“I Flàmini […] son essenzialmente i sacrificatori. Ognuno legato ad un dio o ad un culto particolare: esistono tre Flàmini maggiori connessi a Giova, Marte e Quirino; dodici minori per […] Vulcano, […] Volturno, […] e di dèi sconosciuti; tanti Flàmini curiales per quante curie esistono (30)”, D. PORTIE, Il sacerdote a Roma, Ed. Victrix, Forlì 2013, p. 68, corsivo in originale, grassetto mio.
“Nel momento in cui le cerimonie si svolgevano correttamente (in latino: rite) e poco importava loro l’opinione dei celebranti sulla azioni che andavano a compiere”, ivi, p. 17, corsivo in originale, grassetto mio.
“Segue la devozione propriamente detta: ‘nel senso che do alle parole da me pronunciate (sicut verbis noncupavi), in quel senso, per lo stato, l’esercito, le legioni e l’aiuto del popolo romano dei Quiriti, le legioni e gli aiuti dei nemici, con me, agli dèi Mani e alla Terra voto’ dis Manibus Tellurique devoveo [dar “in voto ai ‘Mani’ ed alla Terra”]”, G. B. PIGHI, La religione romana, Ed. Victrix, Forlì 2004, p 90, corsivi in originale, grassetti miei, mie osservazioni fra parentesi quadre.
“VOLTURNALIA
Festa non riconosciuta da tutti i calendari; Volturnus era rappresentato da un rozzo tronco che per opera di Mamurio Veturio (l’artefice delle copie degli scudi dei Salii e del Palladio, identificato con Mars) divenne capace d’assumere ogni forma. Può esser considerato una forma di Janus sul piano materiale, in quanto punto di passaggio tra non-esistente ed esistente, potenzialità inespressa di ogni forma possibile”, P. GALIANO, L’armonia dell’anno. La sapienza del tempo nel Calendario di Roma arcaica, Simmetria edizioni, Roma 2007, p. 74, corsivi e grassetti miei, maiuscolo in originale.
“Volturno - antica divinità romana, che possedeva un flamine ed una festa, i Volturnalia, il 27 agosto. Il suo nome (lat. Volturnus) fu ricollegato tradizionalmente a volvere, riferito al turbinare delle acque dei fiumi; interpretazioni più recenti vi riconoscono invece una radice etrusca. Si è inoltre ipotizzato che originariamente V. e → Vulcano fossero nomi della medesima divinità. Una leggenda voleva che V. (o il dio-fiume campano omonimo) fosse il padre della ninfa → Giuturna”, “l’Universale” Antichità Classica, vol. II, Garzanti Libri, Milano 2005, p. 1511, corsivi e grassetto in originale.
A. A. Ianniello
Il 28 agosto veniva consacrato l’Altare della Vittoria nella Curia senatoriale in Roma.
RispondiEliminaComunicazione “di servizio” – per sì dir –; datosi che la rete sta cambiando per causa della cosiddetta “AI” (un cambiamento importante tanto, se non di più, dei social: c’è un Internet **prima** dei social ed una rete *dopo* i social) che sta influenzando un aspetto **sostanziale** della rete: la ricerca per mezzo dei “motori” di ricerca cosiddetti, dobbiamo abbassare la soglia al di sotto della quale un post va cancellato, salvo quelli di “default” per così dire. Pertanto, da questo momento in poi, per far sussistere un post basteranno meno clic. L’intervento della cosiddetta “AI” va infatti ad influenzare il sistema di misura dell’ “indicizzazione” in rete, quindi un cambiamento anche più radicale del “social” cosiddetti. Non solo questo, poi, perché mentre sinora il livello di visibilità derivava dal numero di clic, e quindi – del tutto inevitabilmente – vi era una pluralità di risposte possibile, da ora in poi sempre di più si tenderà alla risposta unica: la forma “sunteggiata” e “scelta” dall’algoritmo dell’ “AI” cosiddetta presenterà inevitabilmente la “risposta unica” come quella “vera” o di modello. Il resto sarà inevitabilmente sotto, per quanti clic possa ricevere. Tutto questo impone dei cambiamenti, come quelli che s’è detto: la discesa della soglia del numero minimo di clic per post. Chi gestisce l’algoritmo dell’ “AI” gestisce il mondo.
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