domenica 28 aprile 2024

Copertina 7 – Per l’anniversario di Marco Polo: il settecentesimo dalla nascita; e: 1924-2024 – “100 anni fa”, 6 – link

 

 

 

Cf.

https://associazionefederigoiisvevia.wordpress.com/wp-content/uploads/2024/04/copertina-7.pdf.

 

 

 

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9 commenti:

  1. Questo pdf – così come i due precedenti – son come un “glimpse” o un’ “aperçu” (visione fuggevole e parziale) dentro un mondo particolare, oscuro … e ci si ferma qui, nella presente fase.



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  2. Una noterella “perzonale” … Anni fa, quando ancora le edicole alle Stazioni dei treni erano fornitissime – ce n’è ancora qualcuna ma sempre meno – trovai l’edizione italiana di “Parigi nel XX secolo” di Jules Verne, “Žül” come lo chiamo … Al tempo dovevo spesso viaggiare, trovandomi a tornar tardi a casa, sul tardi ma non tardissimo. Così lo lessi, solo soletto nel treno, sempre sporco come da prammatica. Lo lessi all’imbrunire, quando le giornate già lunghe, ma non troppo calde ancora (per fortuna!), regalavano qualche raro, bel tramonto e crepuscolo lungo, con le ombre che si allungavano ed ingolfavano il Golfo – non ancora così ingolfato di “turisti” –, e il rossore rimasto giocava con i blu che si accrescevano sempre più; la notte guadagnava pozioni e spazi a vista d’occhio. E così mi resi conto. Capii che ero perduto. Capii che non eravamo, per niente, più “in pericolo” (cf. l’ultima intervista a Pasolini) ma che, al contrario, eravamo perduti … È l’ultimo Verne, molto negativo, si tratta di un’opera uscita postuma in Francia nel 1994, da noi qualche anno dopo. Erano le vecchie edizioni tascabili, l’edicola le conserva in quantità, ed erano ancora nella plastica che le proteggeva (in realtà, non parliamo, però – quantitativamente –, di chissà quanti anni fa: ilc eh rende lo “stacco” avvenuto ancor più evidente). Cos’hai fatto, “Žül” …? che t’è successo? “Žül”! In realtà, questo cambiamento di Verne – ed è proprio Lamy che lo dimostra – cominciò da ben prima che nell’ultimo periodo, cioè quello dell’opera postuma. Era cominciato dalla “presa di distanze” da Hetzel, l’editore che aveva sigillato al fortuna di Verne e tuttavia era legato a certe società segrete,. Cui anche Verne si era nel tempo avvicinato. Aveva perso la “fede” in tali cose, ma non in un momento: in successione, in varie fasi, per giungere a “Parigi nel XX secolo” e cioè ad una – vera – distopia. Non era però giunto in un momento alla distopia, mister “Žül” …






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    1. Naturalmente avevo letto, da ragazzo, vari libri di Verne: per primo il più noto, e pieno di adattamenti cinematografici, e cioè “Il giro del mondo in 80 giorni”, che peraltro era il tra i miei favoriti (al secondo posto però), poi “Viaggio al centro delle Terra” ed infine “Ventimila” che, però, mi era piaciuto … e non! Il personaggio, infatti, di “capitan Nemo” – colla sua “N” sulla bandiera – per me che, all’epoca, non capito “certe” cose (ovviamente!) – il “capitan Nemo” aveva degli aspetti nettamente “diabolici” che non condividevo affatto e dei quali m’ero accorto –, pur non potendoli ancora capire, chiaro. Ciò che più mi spiaceva era l’ambiguità che si percepiva tante volte in Verne riguardo a Nemo … Poi avevo letto il mio preferito: “Caccia alla cometa” che conta fra quelli pubblicati dopo la morte, se non ricordo male. A parte varie allusioni qui e lì, per il resto l’attenzione si posava sull’aspetto divertente, direi “ottimistico” – tipicamente “ottocentesco” – dello pseudo mito moderno del cosiddetto “progresso” e cose simili; la narrazione, poi, era vivida, i personaggi gradevoli anche quando sgradevoli (come Nemo! verso il quale avevo sempre una reazione di molto scarsa simpatia, molto scarsa!). Quale fu, dunque, la mia sorpresa quando lessi “Parigi nel XX secolo” … Non lo riconobbi: che fine hai fatto, “Žül”? “Žül”! (eh eh) In realtà, Lamy spiega bene il processo di “allontanamento” – “jüngeriano” – che Verne sperimentò dal gruppo del qual era stato parte – in realtà, ne rimase parte perché sembra non poté “allontanarsene” che **in parte** –, cioè la “S. A.”, la “Société Angelique” o la “Nebbia” (torna la “N” … la “enne” della Lettera “Nûn” …). Della “S. A.” era stato anche membro – e non stupisce a tal punto giunti – Gérard “de Nerval” (pseudonimo di G. Labrunie). Ed anche legato a tali “ambienti” sarebbe stato l’autore della serie di Arsenio Lupin … che chiamo “Arsenico” Lüpèn … l’arsenico essendo un veleno, ma molto usato … arsenico “allupato” – cioè “lupu” – participio etrusco col senso di “morto” –, l’arsenico che dà la morte … arsenico così usato in alchimia, essendo legato all’antimonio ben noto in campo alchemico … E ricordo, a tal proposito, sull’antimonio in alchimia e medicina: “L’ANTIMONIO. Trattato delle meravigliose virtù dell’antimonio (Con le annotazioni del signor Filostibio)”, Edizioni Mediterranee, Roma 1991.
      E peraltro Maurice Leblanc, l’autore della serie su Arsenio Lupin – la cui natura piuttosto ambigua e “semi” diabolica sempre avevo notato e non m’era punto piaciuta, perché ovviamente, quando uno è ragazzo e legge ‘ste cose, di solito, non ha la contezza di “certe” cose – ed è ovvio tra l’altro, Maurice Leblanc, si diceva, era fratello di Georgette Leblanc, che finì come discepola o seguace di Gurdjieff … Decisamente, “tout se tient” siccome se dì an fransè …







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    2. Il cambiamento è stato rapido e vorticoso, e lo sarà sempre di più, ma dovranno costruire il loro villaggio Potëmkin che chiameranno “mondo” …






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  3. Marte va per la sua strada, e cui va più o meno forte, ma tutto ciò che può fare ha un limite, darei al contrario un po’ d’attenzione ai moti di Plutone, che sta praticamente “stazionario” e poi retrograderà per tornare in Capricorno, con le oscillazioni di cui s’è detto. È come il moto d’un ghiacciaio: che schiaccia e frammenta tutto, molto di più della singola “fiammata” propria di Marte …



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  4. Come la differenza tra colate laviche – o di cenere – rispetto al passaggio di ghiacciai o a tsunami, questi ultimi fenomeni sono effettivamente “maciullanti” e frammentanti il primo e sommoventi il secondo, mentre la lava, per esempio, può preservare tutto il materiale che ci sta sotto. E così è come un’ondata che pare che arrivi, raggiunge un livello, poi passa, come un’esondazione, che poi ritorna più alta di prima. O come un ghiacciaio che passa e ripassa su di un posto: alla fine rimane solo materiale frammentato. Ma ciò ancora non è sufficiente, come diceva Guénon …

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  5. Sempre in relazione al testo de “Il Re del Mondo” vi è quest’altra edizione, che segnalo: R. GUÉNON, “Il Re del Mondo. Traduzione dal francese di Arturo Reghini con l’aggiunta di note dello stesso”, Harmakis Edizioni, Greve in Chianti (FI) 2022.







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    1. Sarebbe interessante discuter proprio di tali note di A. Reghini, nello specifico, ma non credo se ne avrà il tempo.



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    2. Non è detto non si ritrovi tal tempo, tuttavia. Vediamo.

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