“Impara, figlio mio,
con quanta poca saggezza è governato il mondo”[1].
-
Papa Giulio III (1487-1555)
Andrea A.
Ianniello
[1]
J. Leasor, L’inviato non invitato, Longanesi & C., Milano 1974 (seconda
ed., la prima è del 1969), citazione iniziale in dedica, nella “dedicatoria”,
si diceva un tempo; l’autore della citazione in dedica è riportato qui sopra. Quest’ultimo
libro ricostruisce la vicenda Rudolf Hess, con il risultato – tranne su di un punto – di sostenere le idee a sua volta (dopo) espresse da in G. Galli, Hitler e il nazismo magico, RCS Libri, Milano 1994, a sua volta riedizione di Idem,
Rizzoli, Milano 1989, cioè ormai trenta lunghi anni fa, ed è interessantissimo “misurare” dove siamo
giunti – e perché – soprattutto
perché, che cosa c’era, già in quel tempo (ricordiamoci che tal libro di Galli
ricorda gli omaggi avvenuti alla morte di Hess, due anni prima della prima
uscita del suo libro. Il “Quarto Reich”
c’è stato – e c’è ancora, ma “confluito” – solo che è ben diverso da qualsiasi cosa tanti (troppi) si son immaginati … come sempre, del resto, le aspettative
sono sempre o deluse o modificate, più spesso modificate.
Questo ci porta
all’idea se Hitler sia sopravvissuto al bunker di Berlino, 1945, sul qual tema
vi è una serie televisiva (mi pare del 2016), e sul qual punto lo stesso Stalin
ebbe sempre tanti ma tanti dubbi, come sul “caso Hess”, d’altro canto.
Se uno vede le
ultime immagini “certificate” di Hitler, con anche le immagini censurate
all’epoca (1945, intendo), noterà il tremore che aveva alla mano (ed anche al
ginocchio), effetto di un Alzheimer molto grave, altro che “problemi allo stomaco” risolvibili con qualche pillola,
come si dice in qualche puntata della serie (investigativa, non di “fiction”). Insomma,
Hitler era gravemente malato, per di più drogato dagli intrugli del dottor
Morell. Non avrebbe potuto spostarsi: in poche parole questo è il punto. Ma è
certo che vi fosse un Quarto Reich, i
cui “spettri” son continuati sin ora:
Borman fuggì, Mengele pure, eccetera; probabilmente a fuggire fu il sosia di Hitler, o uno di essi. Si sa che anche Churchill
avesse dei sosia, quindi ipotesi tutt’altro che peregrina. Poi questa
sopravvivenza ha tramato nell’ombra, unendosi – ed è questo il punto decisivo – con le forze che vogliono, e ci stan
riuscendo, far cadere il sistema della “Grande Prostituta”, per sostituirvisi,
ovviamente. Il cosiddetto “Quarto Reich”, dunque, non è stato (e non è) il
mero tentativo di “ritorno al nazismo”, come si adombra nella serie, come
alcuni pensano, ma, invece, è stato – ed
è – l’ uso di quanto rimane del vecchio ordine nazista, per
“altri” scopi … “Uso” anche dal punto di vista finanziario, delle riserve
finanziarie accumulate (e della questione dell’ “oro nazista” ho scritto
qualcosina in una nota di un vecchio post).
In tale serie
televisiva investigativa, si parla di “Colonia Dignidad” in Cile. Ma di tutto
ciò – e senza sogni di “Quarto Reich” – aveva già parlato Dolcetta, in
M. Dolcetta, Gli spettri del Quarto Reich, RCS Libri, Milano 2007, p. 103. Dall’epoca
di quest’ultimo libro (2007), “Colonia Dignidad” ha cambiato di proprietà, come
dimostra proprio la serie televisiva investigativa qui sopra citata.
Moltissime visualizzazioni di questo post.
RispondiEliminaHo letto il libro di E. K. Bird, “Rudolf Hess”, Edizioni di Ar, Padove 1986 – appena prima che R. Hess morisse – e con fatica, poiché lo stesso Hess aveva preso a voler dimenticare, fingendo amnesia, ma, facendolo, ed anche per causa della vecchiaia, la cosa si era verificata davvero, Bird riesce, però, con estrema pazienza, finalmente a farlo parlare, a farlo ricordare. Beh, trattasi di affermazioni che, tutto sommato, con qualche nota da farsi e qualche correzione, nella sostanza seguono la ricostruzione fattane da G. Galli, anni dopo! Certo che sono affermazioni che danno da pensare, fornendo uno spaccato interessante anche sul presente, su quel che succede ora, oltre che sul ruolo di qualche personalità, sulla quale vi sarebbe da dire.
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