Cf.
https://associazione-federicoii.blogspot.com/2013/09/scampoli-del-mondo-mythico-di-prima.html,
cf.
https://associazione-federicoii.blogspot.com/2013/11/frammenti.html,
cf.
https://associazione-federicoii.blogspot.com/2015/06/scampoli-del-monto-antico-i-cavalieri.html.
Un passo interessante sull’Afghanistàn, da un vecchio libro, che comprai – per caso – ad Arezzo, molti anni fa, in una bancarella, è quello dove si parla del generale P. Avitabile, cf. F. MARAINI; “Paropàmiso. Spedizione romana all’Hindu-Kush ed ascensione al Picco Saraghrar (6350 m.)”, Leonardo da Vinci editrice, Bari **1963**, p. 120. Tra l’altro, questo testo è davvero eccezionale per le sue foto dell’Afghanistàn degli anni Sessanta del secolo scorso: una rarità ormai. Cacciarono il re (Zahir Shah, se non ne ricordo male il nome, il quale, tra l’altro, venne in esilio a Roma) ed ecco cos’è successo di quel paese, sempre difficile, sempre “la tomba degl’imperi”, ma, per lo meno, aveva un suo senso. E, di caduta in caduta, siamo arrivati ai Talebani (andata e ritorno) …
RispondiEliminaInoltre la parte finale parla dei “Kàfiri”, questo popolo che ha (o aveva) conservato resti dell’antico “paganesimo” come conservati “sotto vuoto” (ma in grave degenerescenza), e del qual viaggio riportò questa parte lo stesso Maraini ne “Gli ultimi Pagani”, Red edizioni **1998**, recentemente ripubblicato, se non erro. Parliamo qui di **veri* “pagani”, non quelle “robbette” costruite “a tavolino” dai moderni. O postmoderni o tardo-moderni che siano – **sempre moderni** sono.
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