giovedì 28 settembre 2023

“Osiride [‘Re’-‘X’ …] è un - ‘dio NERO’” …

 

 

 

 

 

 

 

La storia di Osiride, celebrando la famiglia ideale e offrendo la speranza di poter  raggiungere l’immortalità attraverso la resurrezione, esercitava un fascino universale. Di conseguenza, Osiride diventò uno degli dei più popolari non solo in Egitto, ma anche in tutto il Vicino Oriente. Le sue origini sono oscure. […] I più antichi riferimenti ad Osiride si trovano nei Testi della Piramidi”.

B. WATERSON, Alla scoperta degli dèi dell’antico Egitto, Newton & Compton editori, Roma 2001, p. 58, corsivi in originale, grassetti miei.

 

Osiride è probabilmente il più conosciuto fra gli dèi egizi. Il suo fascino risiedeva nella leggenda secondo cui era stato un re mortale che aveva fatto del bene all’umanità, ma che nonostante ciò era stato tradito e assassinato. La sua resurrezione, e la speranza di vita eterna che questa sembrava offrire, aumentarono la sua popolarità, che rimase senza pari finché in epoca romana sua mogli Iside non guadagnò terreno. Soltanto l’avvento di Gesù Cristo, il quale portava al genere umano un messaggio molto simile, eclissò la celebrità di Osiride, la più simpatetica divinità del pantheon egizio. Tuttavia, in epoca moderna il dio ha trovato nuovi seguaci: i massoni, che a volte lo identificarono con Hiram, il presunto architetto del tempio di Salomone a Gerusalemme. Il mito massonico narra di come Hiram, non diversamente da Osiride, venne assassinato ma poi risorse. Un’ulteriore e curiosa manifestazione del fascino che l’antico Egitto ha esercitato sulla Massoneria è l’interesse per gli obelischi [che, però, avevano “esercitato il loro fascino”, di tipo “ermetizzante”, nei secc. XVI e XVII soprattutto alla corte papale, per cui Roma rimane la città con più obelischi del mondo], che i massoni del XIX associavano non a Ra […] [in ciò errando, nell’epoca dei secc. XVI e XVII, al contrario, si aveva un’idea molto più esatta dell’obelisco come “raggio solare”, Ra essendo un aspetto del predinastico “dio del sole”], ma ad Osiride, poiché lo consideravano il simbolo del pene mancante del dio […] [in ciò errando, come s’è detto]. Proprio nel XIX secolo, epoca in cui la Massoneria si diffuse nelle classi abbienti e in quelle dirigenti, si eressero molti obelischi nelle piazze delle città, nei giardini e nei cimiteri [quelli piccoli son effettivamente spesso obelischi “all’egizia”, e cioè un pezzo unico di granito, ma molti altri son composti di mattoni o lastre di pietra, non son cioè un unico blocco di pietra!]. Negli Stati Uniti, ad esempio, particolarmente degno di nota è l’obelisco del Washington Memorial, eretto in onore del primo presidente americano, George Washington, egli stesso un massone [1]. Simboli massonici si possono ancora vedere, tra l’altro, nei biglietti da un dollaro degli Stati Uniti, dai quali l’ “Occhio” di Osiride, posto all’interno di una Pietra Benben d’una piramide, proietta il suo sguardo risoluto”.

Ivi, pp. 71-72, corsivi in originale, grassetti miei, mie osservazioni fra parentesi quadre.

 

L’imperatore Augusto fece erigere a Dendera un piccolo tempio per Iside a sud di quello principale consacrato a Hathor, e in quest’altro Iseion si commemorava e celebrava la nascita della dea”.

Ivi, p. 73, corsivo in originale.

 

 

Kundalî è detta il Serpente (Bhujangî [meglio dire: LA SERPENTE …]). Ella dorme nel Mûlâdhâra. Dorme perché è in riposo.”.

A. AVALON, Il potere del serpente, Edizioni Mediterranee 1968 (ristampa del 2002); p. 16, nota n.27 a pie’ pagina dell’Introduzione di “Avalon” (pseudonimo di Sir J. G.  Woodroffe)mie osservazioni tra parentesi quadre.

 

 

 

 

 

Affinché il benevolo lettore abbia a sua immediata disposizione il noto testo della Tavola di Smeraldo e quello molto meno noto […] della Tavola di Rubino, confrontandoli e traendone utili cognizioni, riproduciamo i due antichi documenti. Le due Tavole sembrano – e sono – il complemento l’una dell’altra quantunque la prima sia una chiave alchemica e la seconda una chiave kabbalistica”, G. VENTURA, Il mistero del rito sacrificale, Gruppo Editoriale Brancato, San Giovanni La Punta (CA) 2011, p. 42, corsivi in originale, grassetti miei. Naturalmente, la “Tavola di Smeraldo” – poiché alquanto più nota – non viene di seguito qui riprodotta”, nemmeno nella citazione del libro di G. Ventura, dato che la si può trovare in altre fonti, dunque nulla quaestio. Invece, la “Tavola di Rubino” merita una menzione, una “riproduzione”, proprio a causa del fatto che quest’ultima è molto meno nota. Come afferma, giustamente peraltro, Ventura, la “Tavola di Rubino” NON È “alchemica”, bensì “kabbalistica” o – detto più esplicitamente – “magistica” [2], i due contesti (come puntualizzato da me nel libercolo sulle relazioni fra l’Aquinate e l’alchimia) NON essendo AFFATTO gli stessi. E si dovrebbe BEN saperlo, ma sembra NON molto esser chiaramente detto …

Ma veniamo alla “Tavola di Rubino”, dunque. 

 

Tavola di Rubino

I - Non è certissimo né verissimo quanto la mente della creatura concepisce: Incomprensibile Vero è il Creatore. Ciò che è in Alto non è come ciò che è in Basso. All’Alto la magnificenza dell’Unità, al basso la miseria della molteplicità, che par tutto ed è nulla.

II - E poiché tutte le cose partecipano della molteplicità, esse tanto meno sono Verità, Vita, Bene, quanto più si distanziano dall’Uno.

III - Ecco il numero, il molteplice, l’involucro, il cadavere dell’uno: suo padre (fu) il desiderio della Terra, sua Madre l’ignoranza. Il Sole dissolse la carogna e il Vento disperse il fetore del frutto dei due.

IV - Questo desiderio ha creato gli eroi, i dèmoni [non i “demòni”, ma – nel senso antico del termine – le “creature” del “mondo intermedio”] e gli dèi; quest’ignoranza si è riversata su tutto il possibile, confondendo ogni tradizione e il tre.

V - Ed ha regnato nel Male, nel Sangue, fuori dalla Rosa, nell’Abbominio [sic!] dei Quattro.

VI - Unirai l’uno col due, l’ Uno coi Molti, il soffio col Sé, delicatamente, con grande cura, fino al nove, saltando il cinque.

VII - Poiché discende dal Cielo alla Terra e risale in cielo disperdendo le forze inferiori nella Forza superiore indefinibile, che si compie nel sei.

VIII - Allora, figlio del desiderio, sarai come gli dèi, i dèmoni e gli eroi padrone dell’oscurità e della luce dei sette.

IX - (In ciò) consiste la sapienza, sapiente d’ogni sapienza; sarai tanto grande da esser indefinito e indefinibile. Vincerà chi (pesa) di più sulla bilancia dell’otto.

X - Così il mondo (inventò) i suoi ideali. Si può adattare quest’arcano a  qualunque (cosa): serpeggiando, vibra come corda di cetra e si fa numero caduco. Anche ogni causa seconda.

XI - Pertanto io fui chiamato Annunciatore di Thot, più schiavo della causa della Ragione, che amico della Ragione stessa.

XII - (Quanto detto) delle umili operazioni di Urano e di Saturno serva di prima guida ai desiderosi: Osiride è un dio nero”, ivi, pp. 43-44, corsivi in originale, grassetti miei, gli interventi di Ventura son tra parentesi tonde.

 

 

 

 

 

Andrea A. Ianniello

 

 

 

 

 

 

[1] NON solo per l’obelisco a Washington, ma per TUTTA la questione degli obelischi specialmente in ambito MASSONICO, cf. P. TOMPKINS. La magia degli obelischi, Marco Tropea Editore,  2001. Sul “Gran Sigillo”, cf. Architettura e massoneria, a cura di M. Fagiolo, Convivio/Nardini Editore, Firenze 1988, p. 58. La stessa città di Washington – ovviamente il nucleo d’origine, non le molte, differenti “estensioni” posteriori – ha un impianto massonico, cf. ivi, pp. 96-97; a p. 100 si presenta il piano originale del Monumento a Washington, insieme alla stampa del completamento dell’ attuale Monumento, il 6 dicembre 1884. Infine, si presenta la Cappella Sansevero, cf. ivi, p.  74: “La cappella Sansevero, costruita a Napoli nel 1750 su commissione di Raimondo di Sangro, principe di Sansevero, gran Maestro della Loggia Massonica napoletana, alchimista e cultore di scienze occulte, rilette nel suo interno l’organizzazione del Tempio Massonico. I gruppi scultorei, eseguiti sotto la direzione del principe e disposti secondo una complessa tematica, son collocati in punti chiave da leggersi come «stazioni di sosta» di un itinerario iniziatico massonico”, ibid., grassetti miei. Di una particolarità della Cappella si è già dato un qualche cenno, cf.

https://associazione-federicoii.blogspot.com/2023/07/draco-viridis-viridis.html.

 

 

[2] Dice: che c’entra questo con il “magismo”? C’entra, poiché, in quest’ultimo, si tratta di “prendere la creatura” nella sua molteplicità, si AFFERMA, cioè, la MOLTEPLICITA’ stessa … In altre parole, trattasi della “strada discensiva”; chi ha orecchie per intendere, intenda …

 

 

 

 

 

 

 

11 commenti:

  1. Sai che non avevo mai letto una citazione della Tavola di Rubino?
    Ovviamente bisogna conoscere la "via discensiva", almeno intellettualmente, visto che è quella praticata dai più e, come spesso si è detto, oggi siamo al culmine di una fase di "via discensiva cosmica".

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    1. Per questo motivo ho riportato questa fonte poco nota. Sì, siamo al culmine della fase discensiva **cosmica** . . . Il che, però, significa che si avvicina il **cambiamento** di corrente . . . che non sarà domattina, ce ne vuole di aridità prima che il Cielo faccia piovere!!







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    2. A me invece risolta "oscuro" questo" punto :

      XII - (Quanto detto) delle umili operazioni di Urano e di Saturno serva di prima guida ai desiderosi: Osiride è un dio nero”, ivi, pp. 43-44, corsivi in originale, grassetti miei, gli interventi di Ventura son tra parentesi tonde.

      Saturno ed Urano , ma in che contesto ?
      Astrologico?
      Magico ?

      Non mi sembra che Saturno e specialmente Urano siano Dei del Pantheon egizio ?
      Ouranos (greco) è analogo a Varuna ( sanscrito) , ma che io sappia con l'Egitto , nisba.
      Del resto...che sia greca o indù (sanscrita) la mitologia( Tradizione) è Polare , mentre quella egizia dovrebbe essere di matrice "Atlantidea" .

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    3. Il discorso si fa complesso, e vi sono differenti opinioni anche fra gli egittologi (personalmente faccio riferimento - **con riserva** perché non condivido tutto - a B. de Rachewiltz), ma, per venire a quanto noto, quel che occorre dire si è che Osiride (“il dio ‘nero’”) è il dio del “mondo dei morti”, “Duàt” (o “Dat”). Per questo è raffigurato nero, oppure **verde** (quel verde che torna e ritorna, “occultamente” simile al nero …!) … E il “mondo dei morti” è il mondo “sottile” del/nel **“post mortem”** - per capirci: facciamo riferimento a Corbin – ed all’interpretazione “symbolica” di Jabulqà e Jabursà – le due mythiche “città” (peraltro legate anche al “viaggio (mythico) di Alessandro ‘l Grande”) visitate da Maometto nel “Viaggio notturno”, ed interpretate, appunto, in modo simbolico. Esse sono il mondo “sottile” ma, nel primo caso, delle forme – provenienti dall’ **effettivo** mondo SPIRITUALE –, discendenti nel mondo “sottile” (o “intermedio”, che dir si voglia), PRIMA di “entrare” in “manifestazione corporea”. L’altra è, invece, sempre il mondo “sottile”, ma quello delle forme che, provenienti dalla manifestazione *corporea*, “risalgono” nel mondo “sottile” – e “qui” (non è un “luogo”!) esse vengono, evidentemente, “giudicate”. Ora, Osiride è il dio che sta presente al “giudizio” (anche se NON È lui che “opera” il “giudizio” ma è invece la “dea della Giustizia (Armonia, Equilibrio, ecc. ecc.)”, e cioè Maât), non è chi “pesa” il “cuore” per davvero, ma è il “capo del collegio giudicante”, per così dire (de Rachewiltz fa tutto un discorso per cui – dopo una certa epoca – Osiride fu sostituito da Râ, ma non sempre: in realtà, Osiride perdurò a lungo, noi sappiamo che anche il culto di Set a lungo perdurò!, figuriamoci Osiride!, dobbiamo sempre accettare con le dovute pinze (o molle) i quadri storici ricostruiti “a posteriori”, accettarli “con beneficio d’inventario”, come suo dirsi).
      Ora tutto ciò va visto in relazione alla recente missione “Osiris Re-X”, che ha visitato l’asteroide “Bennu” … Ma Bennu (o Benu) era il “dio ibis”, che segnalava la resurrezione … Cosa significa, dunque, tutto ciò? Chiaramente involontariamente: vi son significati che si costruiscono al di là delle “intenzioni individuali” e ben si sa quanto al storia sappia poi appropriarsi degli eventi e delle decisioni dei vari attori per farne “altro”, spesse volte molto al di là delle intenzioni degli attori stessi. Ciò è di comune osservazione.

















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    4. Certo che – in origine – la tradizione egizia è di provenienza “atlantidea”, ma IN ORIGINE! Poi ha senza dubbio avuto molte “vicissitudines” … Quanto ad Urano e Saturno, si osserva che Urano è il “Padre originario”, di una tradizione le cui origini – le origini e **non** la forma che POI ha preso, sia ben chiaro … – sono “atlantidee”, riconciliato con Saturno, altro dio “arcaico” …
      La loro menzione attesta che parliamo di contesto egizio grecizzato, quindi dell’epoca del – cosiddetto “crogiolo” alessandrino. Ma le radici NON SONO elleniche …

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    5. In realtà Osiride come presiedente la pesatura del cuore è venuto dopo, prima era funzione di Anpu. Stessa cosa per il culto di Ra che è anteriore al culto di Osiride.

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    6. Certo è così, la pesatura delle anime con Osiris come Iudex è più tarda rispetto a quella delle origini, e questo conferma la relativa - relativa, eh! - tarda natura di queste forme.


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  2. Non ho letto il testo quindi non posso esprimermi sulle fonti...tuttavia mi sembra una "forzatura" ovvero una specie di sincretismo ante litteram , anche perchè Urano è si greco...ma quasi dimenticato nell'ellenismo, come Saturno del resto...
    Saturno, viene ricordato grazie all'Astrologia ( e di converso alla Magia) ... ma Urano no; anche perchè ufficialmente il pianeta che chiamiamo Urano , venne "scoperto" nel 1781 .
    Per quanto concerne il "sottile" ( nelle modalità indicate da te nel precedente post) in ambito greco e non ellenistico , sono Ade ( Plutone) e Poseidone ( Nettuno) le divinità che lo presidiono e governano.

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    1. Infatti trattasi di cosa tarda, ma interessante perché consente di seguire certe correnti.


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  3. Altra precisazione: il sincretismo è una cosa che nella storia si è visto tante volte, qui siamo con qualcosa in più - e di diverso - dal superficiale sincretismo.

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  4. Noi non sappiamo com’è avvenuta la trasmissione del retaggio dell’Egitto faraonico in decadenza, nelle sue fasi finali, al mondo ellenistico (mentre da questo a quello romano siamo più informati). Come si disse a proposito del culto di Seth, che passò analogamente, questo dev’esser avvenuto in un qualche modo. Questa “Tavola di Rubino” è un segno di questo passaggio.







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