“Il motto «È meglio finirla con la paura che vivere in una paura senza fine» non è particolarmente antico. Schill, l’animoso maggiore prussiano, lo lanciò alla sua schiera di volontari nel 1809, ad Arneburg sull’Elba, prima di tornare a marciare contro i francesi. Ecco dunque un eminente testimone germanico di una delle più enigmatiche decisioni decisioni di cui abbiano dovuto occuparsi gli storici: il suicidio del vecchio re goto Ermanarico alla vista delle schiere unne. Le fonti antiche sono insolitamente magre su quest’evento che dovette avere il valore d’un segnale [in tal senso, Jünger l’avrebbe ben considerato], e il testimone di maggior affidamento è ancora una volta Ammiano Marcellino, l’ufficiale che ha senza dubbio combattuto di persona gli unni e avuto accesso,negli stati maggiori, a tutte le informazioni sul loro conto”, H. SCHREIBER, Gli Unni, Garzanti Editore, Milano 1976 e 1983 (cioè, ormai 40 anni fa), p. 24, miei commenti fra parentesi quadre.
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Ecco il link della copertina di: H. SCHREIBER, “Gli Unni”, Garzanti Editore, Milano **1976**, cioè l’edizione precedente a quella citata qui sopra, cf.
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Bel blu.