lunedì 24 luglio 2017

Roma Con Acqua, ma Poca, MOLTO Poca. Dalla “Leggenda - **LEGGENDA** – dell’Anticristo” …






“Il sogno è un sessantesimo di profezia”[1].

“Diceva Rabbi Jochannan: il figlio di Davide [il Messia ebraico] verrà solo
o in una generazione interamente innocente
o in una generazione interamente colpevole[2].

“Tre cose sopravvengono repentinamente: il
Messia, un oggetto trovato
e il morso dello scorpione[3].







Dunque ormai è chiaro: Roma, la “capi tale” di “Taglia”, d’approvigionamento idrico ha problemini …

Ma questo ricorda un certo – vecchio –  libro, peraltro un passo del quale già è stato riportato su questo blog[4].
Questo libro è datato, nessun dubbio al riguardo, ma non è per questo che c’interessa qui: c’interessa per le molte fonti che cita, fra cui le poco note “sette dell’Anticristo”, di cui s’è accennato qualcosa in qualche altro post precedente.

Ma veniamo a questo passo.
Si precisa che si parla della **leggenda** dell’Anticristo.
Come detto più volte, le visioni e le profezie **non** s’interpretano letteralmente, come i sogni appunto – che “son un sesto della profezia”, come si dice qui sopra –, ma invece occorre far loro subire una “torsione” a “X” perché si possano applicare concretamente alla “storia”.
Quindi qui non parliamo – per quanto interessante possa essere “storicamente”, appunto – delle “attribuzioni” dell’Anticristo, di solito ai propri nemici: il Papa chiama Lutero Anticristo, e Lutero lo ripaga della stessa moneta: Lutero chiama il Papa l’Anticristo, e il Papa lo ripaga della stessa moneta. Né si contano le sbagliatissime attribuzioni del titolo di “Anticristo” a nemici non solo religiosi, ma politici; una cosa da ridere – ma fa piangere la mentalità che ha generato una tale scemenza – è l’attribuzione del “titolo” di “Anticristo” ad Obama: aah ah ah aah, siamo nel ridicolo più puro.
E c’è chi ci crede: dove vogliamo andare in questo mondo di superficialoni manipolabili … Tutti hanno “soluzioni”, ma, dal 1974, le cose vanno di male in peggio: nel mondo certe forze sono state scatenate completamente, ma tutti vogliono trovare “soluzioni” nell’ambito delle forze che hanno portato dove siamo, come dire che la cura della malattia è la malattia stessa, assurdità completa. Diversa cosa è la “vaccinazione”, ma si dà prima che si scateni la malattia: da un bel po’ sin troppo tardi per vaccinazioni …

Detto tutto ciò, veniamo all’antefatto di quel che poi si citerà in extenso, laddove si dice che l’Anticristo inizierà a predicare all’ombra “delle sacre colline” = a Roma; e lì sfamerà gli affamati, un po’ come fecero sia il Buddha sia Gesù Cristo, anche se Baschera, molto giustamente, si chiedeva se –  nel caso dell’Anticristo –  ciò non avesse un senso “metaforico”, e cioè nel senso che l’Anticristo avrebbe – falsamente, ovvio – soddisfatto la lunga ed umana aspirazione al “benessere per tutti”.
Vale appena la pena di dire che concordo con Baschera, su questo punto.
“Dopo il miracolo del pane, non poteva esserci che il miracolo dell’acqua, perché ‘negli ultimi giorni non solo le bocche dei forni daranno solamente parole, ma anche le fonti saranno divenute aride fino alla più profonda radice’. La ‘piaga della fame e della sete’ sarà lo scenario sul quale passerà l’Anticristo”[5].
Ancora: “per meglio capire questa ‘brama d’acqua’ dobbiamo tener presente che ‘nella città dei sette colli’, al tempo dell’Anticristo l’ acqua potabile sarà razionata. E le razioni, specie durante il periodo estivo, non basteranno mai, e allora fiorirà un vivace mercato nero delle acque. Molti uomini potranno disporre di palazzi e di ricchezze, ma non avranno una goccia d’acqua per alleviare la sete della loro agonia”[6].
Probabilmente il razionamento dell’acqua potabile si ripeterà più volte a Roma, siamo entrati in una fase stabilizzata di clima ormai alterato. 
L’Anticristo avrà più d’una chance per manifestarsi.

Non solo l’acqua, però, “sarà” – all’epoca di Baschera: tempo futuro, oggi quel tempo va cambiato in “è” – un problema, ma pure il cibo, non solo l’acqua, dunque, ma pure il pane. Vale appena la pena di dire, come ribadito in vari post, che questi due fenomeni sono conseguenza necessaria di tutto un sistema[7].
Il “Vangelo della spiga vuota”: “Le profezie del Mandorlo Fiorito dicono che negli ultimi tempi ‘l’uomo s’illuderà di avere il granaio pieno, mentre il suo granaio sarà vuoto più che mai. S’illuderà che le sue terre siano feconde, mentre un manto di sterilità sarà calato sulle zolle … ’ […] Sarà questo il quadro della confusione somma, dell’illusione, dell’inganno e della carestia”[8].
La “legge dell’universale prostituta[9], si dice, dominerà: ma è già il nostro presente 

Pro eruditioni publicæ. I cosiddetti “proverbi della quinta stagione”, quinta stagione che è quella che seguirà immediatamente la “nostra” presente “quarta” stagione, quella morente, la vecchiaia del mondo in cui viviamo, questo mondo non creativo ma pieno di messaggi depistanti e dispersivi, questo mondo impotente, inane, amara, funerea, quella del “tecnicismo senza gioia” – avrebbe detto il professor Dupin, peraltro giustamente –, dunque l’età della fuga, dell’ escapismo, del rintanarsi, del nascondersi, delle ubbie “complottiste” a fronte di una “visibilità” fastidiosa, importuna, in una parola oscena. Ora però, questi proverbi, più che altro, son effetto di un “cinismo” ipocrita peraltro già tipico della “nostra” epoca, e intanto nessun Anticristo si è manifestato. Di conseguenza, non sufficit. Più vicino al vero “spirito anticristico” è questo passo: “L’Anticristo non dichiarerà mai ‘i comandi ricevuti dal Padre, signore degli Inferi’. Non dirà ‘io sono con questo e io sono contro questo’. Il suo compito sarà quello di ‘seminare la cicuta sotto forma di chicchi di grano’”[10]. Questo non è “un” punto “qualsiasi”, questo è il punto decisivo. E chi non lo capisce, o non l’ha mai capito, oppure, semplicemente, non può capirlo perché accettarlo significherebbe rimettere in questione le “proprie” cedenze, si proibisce di afferrare le cose “che sono come sono” (Federico II di Svevia). Nella storia, in altri tempi, si poteva ancor ancora non dico accettarlo, ma diciamo tollerarlo; al contrario, questo è un errore dalle gravi conseguenze oggi, è proiettare sull’oggi quel che poteva esser valido, come pensiero – ché, poi, in realtà non si è realizzato mai –, molto ma molto tempo fa. Non si è realizzato mai perché, se davvero un certo Papa oppure Lutero o anche qualche famoso dittatore, fossero stati “l’” Anticristo (biblico), allora la storia sarebbe terminata. Invece non è terminata.

Andrea A. Ianniello





PS. Due link utili.




[1] Racconti dal Talmud, a cura di G. Laras, Boroli Editore, Novara 2003, p. 43.
[2] Ivi, p. 57, corsivi miei.
[3] Ivi, p. 69, corsivi miei.
[5] R. Baschera, L’Anticristo e le profezie sugli anni 90, Armenia Editore, Milano 1985, p. 140.
[6] Ivi, pp. 142-143, corsivi miei.
[7] Cf. ivi, pp. 123-124. Tra l’altro, per dire che si tratta della leggenda dell’Anticristo, e non dell’Anticristo “effettivo”, in questa leggenda l’Anticristo viene tradito – sì, come Gesù Cristo – e il suo traditore si chiama “Deva”, evidentemente: “Il termine deriva da Devadatta. Venne per la prima volta usato nel 1896 da un gruppo di seguaci della setta dell’Oregon”, ivi, p. 168, nota finale n°1 al sottocapitolo secondo.
[8] Ivi, pp. 129-130.
[9] Cf. ivi, pp. 124-127.
[10] Ivi, pp. 173, corsivi miei. Tra l’altro, nel precedentemente ivi citato libro, si parla de “Il cantico del Principe nero”, ivi, pp. 171-172, grassetto in originale, “cantico” che termina così: “E quando solleverà [l’Anticristo] la maschera/ salirà dalla terra un grido di sorpresa/ perché quell’uomo, con il segno sulla fronte,/ e gli occhi color del cielo,/ era tra i buoni della terra”, ivi, p. 172, corsivi miei.







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