venerdì 15 settembre 2023

La “ZONA d’ **OMBRA**”

 

 

 

 

Un improvviso impeto d’ansia e d’impazienza mi prese per le vene e mi dette una sensazione di vita intensa, come non ho mai provato né prima né dopo. Mi resi conto di quanto ero marinaio nel cuore […] Passai un momento squisito. E unico”.

J. CONRAD, La linea d’ombra, Einaudi/“l’Unità”, 5 ottobre 1992, p. 45, “Nota introduttiva” di C. Pavese.

 

 

 

Sì. Uno va avanti. E il tempo pure va avanti, finché ci si scorge di fronte una linea d’ombra che ci avverte […] Questa non è la storia d’un matrimonio. […] Il mio atto […] ebbe più il carattere d’un divorzio”.

Ivi, pp. 4-5, corsivi miei.

Ed anche l’umanità intera, in fine, ha incontrato la sua “linea d’ombra” …

 

 

 

Fu in un porto d’Oriente. Era una nave d’Oriente in quanto allora faceva capo a quel porto. Trafficava tra oscure isole su un mare azzurro cosparso di scogli, con la Red Ensign[1] sulla punta di poppa e all’albero maestro la bandiera privata, pure rossa, ma col bordo verde e la mezzaluna bianca”.

Ivi, p. 5, corsivi in originale.

E il “porto”, quello vero, l’unico che conti davvero, è sempre d’Oriente 

 

 

 

Rimasi abbagliato dallo scintillio del mare, splendido e deserto, monotono e disperante, sotto l’arco vuoto del cielo”.

Ivi, p. 97.

 

 

 

[…] e finalmente dissi:

Ora andiamo a poppa a bracciare[2] il pennone di maestra. È tutto quel che possiamo fare per la nave. Per il resto affidiamola alla fortuna”.

Ivi, p. 117, corsivi miei.

Ed anche “noi” …

È tutto quel che possiamo fare per la nave” …

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nell’ortodossia tradizionale la luce sta a designare il dominio della verità, mentre la tenebra è normalmente simbolo dell’ignoranza. Per l’uomo comune il rapporto è nettamente inverso: il regno della luce è quello in cui si svolge la vita materiale mentre la tenebra è il dominio, per lui inaccessibile, della verità. […] Ma qui c’interessa di stabilir ciò: qual che sia il punto di vista che si adotti, quello della verità o dell’ignoranza, rimane fermo che tra la luce e la tenebra, ossia che tra ciò che l’uomo sa o crede di sapere e ciò che non sa, intercede una zona intermedia che chiameremo provvisoriamente zona d’ombra. Preferiamo questa denominazione a quelle in uso presso psicologi e ‘spiritualisti’, gli uni e gli altri assumendo un punto di vista unilaterale, perciò erroneo […]. Da questa zona provengono in grandissima parte azioni e reazioni lente o improvvise che sfociano subitamente nella vita di tutti i giorni degli individui e dei popoli provocando crisi [apparentemente!] inspiegabili e costituendo il dominio dell’ imprevedibile [dell’ apparentemente “imprevedibile” …, di nuovo!]; termine, questo, di cui si fa uso specialmente in lunghi periodi di crisi [ma, guarda caso, anche nel periodo attuale se ne fa uso?, sì; anzi: abuso!], ove né si sa né si vede come possa costituirsi l’avvenire prossimo del mondo [parole originariamente della fine degli anni Venti del secolo scorso! – quasi cento anni fa – ed allora vere, mentre oggi “SI  SA” – o alcuni sanno … – qual sia “l’avvenire prossimo del mondo” …!]. Nessuna persona sensata ricorre […] al caso per spiegare ciò che si sottrae all’osservazione normale: sia che si ammetta un ordine e un principio d’ordine nel mondo, sia che si ricorra al determinismo delle cosiddette leggi naturali, non vi è alcun posto per il caso, il qual esiste solo nella fantasia di quelli che potremmo chiamare i fortuitisti, cioè i miopi sistematici. Diremo subito che questa zona d’ombra è un mondo ordinatissimo, le cui azioni e reazioni avvengono come riflesso di ciò che gli uomini compiono nella loro vita ordinaria [NB] e delle cui ripercussioni essi non hanno coscienza nella fascia semioscura che li circonda [NB]. I Romani — per attenerci a ciò che tutti più o meno conoscono [correggiamo: conoscevano, perché – quasi cent’anni dopo – il “più o meno” è divenuto decisamente “meno”, ed occorre almeno aver fatto qualche buona lettura per saperne qualcosa …] — avevano piena coscienza di questo mondo intermediario [per chiamarlo come lo chiamava Guénon: “mondo ‘intermediario’” TRA quello corporeo – il “mondo dei corpi” – e quello REALMENTE spirituale”] e cercavano d’ imprimere [NB il termine usato] ad ogni atto [idem] della loro vita un carattere [NB] d’aderenza o di propiziazione in ordine alle forze che si scatenano [idem] improvvisamente [apparentemente “improvvisamente”, di nuovo …!], alcune volte con l’aspetto d’una vera e propria fatalità [il che può accader sia nella vita cosiddetta “personale” – cioè individuale – d’ognuno, sia oltre la vita individuale: ma, in tal caso, le cose sono IN PARTE diverse qualora si tratti di livello, appunto, extra individuale, cioè sociale, mondiale]. Ciò sembrano ignorare i moderni, che preferiscono relegare nel dominio dell’imprevedibile tutto quel che sfugge alla loro visione materialistica e superficiale  delle cose [NON “sembrano” ignorare, ma: ignorano effettivamente, di qui l’interesse per il cosiddetto “Oriente” – un altro mero “effetto” –, in cerca, nel bene come nel male, d’una più sana relazione con questa “zona d’ombra”, la quale “improvvisamente” si “scatena”; e cioè, si cerca la FINE della “negazione moderna”, sorta di muro d’ignoranza e negazione nato dagli effetti della “nascita della modernità”, quel processo complesso – DI CRISI! – che ha visto al suo centro il secolo XVII, con anche la cosiddetta “caccia alle streghe”, della quale “caccia alle streghe” lo stesso G. Galli trattò con qualche acuta osservazione illo tempore; ma, volendo venire al nocciolo, si deve capir questo: il secolo XVII, il secolo che fonda “LA” modernità, fu il secolo della PAURA, e “la negazione moderna” NASCE dalla PAURA: si consideri attentamente tal “nodo”, fondamentale]. Questa zona è un serbatoio immenso [proprio così!] da cui si staccano correnti, impeti, crolli istantanei, ondate insidiose che, letteralmente, minano l’esistenza degli uomini e delle cose [e noi stiamo vivendo gli effetti di uno di questi “distacchi”, che son come una valanga; e NON è certo finita: in realtà, sono una SERIE di “valanghe” (metaforiche)]. Le forze che attualmente cercano d’intaccare tutto ciò che ha ancora un sigillo tradizionale traggono alimento soprattutto dalla zona d’ombra per sostenere e rinforzare il disordine attuale [verissimo, se parliamo dell’ “origine” di tali “forze” minanti, ma non più altrettanto vero se parliamo di “difesa” del mondo “tradizionale”, perché qui siamo invece in una serie d’osservazioni che – se finora si possono applicare, dopo quasi cent’anni, pari pari alla situazione attuale –, richiederebbero molti commenti, nonché molte rettificazioni: tanti anni non passan via facile facile come un Centerbe … non è qui momento di farlo, ma il lettore potrebbe segnarsi questo punto – la necessità di “rettificazione” , cioè come oggi d’importanza DECISIVA e VITALE, perché su questo piano è sorto e cresce sempre di più l’azione di quelle stesse forze, che sanno cambiare casacca o “etichetta” senz’alcun problema; quanto al meccanismo del “rinforzo psicologico”, è quello studiato da Vallée, lungamente, al riguardo del fenomeno dei cosiddetti “Ufo” (gli hanno cangiato nome, ma NON È che sian cambiati perché gli hai cambiato il nome!)]. A chi vuol seguirci in quest’ordine di considerazioni diremo che questa zona d’ombra non perdona mai, né può perdonare [VERO], perché non obbedisce ad alcuna legge morale [idem] bensì ad un ordine preciso [NB] […]. Agendo tra uomini e popoli che l’ignorano, essa scoppia per così dire improvvisamente con complessi indistricabili [ne vediamo UNO nelle vicende attuali a tutti note, non casuali: e da “dove” vengono questi “nodi” inestricabili, questi complessi effettivamente inestricabili? da questa zona d’ombra], il cui carattere caotico colpisce soltanto gli ignoranti e gli inavvertiti [che son tanti, però]. È dovere di tutti quelli che custodiscono la scienza sacra indicare i pericoli di queste forze dell’anti-tradizione [veniamo qui al lato più che datato di queste frasi, perché oggi le forze dell’ “anti tradizione” sono sostituite da quelle della “contro tradizione”, se vogliamo usare le parole di Guénon giusto per capirsi, per orientarsi, mentre le battaglie contro l’ “anti tradizione”, battaglie diffusissime oggi, sono lo “specchietto per le allodole”, sono nient’altro che l’ennesima “corrente” proveniente dalla “zona d’ombra”, et tantissimi vi abboccano: uccidono un uomo morto!], le quali sfruttano le correnti serpentine della zona d’ombra [questo, invece, oggi è rimasto IDENTICO, si USANO le “correnti SERPENTINE” – delle quali si accennò in un vecchio post, prima cancellato e poi recuperato – per “nutrire” queste cose: ma che ingenuità credere che “debbano” essere solo quelle dell’ “anti tradizione”!, tutte le “destre (pseudo) tradizionaliste” si sono storicamente “intostate”, auto arruolate in questo genere di cose, ma sono state, sono ancora (e sempre saranno), come quei cani dei cinodromi, che abbaiano appresso ad un simulacro di animale, una lepre finta, per dire, cioè una lepre che non è una lepre; non l’hanno mai capito né mai lo capiranno, mai capiscono il simulacro, la realtà è quella che appare, nonostante la fissazione per i “complotti” cosiddetti, e questo “punto cieco” è la porta che “la zona d’ombra” usa per influenzarli: non gli è mai passato per il capo che quelle forze (le “influenze erranti” di cui parlava Guénon) non son certo “corporee” ma ricercano la “corporeizzazione”, per cui non hanno una forma definita, ergo possono cambiarla!, e in mille modi diversi … (e qui uno che abbia un briciolo – non una braciola – di buon senso applica questa capacità di “cambiare forma” proprio ai cosiddetti “Ufo”, e fa 2+2=4)] per impedire che il mondo [e ce l’hanno fatta: l’hanno impedito!], attraverso il travaglio e la deviazione di quest’ultimi secoli, ritrovi quell’assetto, quell’ordine di potenza e di verità, senza del quale sarà condannato a precipitare fatalmente nella più buia anarchia”, HAVISMAT, “LA ZONA DELL’OMBRA”, Introduzione alla magia, a cura del “GRUPPO di UR”, Edizioni Mediterranee, Roma 2006 (edizione originale: 1971), pp. 25-26, corsivi in originale, grassetti miei, mie osservazioni fra parentesi quadre. Queste ultime parole – del brano riportato e commentato “quivi suso” – richiedono un commento anch’esse.

Primo punto, vanno poste nel loro contesto: anni Venti e Trenta del secolo scorso, quando si parlava di “Tramonto dell’Occidente” (O. Spengler), per cui lo scopo era di “evitare” la “più buia anarchia” (e si andò così a finire nelle “dittature militari”, tipiche di quel tempo, che – ovviamente – pur dando nell’immediato una forza “d’ordine”, NON risolsero “IL” problema: ma guarda un po’, ma guarda!); in altre parole, al tempo “il” pericolo era “l’anarchia”. Rispetto ad oggi, le idee, come minimo, erano più chiare, senz’alcun dubbio: quindi erano una spanna SOPRA il chiacchiericcio confuso dell’oggi, totalmente fuori asse. Et tuttavia, tuttavia pure all’epoca vi era una deviazione: “anarchia” vuol dire, infatti, “SENZA potere” o “nessun” potere (politico, chiaro, parliamo di questo eh). Ma il pericolo non è mai stato quello dell’ “assenza” di – cosiddetto – “potere” quanto, piuttosto, il vero pericolo è sempre stato quello del “potere malefico” che prende possesso del mondo umano: tutt’altra cosa! Poi, secondo punto – ed è  verissimo, sottoscrivo –, anche questa “presa di possesso” (e NON CERTO da parte di Luigi XIV!) PROVOCA una forma particolarmente “virulenta” di “anarchia” (ma ciò NON avviene in un momento, quanto, invece, avviene nel corso del tempo, in  “‘comode’ RATE”), però il “tragitto” – ben diverso da quello postulato da chi scriveva sotto lo pseudonimo di “HAVISMAT” – non è NÉ ininfluente NÉ vale zero. Il tragitto – il “come” – non è un dettaglio, ma. invece, smaschera il VERO Piano, il VERO “Progetto”. Le “modalità” del “progetto” SONO “IL” progetto stesso.

La “buia forma d’anarchia” nasce, dunque, da un “progetto” che vuole “salvare” l’umanità, e non è una mera “evocazione” della “demonìa delle masse”, per dirla con Evola: non è così, per cui “legge ed ordine” sono largamente insufficienti come risposta. Né l’ “evocazione” diventa un “fatto” meramente “umano”, e qui tocchiamo un altro punto che sarebbe utile approfondire, ma di cui s’è data, qua e là, una serie d’indicazioni, credo bastevoli.

 

 

Andrea A. Ianniello

 

 

 

 

 

 

[1]Cf.

https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/e/ec/Civil_Ensign_of_the_United_Kingdom.svg/1280px-Civil_Ensign_of_the_United_Kingdom.svg.png

Questo qui su è il link del Red Ensign.

 

[2]Cf.

https://www.treccani.it/vocabolario/bracciare/

 

 

 

 

 

 

 

12 commenti:

  1. Cf.
    https://associazione-federicoii.blogspot.com/2022/02/la-spada-di-attila.html


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  2. Il vecchio post, che però va letto con attenzione, sulla forze dell’illusione - il potere “serpentino”, come dice l’autore qui sopra riportato -, post che fu cancellato (era del 2028, 5 anni fa, ormai), e che fu ripubblicato nel 2021 in formato pdf, è questo: cf.
    https://associazionefederigoiisvevia.files.wordpress.com/2021/04/altro-materiale3-del.pdf










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  3. “Il cielo è sempre più blu” (R. Gaetano), quand’anche fosse nerissimo “Il cielo è sempre più blu”, mai nero. Mai.
    Nessun problema. Li vedi tu, non esistono . . .
    Un tempo non lontano il cielo era **davvero** più blu.
    Da un bel po’ non c’è più il cielo blu.
    Ma rimane blu lo stesso . . .


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    1. Direi che questa potremmo chiamarla epoca del “cieco ottimismo” . . . e cioè della negazione della realtà, ed dunque del chiudersi dentro dipendenze varie, proiezioni ed illusioni . . . epoca dell’illusione di massa.



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  4. È come vender perline agl’indigeni - serve a scaricare il malcontento - e certa gente fa il suo, continua imperterrita.

    Quando crolla? Quando la natura continuaerà col suo dar colpi, pertanto il disastro naturale **NON È** un fatto episodico, ma È sostanziale al “processo” in atto.





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  5. https://associazione-federicoii.blogspot.com/2014/10/non-il-sonno-della-ragione.html

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  6. La “militarizzazione” degli “immigrati” è solo il prodromo della “militarizzazione” della popolazione in generale, in tal senso l’italietta – come spesso è accaduto – è un cosiddetto “laboratorio”, e così, alla fine, i tanti “protestatari” del “no qualcosa” potranno esser felici: è il loro governo, sì, proprio quello salito anche in base alle loro “proteste”, quello che farà “il pezzo di lavoro”, “same as it ever was” (Talking Heads). Ecco perché “certe forze” l’hanno appoggiato. E non tradiranno la fiducia in loro riposta …
    Come suol dirsi: “Attento a ciò che desideri, poteresti ottenerlo …” (sottinteso: **non** nella maniera in cui avresti desiderato …)

    Si leggeva da qualche parte che la “politica” in “America” si farebbe “anche” nei tribunali! No!, si fa **soprattutto** lì, e non certo da ieri: dall’anno 2000. per la precisione … Ma, in affetti, ha radici più vecchie: l’America nasce da una costruzione legale, chi la mette in questione non fa parte più del patto sociale cosiddetto; la legge, dunque i tribunali, son consustaziali all’ “America” … i tribunali regolano la “politica”, non l’inverso …









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  7. Un amico mi diceva che anche per l’ “A.” il crescente caos climatico sarebbe stato un problema. Gli ho risposto di no, non è così, anzi! Lo favorisce! Queste cose, lo so, davvero sono difficili a capirsi … è il “punto di vista” il **vero** problema …









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  8. Forse sarebbe meglio dire che è una manovra a tenaglia ... alcuni ( sx) hanno agito in maniera consapevole , anzi consapevolissima , altri (dx) stanno agendo in maniera inconsapevole pur di mantenere il potere , il centro , per sua stessa natura è colluso nel profondo , vuol solo il potere e i relativi vantaggi ( economici in primis) , questa è l'italia ....
    L'italia è stata laboratorio tante volte , col covid hanno usato l'elicottero per fermare uno che era una spiaggia deserta....mentre il degrado impeversa nelle periferie delle metropoli...ma se si usano le maniere forti è "dittatura" , in compenso chiunque sia immigrato irregolare può delinquere come meglio crede .
    La dx attuale è una macchietta , la sx invece è un melodramma .
    Ma cambia poco o nulla... lo scopo si raggiunge uguale .

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    1. **È** una manovra a tenaglia … l’idea di fondo sempre quella è, che in realtà non hai reali alternative …
      Vi è la “questione del giorno”, sulla quale non si bada a spese, le altre vengono sempre dopo; ma chi decide qual è la “questione del giorno” …? Il punto è sempre quello. Come si diceva: l’emergenza continua. Ci sarà sempre “qualcosa” con conseguente richiesta di “sicurezza”, intanto tutto decade ogni giorno di più, e più digitalizzano e peggiore diventa la situazione: che ironia la modernità!
      La “dittatura” non esiste, ma esiste il simulacro “sicurezza” in un mondo strutturalmente sempre più insicuro … Chiaramente può esistere, invece, il simulacro della “dittatura” stessa: e qual è la differenza? Nel sistema di oggi non c’è differenza, una cosa che appaia essere tale, lo “è” … Ma qui, su questo piano, si con verificati quei cambiamenti, strutturali ed **irreversibili** (Nb: irreversibili), sui si è a lungo discettato su questo blog … Entrambe – destra e sinistra (“destra” e “sinistra”, andrebbero poi fatte seguire dal termine cosiddette, come tanti termini oggi!) – sono zero, ma perché? Perché le “agende” sono decise “altrove” … “Nessun giocatore può essere più grande del gioco stesso” (“Rollerball”), ed oggi il gioco è grandissimo … però in crisi! (ah ah)






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  9. La verità è una sola: che i nostri contemporanei son assuefatti a tutto, come quella gente che vive nelle stanze colla puzza di piedi e non se ne accorge più …

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  10. Cf.
    https://montalk.net/fukushima.html
    Trattasi di uno dei non molti link nei quali si fa riferimento alle “fonti” di “Su Maitreya e il ‘New-Age’”, bene …
    Inoltre si fa riferimento ad un passo che avrei voluto condivider qui – ma che il perdurante climaccio ha impedito –, ma non è affatto escluso lo si faccia più in là, di seguito, quello di Van Rijckenborgh, del **lontano *1 9 5 6*** (!!) tra l’altro …


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