“Nel postulare la natura “rivoluzionaria” del “proletariato” Marx prese un abbaglio di non piccola entità, le cose non stanno così, le “classi subalterne” una volta entrate nel sistema, intendono rimanervi e lottano per questo, non per il cambiamento sistemico. Non si danno rivoluzioni senza condizioni estreme, condizioni estreme che sono nelle responsabilità delle classi dirigenti divenute digerenti e proprio per nulla nella natura “rivoluzionaria” delle classi “subalterne”: questo dimostra la storia, “oltre ogni ragionevole dubbio”, come dicono nei gialli americani (e gatti).”
Fonte cf.
https://associazione-federicoii.blogspot.com/2015/09/appendice-al-post-precedente-per-chi.html
Ora, il **vero** problema – DA DIECI ANNI FA AD OGGI – è che il “System” NON può, per sua natura e crisi interne, garantir più alle “classi subalterne” alcun posto, reale!, NEL “System” … tutto qui. Si fa per dire …
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