martedì 14 giugno 2022

Due brevi appunti

 

 

 

 

 

 

 

«Per il loro ultimo pasto i condannati a morte

hanno libertà di scelta

tra i fagioli serviti con lo zucchero o con l’aceto».

Da un resoconto giornalistico”.

G. ANDERS, L’uomo è antiquato, Casa editrice Il Saggiatore, Milano 1963, p. 11, corsivi in originale.[1]

 

 

 

 

 

 

 

 

Per prima cosa, ricordo un link di “prima delle elezioni”, cf.

https://associazione-federicoii.blogspot.com/2018/01/in-vista-delle-elezioni-confessioni-di.html

 

 

Poi che siamo alla “fine della democrazia”, è abbastanza evidente, non certo da ieri; questo è un tema, peraltro, già da tempo trattato su questo blog, ed anche qui vi è un vecchio link (del 2017), prima cancellato, poi ripreso ed infine salvato qui: cf.

https://associazionefederigoiisvevia.files.wordpress.com/2021/11/la-fine-della-democrazia-cancellato-vecchio-post-ormai-di-ben-quattro-anni-fa-2017-e280a6.pdf  

 

Ci si chiedeva, in quel tempo, cinque anni fa ormai (che NON È certo un “tempo lungo”!, e tuttavia le cose sono “maturate” – in direzione della “dissoluzione” – in maniera netta, rapida ed efficace) ci si chiedeva quindi se, poiché l’esplosione della (metaforica) prateria rinsecchita (di cui si parlava nello scritto “linkato” sul blog “gemello” qui sopra), che non s’era vista in seguito alla crisi 2008-2015, si sarebbe potuta vedere in futuro, rispetto al 2017, quando fu scritto. Quel futuro è: oggi!

Vi è una qualche reale possibilità di vedere, oggi, quell’ “esplosione”- che avviene in seguito ad un’ implosione, però (chiaro)?

I tempi, A BREVE, ce lo diranno 

 

 

 

 

Andrea A. Ianniello

 

 

 

 

 

 

[1] Cf. la citazione di Baudrillard (è la terza fra quelle all’inizio) in:

https://associazione-federicoii.blogspot.com/2022/03/lemergenza-ormai-sara-lo-stato-normale.html.

 

 

 

PS. “Con la guerra del Golfo, per la prima volta nella storia, tutto l’Occidente è compatto, – da Seattle a Vladivostock, – e tende più a coincidere con il mondo. La direzione di marcia degli ultimi cinque secoli, dal 1492 ad oggi, si rivela: il simbolo […] diviene la realtà. Cinquecento anni di stragi, di guerre e di nefandezze, perché il seme attecchisse, divenisse messe folta e continua. Unum imperium, unus rex”, A. ASOR ROSA, Fuori dall’Occidente, Einaudi editore, Torino 1992 (trentanni fa!), p. 3, corsivi in originale, grassetti miei. Trent’anni dopo, è accaduto – per certi aspetti – l’opposto … “Direzione” di marcia: cambiata! Il seme ha – nessun dubbio! – “attecchito”, ma n’è venuto fuori  sterpaglia, tanta sterpaglia, però sempre sterpaglia, e sterpaglia secca peraltro! In nome della “globalizzazione”, dei “mercati ‘continui’ e globali”, stanno minando la globalizzazione stessa! Senza però accorgersi di quel che fanno … notevole davvero …

Duemila anni dopo la crocifissione del Messia, le otto visioni di Zaccaria mostrano l’oscuro sovrapporsi di tre diversi tempi: il tempo del ritorno dall’esilio di Babilonia, il tempo di Gesù e il tempo della fine. […] Son […] passati i lunghissimi settant’anni dell’esilio (1, 12; 7, 5), ma sebbene l’esilio sia terminato da tempo (1, 7; Ap., 20, 1-3) il Signore non ha ancora «preso in pietà Gerusalemme e le città di Giudea» (1, 12) […]. È il grido dei martiri nell’Apocalisse: «fino a quando, Signore santo e fedele, non giudichi e non vendichi il nostro sangue sugli abitanti della terra?» (Ap., 6, 10). Ed è la stessa risposta: la salvezza sta finalmente per venire (1, 16-12; Ap., 6, 11)”, S. QUINZIO, Un Commento alla Bibbia, vol. II Sui Libri sapienziali, i Libri profetici e i Maccabei, Adelphi Editore, Milano 1973, p. 218, corsivi in originale. Tra l’altro, vi è un parallelo nelle vicende del Libro di Daniele: “La tragica metamorfosi si opera perché la liberazione dei prigionieri di Babilonia, malgrado gli annunci dei profeti (Is., 60), non ha portato la salvezza, ma anzi ha segnato l’inizio di una vicenda più misera”, ivi, p. 180, corsivo in originale. La “fine di Babylonia”, la fine dell’ “esilio babilonese” NON SALVA: essa è solo una tappafondamentale, certo –, ma che resta tale: una tappa, necessaria ma NON CONCLUSIVA, della “vicenda ‘apocalittica’” cosiddetta. Ed è proprio la “fine” (del System) della “Grande Prostituta” (di “Babylonia”) quel che “apre” definitivamente i “sigilli – cosiddetti – ‘finali’” nell’ Apocalisse di Giovanni.

Lo stesso Asor Rosa – citato qui su – sostiene che, per poter sconfiggere la “Grande Meretrice” di “Babylonia”, “occorrerà che tutte le forze del cielo si raccolgano in falange possente e scatenino contro il dominio della grande meretrice, ovvero della bestia che l’ha soppiantata [appunto: e questo “soppiantare” non è casuale, anzi: è decisivo!], una guerra senza risparmio di colpi”, A. ASOR ROSA, Fuori dall’Occidente, cit., p. 91, corsivo in originale, mie osservazioni fra parentesi quadre, quando, però, l’ Apocalisse di Giovanni attesta con chiarezza che – per quanto, senz’alcun dubbio, gli angeli “gioiscano” della (di “essa”) “caduta” (cf. ivi, p. 90) – non son certo gli angeli a “sconfiggere” (o “abbattere”, o far “cadere”, come si vuol tradurre) la “Magna Prostituta”, bensì sono i “dieci re” (“dieci corna”, per esser precisi) ai quali “Dio ha posto in animo …” eccetera, eccetera (il noto passo, che ognuno – se vorrà – dovrà cercarsi da sé). Il Cielo gioisce ma NON agisce: questo è molto chiaro. Le forze del cielo” si raccoglieranno “in falange” – per dirla con l’autore citato – soltanto DOPO la caduta, dopo che la “caduta” – che all’occorrenza vuol dire molte cose – avrà dato inizio ad una nuova serie di “eventi”, al termine dei quali vi è la “lotta finale”, lotta “finale” che segue la “venuta” – manifestazione, apparire – dell’ “A.”. va poi detto chiaramente che – sempre SE vogliamo seguire l’ Apocalisse di Giovanni (e Daniele, suo lontano modello) – si deve precisare che, solo e soltanto, DOPO che la “G. P:” di “B.” sarà “caduta” – qualsiasi cosa ciò voglia dire di preciso (in termini generali, è chiaro, ma cosa significa “concretamente non lo è altrettanto!) – solo dopo, l’ “A.” potrà “manifestarsi” apertamente sul palcoscenico della storia (e NON CERTO per fare una “replica” di qualche, seppur pericolosissimo, dittatore novecentesco di qualche passato personaggio “temibile” o “terribile” che fosse!).

In altre parole: la “guerra” viene – ovvero: può avvenire – solo e soltanto dopo il “soppiantare” …

 

 

 

 

 

 

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