divenendo dei dittatori interiori e prendono a guidarlo a loro volontà
dove, nei momenti di lucidità, egli non vorrebbe recarsi. Allora egli comincia
a compiere errori, la sua stratega diventa lacunosa e le forze sbilanciate, che
egli ha liberato nei suoi seguaci accecati, cominciano ad operare su di essi in
modo da creare il tradimento e la divisione nel paese. Infine, l’intero sistema
del potere dittatoriale rovina e il suo dominio è distrutto”[1].
Insomma e diffidenza,
la situazione del mondo in cui viviamo è diversa in modo sostanziale ...
Certo allora, che “nulla si
ripete uguale”, dunque nessun Hitler[2]
o Stalin in giro, anche se ci son tanti dittatorucoli da mezzo soldo e un
quarto di tacca, del tutto incapaci di “ravvelocitare”, però, il “ritmo della
storia”, e che, dunque, non servono nemmeno a quel male che aiuta il bene[3]
malgré lui même, nemmeno questo.
Pertanto se è vero che “nulla
si ripete uguale nella storia”, è altrettanto – se non più – vero che nella
storia Repetita non juvant … e siamo
quasi costretti a ripeter sempre gli stessi errori, in salse, però, e
circostanze sempre mutevoli.
Siamo come attanagliati da un “loop” affamato … forse di nome Fenrir …
Siamo come attanagliati da un “loop” affamato … forse di nome Fenrir …
Addendum
“L’uccisione di Odino
da parte di Fenrir rappresentata in un francobollo delle Faer Oer”,
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/d/d0/Faroe_stamp_436_The_Death_of_Odin.jpg.
[1] W. E. Butler, Cabala e magia, Hermes Edizioni, Roma 1984, pp. 92-93, corsivi miei. A tal proposito – al riguardo
di quel che si dice in questo brano appena riportato, cf.
http://associazione-federicoii.blogspot.it/2017/03/la-leggenda-dellinvestitura.html.
[2]
Il
“caso Hitler” è paradigmatico, cf. H.
Rauschning, Colloqui con Hitler, Tre Editori, Roma 1996, pp. 1997-198 (libro
messo in questione da vari storici, ma che merita comunque una lettura, in
particolare i sottocapitoli intitolati Il
segreto del dominio delle masse, pp. 192-196, e Il realizzatore del marxismo, pp. 170-174, per ambedue il grassetto
è in originale). Inoltre l’ultimo capitolo delle memoria dell’ambasciatore
francese a Berlino all’epoca: A.-F. Poncet,
Ricordi di un ambasciatore a Berlino,
Rizzoli, Milano 1947, subito dopo la
fine della Seconda Guerra Mondiale (oggi siamo infatti nella Terza “a pezzi”, assai
più simile alla Prima – “centro bloccato” e poche avanzate iniziali, poi crolli
all’interno di uno dei due fronti dà la vittoria all’altro – che alla Seconda).
Infine, last but not least, una
ricerca ormai “classica”, sempre attuale, ringraziando il Cielo recentemente
(ma non troppo) pubblicata in italiano, ché contiene delle affermazioni
fondamentali proprio al riguardo del “tema” che si va, super brevissimamente,
non “tematizzando”, ma solo e soltanto per sommi capi schizzando: W. Langer, Nella mente di Adolf Hitler, Pgreco, Roma 2011.
Conviene a
questo punto, tuttavia, precisar di nuovo che nulla si ripete uguale nella storia, e dunque non dobbiamo affatto
cercare un “nuovo Hitler” né attenderselo, ma qualcosa di ben diverso, i cui
unici mezzi saranno “la sapienza e
l’astuzia” (cf. http://associazione-federicoii.blogspot.it/2017/03/la-leggenda-dellinvestitura.html),
non, dunque, la “guerra” e la “conquista”,
si badi bene a questo punto, dirimente davvero.
[3]
“Mefistofele. Io mi son parte di
quella possanza che vuole continuamente il male, e continuamente produce il
bene”, da:
https://it.wikisource.org/wiki/Faust/Studio_(I).
Nessun commento:
Posta un commento