Il post è: “Sulle
presunte iniziazioni romane ed Eleusi”, cf.
http://www.perennitas.it/sulle-presunte-iniziazioni-romane-ed-eleusi/.
Molto corretto
precisar questo, ma, si sa, gli “evolismi” colpiscon duro, il che non significa
che tutto quel che disse Evola era sbagliato, ma è sbagliato un certo modo di
esaltazione della romanità che “aveva tutto”; e tant’è che, nella parte finale
della parabola imperiale romana, i culti iniziatici, tanto buoni che cattivi eh
- altra “evolata” (cattiva
comprensione di Evola) si è che iniziatico = buono, e chi l’ha detto?? -, si
diffusero molto.
E tant’è che la forma di cristianesimo più lontana dall’
“iniziatico”, dal “mysterico”, la più “legale”, è proprio quella romana, non
certo casualmente.
Occorre farsene una ragione: per
quanto lontano e super incomprensibile sia per i moderni, ed anche per i
post moderni, il “patto” che legava Roma agli “dèi” (la “pax deum”) **non era né mysterico ( = iniziatico) né nascosto ( = occulto)**, ma era **pubblico**, e lo so che è difficilissimo, non dico solamente
accettarlo, ma oggi persino concepirne la
possibilità, è oggi difficilissimo anche solo concepirne la mera possibilità.
Questo perché, inevitabilmente, adombra una differente “antropologia
umana” ... e cioè che vi fosse qualcosa di diverso
negli uomini, o almeno in ***parte***
degli uomini di epoche passate ...
Non sia mai …
Andrea A. Ianniello
PS. Il miglior studio, a mio avviso tra i più completi, sul sacerdozio a Roma è D. Porte, Il sacerdote a Roma, Ed. Victrix, Forlì 2013.
Il miglior studio a mia conoscenza, probabilmente fra i più completi, sul sacerdozio nell’antica Roma è, sempre a mio avviso ovviamente, D. PORTE, “Il sacerdote a Roma”, Ed. Victrix, Forlì 2013.
RispondiElimina