“Gli
imperi nascono e muoiono”
“Gli
imperi nascono e muoiono”, inizia così un classico cinese, la
Storia
dei Tre Regni.
Che l’Occidente moderno termini, non è per niente una cosa
negativa in sé; anzi, è come un cadavere che dev’essere bruciato
perché i germi che reca in sé son potenzialmente patogeni e
venefici1.
E’ una crisi per chi ha seguito l’ebbrezza nata dalla Rivoluzione
Francese (e poi, mutatis
mutandis,
da quella Russa). “L’ebbrezza di partecipare al movimento in
avanti, come
se l’onda non fosse del mare ma della propria volontà,
fu a lungo considerata una generosa illusione, ma alla fine nauseava
le menti lucide (…). A quasi due secoli di distanza [pubblicato nel
1983] da quel grandioso inizio, è un’illusione che
merita soltanto il disprezzo
– e ancora nutre la buona coscienza dell’intelligencija
occidentale (ma è un Occidente che fascia il mondo come un nastro
adesivo)” (R. Calasso, La
Rovina di Kasch, Adelphi
1983, p. 83, corsivi miei). Dopo l’’89
quel che è finito è proprio quest’illusione, diventata
insostenibile.
E’ un percorso chiuso
e terminato: è la fine “dell’ingegneria sociale” (F.
Fukuyama)2,
cioè la
fine della spinta iniziata con la Rivoluzione Francese;
ed è l’inizio dell’emersione di un tema tutto diverso: la
contesa totale per l’ordinamento
da dare alla
Terra,
ormai
riempitasi,
cioè
di cui sono stati raggiunti i limiti.
Gli attuali dirigenti non
sono preparati a questo cambiamento.
Ma
non c’è solo il Piccolo Passaggio. Tuttavia, prima di arrivare al
Grande Passaggio, che va ben
oltre il presente breve scritto (e che, d’altra parte, pur non
potendo non lasciar tracce, non può certo rinchiudersi in
un’espressione qualsivoglia), occorre qui far qualche precisazione,
indispensabile a chiarificare i limiti
entro i quali si può eventualmente operare3
.
In qualche altro scritto [di quelli appwena postati su questo blog] ho alluso al feng-shui,
la cui filosofia
sottesa è alla base della riflessione presente. Ora, date le
“pseudo-idee” oggi diffuse, molti considerano il feng-shui
una specie di “religione”, ma ciò significa prendere per
“religione” quel ch’è scienza
nel senso più generico e tuttavia etimologico del termine, vale a
dire: studio della Natura pure oltre
il suo aspetto corporeo.
Scienza, dunque, ma tradizionale,
ed è questo
il punto veramente difficile da accettare per la mentalità
“moderna”; una scienza, poi, che rimanda e fa riferimento ad una
filosofia, che è poi quel che c’interessa direttamente. In che
senso “tradizionale”? Nel senso che tale scienza, in specie nella
sua parte filosofica,
ma non
solo
lì, fa riferimento ad una “trasmissione” d’origine “non
umana” (traditio
da tràdere,
in latino verbo che deriva da trans,
attraverso, dare, cioè dare
attraverso, consegnare). Quindi, una scienza che non si basa solo su
esperimenti, metodi e formalismi descrittivi matematici, ipotesi
teoriche, ma che reca in sé un nucleo
di Princìpi.
Però ciò non riguarda direttamente l’interiore dell’uomo e
l’aldilà (religione), ma la Natura (scienza), Natura concepita
qualitativamente.
La
confusione può essere stata favorita dal fatto che il feng-shui
è stato incorporato nella religione taoista. Epperò, nell’epoca
Han (206 a.C. – 220 d.C.) il feng-shui
faceva parte del Confucianesimo religioso, in specie
nell’interpretazione di Dong Zhongshu [Tung Chung-shu]4,
per passar poi alla religione taoista nata col finire della dinastia
Han e col cosiddetto Medioevo cinese (220-589). In realtà, i
Princìpi
del feng-shui,
come dottrina, cioè il nucleo
suo, rimandano alle basi
della civiltà sinica: per tal motivo quel “passaggio” poté
avvenire. Ma tale dottrina devesi confrontare con la situazione del
“mondo dell’uomo” (mânava-loka)
attuale.
In
tal senso, precisando ancor meglio il nostro pensare, ci son due
concezioni della Natura: la prima, quantitativa,
che riduce tutto a corpo e lo descrive matematicamente; la seconda,
qualitativa,
che riconosce l’esistenza di gradi non corporei d’energia. In tal
concezione. La matematica quantitativa e descrittiva ha il suo posto,
ma un posto molto minore che nell’altra concezione.
Ora,
noi optiamo decisamente
per la seconda concezione, che, per
i nostri
bisogni
presenti,
riconosciamo espressa nella filosofia sottesa, nella dottrina della
pratica del feng-shui.
Questa dottrina vien fatta nostra con
tutto quel che tale filosofia implica.
Pertanto applicata in tutta la sua estensione. Un feng-shui,
dunque, ben diverso da quello unicamente individuale, che però non
neghiamo per nulla, forma individuale di applicazione che va
diffondendosi anche in Occidente oggi, e che in Cina, continentale o
no, è durata sino al presente.
Secondo
la dottrina del feng-shui,
la Terra intera è traversata da correnti sottili, dette le vene
del Drago.
Il Drago
n’è il generatore,
le vene
i canali.
Le vene portano delle correnti
che il mondo moderno ha del tutto sovvertito.
La sovversione iniziò con la ferrovia; difatti nella dottrina le
linee continue generano shaqi.
Ma non c’è solo questo: è anche la posizione delle linee ferrate
che è importante; difatti, ci sono veri e propri punti nevralgici
d’emersione delle correnti sottili - “vene del Drago”: sono i
punti nei quali le “influenze erranti” si comunicano con
particolar facilità con/al/nel mondo corporeo. Del resto, si sa che
nella Cina del Celeste Impero interi villaggi si tassarono per
togliere i binari della ferrovia: non a caso.
La
sovversione, iniziata con la ferrovia, e stata fatta continuare con
il reticolo elettrico, le strade col bitume, le telecomunicazioni,
l’energia nucleare. I punti, chiusi o deviati, non hanno certo
fatto sparire quelle influenze erranti. Che fine hanno fatto, allora?
Discorso interessante, che però qui non si può approfondire5.
Quel che conta notare è che è come se si sapesse dove far passare
la ferrovia in corrispondenza o vicinanza con quei punti. Certo, vi
può essere un’affinità naturale fra la ferrovia, la via ferrata,
ed il passaggio delle vene del Drago, affinità collegata al ferro.
Senz’altro vi è questo; ma sarebbe molto ingenuo non vedere una
seppur lontana volontà direttrice. Difatti, non è per nulla
necessario esser pesanti o sempre presenti; talvolta basta una
parolina…
Se
così è, queste conoscenze dovevano sopravvivere in forma degenerata
in Europa. Se così è, dovevano un tempo essere legittime
conoscenze tradizionali. Che i Romani antichi sapessero di tali cose
davvero è “preclaro”; ma non
da noi, nei paesi neolatini, son sopravvissute tali conoscenze, per
molti motivi riassumibili in due ordini di considerazioni: 1) il
magismo presente da noi è sempre stato più debole, più combattuto,
più ostacolato che nei paesi non neolatini; 2) il magismo forte,
che però da noi è per lungo tempo continuato, ha radice di tipo
ermetico-neoplatonico,
quindi Grecia, Egitto, Caldea, Qabbalà, influssi arabi, ed è un
magismo evocatorio.
La nostra radice è squisitamente mediterranea (sebbene il sapore di
questa radice non
è sempre stato squisito…). L’accento non
è
sulle influenze erranti, ma su altri tipi d’influenze non corporee.
Lo stesso simbolo del Drago non ha lo stesso valore che nella
dottrina e nella pratica del feng-shui,
né si trova presente allo stesso titolo6.
Nei
paesi germanici, per motivi differenti,
nemmeno vi è questo tipo di tradizione. Rimangono solo
i paesi celtici. Prova: il magismo vi è sempre stato particolarmente
diffuso, e sino ad oggi, sebbene in forma decadente; il simbolo del
Drago vi è sempre stato particolarmente diffuso, e non
il Drago dell’Ermetismo, ma il
Drago come potenza vitale:
dunque
il Drago del feng-shui!
Prova del nove: nei paesi celtici il
drago è il simbolo del Re;
non
solo,
ma
il comportamento del Re si lega con i moti celesti e le
precipitazioni meteorologiche,
quindi
con la Terra e la sua fecondità.
Come
in Cina!
Ora,
la ferrovia è nata in Inghilterra. In questo paese è nata la
Rivoluzione Industriale. In questo paese il retaggio celtico
decadente
ha incontrato l’attività e la determinazione germaniche alla fine
del XVIII come, su tutt’altro
piano e nella giusta
direzione, tale incontro era successo nel Medioevo (ed è il mythos
di Re Artù). E’ dunque possibile che quel che in questo scritto si
sostiene sia realmente stato. La forma negativa e decaduta, la
ferrovia, ha incontrato e si è scontrata con quella ben più vicina
all’origine, che si era preservata in Cina. Che poi tutto ciò non
possa per sua natura esser provato con documenti alla mano è vero,
ma è un
altro discorso.
Il sapere indiziario
è fondamentale: dalle tracce si riconosce la preda; un tempo ciò
era ragione di vita o di morte: lo è ancora oggi, ma in senso ben
differente…
La
dottrina che qui si sostiene come sfondo
come si è visto può essere applicata oggi, con risultati
rivoluzionari senz’altro. Ma tale filosofia deve accompagnarsi con
un “impatto” etico,
una riforma “morale”. “Le riforme morali sono tentativi di
scuoterci il sonno di dosso. (…) Essere svegli significa essere
vivi” (H. D. Thoreau: Walden
o Vita nei boschi,
BIT 1995, pp. 92-93). E ciò sia detto senza per
nulla
condividere l’idea della “disobbedienza civile” di Thoreau, che
è ancora sonno.
La violenza talvolta è necessaria, e gli eserciti possono servire,
pur non dovendosi esser militaristi. A tal proposito, la penso come
l’eremita Xu Wu-Gui nel Chuang-tzu: “Il Signore di Wei gli disse:
‘(…) Vorrei risparmiare il mio popolo e mettere in pratica la
giustizia sopprimendo le mie forze militari. E’ una cosa
desiderabile secondo voi?
‘Non
è affatto desiderabile’ disse l’eremita Xu. ‘Risparmiare il
popolo significa cominciare a rovinarlo. Disarmare con il pretesto
della giustizia è fonte di un nuovo riarmo. Se agirete così non
avrete successo, perché ciò che è troppo perfetto è causa di
mali. (…) Ogni apparenza di virtù genera negli altri l’ipocrisia.
(…) Quando un principe semina la morte fra i suoi vicini e
s’impadronisce delle loro terre per accrescere la propria ricchezza
e la propria influenza senza sapere se la sua guerra è un bene,
dov’è allora la sua vittoria? Se non potete evitare di agire,
coltivate la sincerità del vostro cuore, obbedite alla legge del
Cielo e della Terra e non violatela mai. (…) Perché volete
sopprimere la vostra forza militare?” (Zhuangzi
[Chuang-tzu],
Adelphi 1982, pp. 221-222). Così, la vera riforma “morale” non
è
apparenza di virtù, non
è
ipocrisia, ma sincerità.
Il che, a volte, implica pure un’adamantina chiarezza, un “rigore
adamantino; rigore che, in determinati casi, è la sola carità
possibile” (F. Schuon: L’esoterimo
come Principio e come Via,
Mediterranee 1984, p. 187). Tale punizione può essere diretta o
indiretta, che si attui per intermediari o non, e che tali mezzi
siano umani o non. [Pertanto spesso la “punizione” avviene per mezzo della Natura, si potrebbe aggiungere ora]
Decemberwolf
Marzo-Aprile
1997, revisione
Con
aggiunta di note del 02/10/1998 A.D.
NOTE
NOTE
1
Venus è la Stella
della Sera, quindi la Stella dell’Occidente. Essa è il Nomen
segreto di Roma, e quindi è l’aspetto buono
dell’Occidente tradizionale,
ma, per deviazione e
successiva decadenza,
è divenuto il male
che l’Occidente ha sparso per il globo. D’altra parte,
l’ambivalenza è
insita in Venere stessa,
che vuol dire venerare
e veneficio, venenum.
2
E’ questo che non
è stato ben compreso di Fukuyama. La “fine della storia” non
è un’affermazione che egli faccia “in assoluto”: è la fine
del percorso iniziato con la Rivoluzione Francese, giunto al suo
termine per aver avuto successo. E’ una classica “crisi da
successo”, crisi che impone
un cambiamento di rotta, salvo trasformare il successo
in rovina.
Anche il moto iniziato da Meiji in Giappone ebbe un rivolgimento
analogo. In linea generale, si può affermare che storicamente
questi processi di rivolgimento non sono
mai stati dominati.
3
Sono in realtà i limiti cui vien sottoposto
ogni operare “umano”,
ogni umana intrapresa
nella situazione data,
cioè in relazione ai contenuti nascosti
e alla dimensione verticale
che non può non interpenetrare
l’umano agire (che piaccia o non).
4
Si tratta di un membro del cosiddetto “testo
nuovo” (xinwen), in
realtà il più conforme
allo spirito di
Confucio e Mencio. Vinse il cosiddetto “testo antico” (guwen)
per quell’apparente paradossale agire per il quale chi vuole
alterare qualcosa di tradizionale si richiama sempre all’antico,
però alterato e
ridotto, senza
poter dare, cioè la ricchezza
e vastità di senso delle origini.
Si veda il Protestantesimo in Occidente. Questa vera e propria
riduttività si
ripresenterà in Cina alla vigilia dello scontro con l’Occidente
alla fine del XVIII e nel XIX sec., ma non più con la legittimità
dell’epoca Han, perché intanto il tempo non era passato invano, e
la Cina era in decadenza. E’ la cosiddetta scuola della
“conoscenza pratica” (ed altri orientamenti vòlti al solo mondo
sociale): questi avranno grande influenza nel divorzio consumatosi
nel XX sec. Fra la Cina stato e larghe fasce di popolo, e la
Tradizione sinica nella forma cinese. Ma sul ruolo negativo di tali
scuole cfr. il mio Matteo Ricci e la Cina
della dinastia Ming.
La
strada dell’inferno è lastricata di buone intenzioni.
5
Nella misura del possibile approfondisco tali
temi in un libro che sto scrivendo, sempre che le circostanze mi
portino a terminarlo. [Poi non è stato così invece]
6
Il Drago nell’Ermetismo ha un altro senso ed
un altro valore che nel feng-shui,
un senso assai simile al Drago nell’alchimia cinese. E il drago
imperiale cinese? E’ il Drago del
feng-shui manifestato nel mondo umano,
pertanto la fine del Celeste Impero ha segnato la fine del dominio
sulle influenze erranti, dominio simbolicamente
esercitato dal Figlio del Cielo che siede sul Trono del Drago.
Notare: il Trono
è del Drago,
non colui
che vi siede su.
L’Impero Celeste è un gioiello che, nelle mani sbagliate è o
sprecato o gettato ed usato per la soddisfazione delle pulsioni
elementari dell’individuo; ma, nelle giuste mani, risplende.
A questo
punto, se il Drago è questo, come meravigliarsi che la persona di
colui che occupa il Trono del Drago abbia influenza sul clima e
debba seguire un preciso
rituale? La Tradizione sinica (e cinese) è assolutamente
coerente; è un quadro preciso.
Tra l’altro, il Drago è legato alle piogge ed ai fiumi.
La cosa
interessante è fare
il contrario: applicare tale quadro al mondo moderno. Ed allora si
ottiene quel che qui ho potuto solo abbozzare. Applicando tale
dottrina, però, il mondo che conosciamo e
che abbiamo sotto gli occhi
non può più essere lo stesso.
Perciò dico quest’applicazione rivoluzionaria.
RispondiEliminahttps://associazionefederigoiisvevia.wordpress.com/2013/12/02/fine-del-systema-detto-della-grande-prostituta/
https://associazionefederigoiisvevia.wordpress.com/2013/12/02/alexandre-kojeve-sullo-stato-universale/
Ricordo che anche Aurobindo disse che "USA e Cina sono un covo di asura"; ma ora che l'Impero Celeste non c'è più, chi ha il potere in Cina svolge il ruolo inverso del Figlio del Cielo, di controllo sulle influenze erranti?
RispondiEliminaSarebbe anche interessante capire che ruolo avessero, oltre l'Impero Celeste, gli altri imperi nel "mantenimento dell'ordine cosmico". Ad esempio, il fatto che vi fosse situato un "non plus ultra" oltre le colonne d'Ercole significa che vi era coscienza che, *simbolicamente*, sulla Terra vi fosse un riflesso dell'ordine del Cielo.
Per caso qui si trovano approfondimenti? http://www.lulu.com/shop/enrico-fortunia/f%C3%AAng-shui-contro-il-funzionalismo/paperback/product-588863.html
Come tü ben sai, condivido **al **cento un** per cento quanto detto da Aurobindo a tal proposito**, ma non posso dir di più in sede pubblica, si sarebbe molto **mal** intesi quanto al “senso” con cui intendere quell’affermazione di A. stesso, da te riportata.
RispondiEliminaCerto in effetti lo scopo era controllare le foze “sottili” più vicine al fisico (’piano vitale’, pe dirla con Auro.), e quindi ora ci sarebbe lo stesso controllo su tali forze in Cina? O vi è stato (penso a Guénon e a ciò che ne diceva [*])?
Quel link da te citato contiene degli spunti, non di più, che stano pure in http://www.lulu.com/shop/enrico-fortunia/decemberwolf-ii/paperback/product-703810.html, e http://www.lulu.com/shop/enrico-fortunia/cauda-draconis-considerazioni-su-cina-ed-altri-temi-nellanniversario-della-fondazione-del-partito-comunista-cinese-2011-1921/paperback/product-18683230.html.
[*] In relazione al ruolo **attuale** di chi comanda in Cina, cfr. http://www.lulu.com/shop/enrico-fortunia/decemberwolf/paperback/product-21129358.html. Diciamo che in parte lo è stato (vedi ricostruzione del “Changcheng”, Grande Muraglia) ma ora lo è sempre meno ...
Comunque oggi ben poco controllo viene esercitato su dette forze di cui sopra ... Per usare ironicamente il linguaggio burocratico ...
Un link della serie, “L’autore si scoccia di aspettare gli editori e dà loro il cosiddetto ’ben’ servito”, tanto l’essenziale sfugge loro sempre:
RispondiEliminapietre-che-cantano.blogspot.it/2016/08/pietre-che-cantano-2-2008-completo-su.html.
Pubblicano postumi, quando non serve più.
Perdono il momento, “il ritmo della storia” non lo sentono. Un tempo, erano, almeno in parte, diversi.
Ovviamente il libro cui dà esito il link - che parte da quest’ultimo link - è gratis: la gente non ha soldi, ho messo sin troppi link a pagamento, e me ne scuso, ma era pur giusto - fino a pochi anni fa - che certe cose fossero un **mini minimo** (un “mini” minimo) un po’ di più valutate (e non vellutate).
Dice: ma la gente per i libri non è disposta a sborsare un cent, ma per i gadget più inutili fa i debiti! Sottoscrivo!
Sopra scrivo, inscrivo e scrivo, a iosa, “ad libitum”.
Ma **chi** li ha resi così? Chi ha reso i **gadget più inutili**, le cavolate più inconsistenti, così “utili” e i libri cosa inutile?
Questo è il punto.
Intanto va detto: Viva l’utilità dell’inutie (Chuang-tzu, volutamente **vecchia** traslitterazione, siam vecchi ed inutili, che schivo).
Anzi ho detto sin troppo, e sono stato sin troppo aperto, il che non è un bene: infatti, è TOTALMENTE IMPOSSIBILE INTERVENIRE SULLO STATO GENERALE MENTALE. Dunque, si deve cerare d’influenzar soltanto chi sia RICETTIVO, ok a questo Ma, per far questo, sarebbe bastato anche MOLTO MENO di QUANTO SCRITTO. Quindi, ho ecceduto.
RispondiEliminaDunque comunque, per terminar di trattare della Cina, questo link, scaricabile gratis, può fornire degli spunti, ma più “spirituali” stavolta, che attinenti al mondo “sottile”, del qual pur trattasi però (i “jinn”), http://www.lulu.com/shop/enrico-fortunia/il-sogno-di-guerrin/ebook/product-22840338.html.
RispondiElimina
RispondiEliminaLa soluzione che qui abbiam preso, tuttavia, è quella della “dispersione” delle cose da dirsi, sparse non solo per vari post, ma pure nei Commenti …
In tal modo, si può dire, senza dir troppo …
Dir tutto in maniera **indiretta** è meglio, pone un velo e, dunque invita ad usare un “filtro”, una mediazione, e, nell’epoca della falsa immediatezza, ciò è importante.
Uno spunto interessante, seppur da “acque non chiare”, ma torbide, non significa che anche “acque torbide” non possano in se stesse avere delle cose interessanti.
RispondiEliminaSI NOTI la DATA di PUBBLICAZIONE del passo qui sotto riportato … !!
“Sappiamo, qui, che è meglio non entrare nei particolari circa le prossime mutazioni dell’Occidente, perché sebbene esse non siano in realtà né spaventose né inquietanti, per coloro che amano, la diffusione del loro contenuto basterebbe ad evocare angosce profonde. L’occidentale deve cominciare a comprendere che lui non è l’Essere da cui proviene ogni cosa, e che la sua importanza e la sua destinazione si limitano a quelle d’un anello qualsiasi nella grande catena evolutiva della Vita. Vi dico che il distacco è senz’altro la più grande lezione che le vostre civiltà occidentali devono assimilare; **verrà un tempo in cui i popoli europei i popoli europei e nordamericani non avranno maggior influenza sulla superficie del globo d’un pugno di nomadi**, e questo **non è l’annuncio di una cataclisma**: attenzione, **mi limito a sottolineare per voi una *grande verità***, ovvero che **nessuna potenza o pretesa tale può resistere alle inevitabili leggi della utazione**. Le civiltà sono come gli uomini, e impiegano un veicolo che le porta fino ad un certo punto: una volta raggiunto questo punto, **una volta che le energie siano sature o esaurite** [= l’ *******OCCIDENTE DI OGGI!! *******, DALLE ENERGIE **ESAURITE**, DOVE IL CANE COMANDA L’UOMO È UN MONDO MORTO E CIOÈ ESAURITOSI DA SÉ ; nota mia], vien dato loro un **altro veicolo**, a volte meno sontuoso, ma comunque **altrettanto efficace** per crescere [e i riff. a S. Benedetto, su cotesto blog, a questo punto, si chiarificano …, nota mia]. Le nostre ambasciate servono d a regolatore in questo senso. Non pensiate però che giochiamo ai dadi o che ci accontentiamo di far applicare la semplice legge degli equilibri e delle alternanze [che però è parte **essenziale** del “lavoro”, nota mia]: noi non decidiamo nulla, Fratelli miei, ma **facilitiamo** la **messa in atto** di ciò che è **già** realizzato **da qualche parte**, nel cuore del **Senza Nome**” (A. e D. Meurois-Givaudan, “Viaggio a Shamballa”, Edizioni Àrista, Giaveno (TO) **1987** [nella seconda metà di quell’anno, però], pp. 124, 125, corsivi (espressi con **) miei).
SI NOTI LA DATA … Due anni dopo crollava (= si lasciava che crollasse …) il cosiddetto “Muro” di Berlino e, scambiata come “rinnovamento”, segnava invece l’inizio del dominio assoluto del “neoliberismo”, dominio che sfibrava ed auto-distruggeva l’ “Occidente indecente”; tu, se una cosa la vuoi distruggere, la devi lasciar liberamente esprimere senza freni: in tal modo, la pianta esaurirà la sua forza di crescita. E così è successo …
RispondiEliminaSubito dopo, risorgeva il nazionalismo che aveva portato alla Prima Guerra Mondiale …
Ed oggi abbiamo la Terza Guerra Mondiale “a pezzi”, molto più simile alla Prima che alla Seconda, il che sconcerta tanti, che si aspettavano al massimo una replica della Seconda, e sconcerta chi si attendeva un “Anticristo” grosso politico “à la” Hitler: le cose sono avvenute in modo molto ma molto differente!! …
Anche (su questi temi dell’ ‘89.2 = 1989) cfr. https://www.amazon.it/La-gallina-misteriosa-Andrea-Ianniello/dp/8872547784, dove si parla degli eventi del 1989 …
“Loro” invece, leggendo questi passi, all’epoca si aspettavano “l’invasione” da parte della Russia sovietica (e qui è d’obbligo qualche “tirata senza fine” sul “comunismo” e “brrrr” a iosa: per carità, avevano un sacco di colpe, ma questa situazione in cui versiamo è stata fatta da chi è venuto DOPO il comunismo che, dunque, non è colpevole se non per la sua fallaccia ed inconsistenza, e cioè INDIRETTAMENTE, mentre chi è DIRETTAMENTE colpevole dell’attuale situazione rimane sugli scranni e pontifica = CONTINUA A FAR DANNI), spesso quegli stessi che oggi invocano Putin … ah ah - ovvero sottoscrivono il loro suicidio, perché di suicidio dell’Occidente si è trattato (cfr. http://bakerstreetirregularfightclub.blogspot.it/2014/04/europa-dalla-decadenza-al-declino.html) -.
RispondiEliminaPer chi fosse interessato a “IL SOGNO DI GUERRIN” stampato, questo è il link: http://www.lulu.com/shop/enrico-fortunia/il-sogno-di-guerrin/paperback/product-22840401.html, libro disponibile ad un costo accettabile.
L’altro link è la forma e-book - gratis.
La forma stampata deve costare, in quanto il gestore del servizio vi possa far su qualche guadagno, il gestore non offre il servizio gratis, ma per guadagnarci su, e guadagna sul **numero**, un po’ da tanti è tantissimo, un po’ come il numero per telefono o telefonino, per raccolta fondi, due euro da tanti è una bella somma che si mette assieme. Si è fatto il massimo possibile per contenere i costi, ma un po’ il gestore deve guadagnarci.
RispondiEliminaUno spunto interessante, seppur da “acque non chiare”, ma torbide, ma non significa che anche “acque torbide” non possano, in se stesse, avere anche spuntini che siano interessanti.
SI NOTI la DATA di PUBBLICAZIONE del passo qui sotto riportato … !!
“Sappiamo, qui, che è meglio non entrare nei particolari circa le prossime mutazioni dell’Occidente, perché sebbene esse non siano in realtà né spaventose né inquietanti, per coloro che amano, la diffusione del loro contenuto basterebbe ad evocare angosce profonde. L’occidentale deve cominciare a comprendere che lui non è l’Essere da cui proviene ogni cosa, e che la sua importanza e la sua destinazione si limitano a quelle d’un anello qualsiasi nella grande catena evolutiva della Vita. Vi dico che il distacco è senz’altro la più grande lezione che le vostre civiltà occidentali devono assimilare; **verrà un tempo in cui i popoli europei i popoli europei e nordamericani non avranno maggior influenza sulla superficie del globo d’un pugno di nomadi**, e questo **non è l’annuncio di un cataclisma**: attenzione, **mi limito a sottolineare per voi una *grande verità***, ovvero che **nessuna potenza o pretesa tale può resistere alle inevitabili leggi della mutazione**. Le civiltà sono come gli uomini, e impiegano un veicolo che le porta fino ad un certo punto: una volta raggiunto questo punto, **una volta che le energie siano sature o esaurite** [= l’ *******OCCIDENTE DI OGGI!! *******, DALLE ENERGIE **ESAURITE**, DOVE IL CANE COMANDA L’UOMO È UN MONDO MORTO, E CIOÈ ESAURITOSI DA SÉ; nota mia], vien dato loro un **altro veicolo**, a volte meno sontuoso, ma comunque **altrettanto efficace** per crescere [e i riff. a S. Benedetto, su cotesto blog, a questo punto, si chiarificano …, nota mia]. Le nostre ambasciate servono d a regolatore in questo senso. Non pensiate però che giochiamo ai dadi o che ci accontentiamo di far applicare la semplice legge degli equilibri e delle alternanze [che però è parte **essenziale** del “lavoro”, nota mia]: noi non decidiamo nulla, Fratelli miei, ma **facilitiamo** la **messa in atto** di ciò che è **già** realizzato **da qualche parte**, nel cuore del **Senza Nome**” (A. e D. MEUROIS-GIVAUDAN, “Viaggio a Shamballa”, Edizioni Àrista, Giaveno (TO) ****1987**** [nella seconda metà di quell’anno, però], pp. 124, 125, corsivi (espressi con ‘**’) miei).
RispondiEliminaDa: http://www.lulu.com/shop/enrico-fortunia/cauda-draconis-considerazioni-su-cina-ed-altri-temi-nellanniversario-della-fondazione-del-partito-comunista-cinese-2011-1921/paperback/product-18683230.html, questo è il link corretto, la forma succitata non dà immediato accesso come questo, un consiglio di saggezza pratica, posto in calce al libro, si chiama “Vivere senza infelicità”, e non è poco:
“Le cose trascurate per lungo tempo non possono essere ripristinate in un momento.
I mali che si sono andati accumulando per anni non possono essere spazzati via in un attimo.
Non ci si può divertire sempre.
Le emozioni umane non sono perfette.
Non si evita la sventura cercando di sfuggirla.
Chiunque insegni ed abbia capito queste cinque cose, potrà vivere senza infelicità”
(maestro Zen [‘Ch’an’, in cinese] Huitang).
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RispondiEliminaInvece in calce all’Introduzione (sempre in http://www.lulu.com/shop/enrico-fortunia/cauda-draconis-considerazioni-su-cina-ed-altri-temi-nellanniversario-della-fondazione-del-partito-comunista-cinese-2011-1921/paperback/product-18683230.html), vi è una frase di Lee Kwan Yew, ex SM di Singapore, all’epoca del libro (2011) ancora vivo (scomparso l’anno scorso), eccola:
“Civiltà sono crollate, dinastie sono state portate via da orde conquistatrici, ma questa zattera di salvataggio mette in grado la civiltà di continuare e giungere alla sua prossima fase. Nessuno qui crede che il governo possa provvedere in tutte le circostanze. Il governo stesso non ci crede. Nella crisi ultima, anche in terremoti e tifoni, son le tue relazioni umane che ti aiuteranno fino in fondo. Così, la tesi che si cita, che **il governo è sempre capace di reinventarsi in nuovi stampi e forme**, **non è stata provata nella storia**” (Lee Kwan Yew, ‘**’ da me aggiunti).
Questo per dire che non vi può essere un governo che passi da priorità diverse mantenendo le stesse individualità, salvo in paesi come l’Italia, dove si chiama questo “democrazia”, ma è un’idea **molto** degenerata della democrazia stessa, qualsiasi cosa si pensi di quest’ultima. Sempre le stesse classi dirigenti che han portato il paese allo scatafascio territoriale, lo porterebbero fuori da tali secche … Non può essere, nella storia non si danno casi del genere, in qualsiasi ambito si voglia vederlo …
In ogni caso, la degenerazione della democrazia, la democrazia stessa non è, **in alcun modo**, in grado di curarla.
Grazie per il secondo libro di "Pietre che cantano"! In realtà devo ancora leggere il primo, e anche quello di Schneider, ma è una cosa che mi affascina tantissimo e avevo letto gli estratti che avevi messo. Sono stato pure a Viboldone a vedere di persona quello che scrivevi a riguardo.
RispondiEliminaSulla questione dei soldi, anch'io non sono d'accordo sul mettere tutto gratis. A volte basta un "trick mentale" come mettere uno scritto al prezzo di 1€, sicuramente simbolico, ma già il doversi attivare una carta per i pagamenti online e pagare 1€ fa da setaccio molto consistente tra chi è interessato e chi invece avrebbe premuto il tasto download quasi compulsivamente (o senza quasi).
E non è neanche una questione di prezzo. Anche per chi non lavora, magari impiegandoci più tempo, riesce comunque a reperire libri anche costosi e in maniera continuativa, sicuramente con quale sacrificio e senza poterli raccogliere tutti e subito, ma se è il suo primo interesse nella vita il mezzo lo trova sicuro.
"Aiutati che Iddio t'aiuta..." Anche perché venir in contatto con certi libri non avviene certo "per caso"...
Ho letto Il sogno di Guerrin. È stata una lettura molto sentita, è davvero intriso di spiritualità, si sente molto questa cosa. Ci ho trovato tanti consigli ma pure alcune conferme, che mi hanno dato pure qualche rassicurazione.
RispondiEliminaIl finale è quello che mi ha lasciato un po' perplesso. Una domanda: il "misterioso uovo igneo" che rapporti ha con "la lampada antica che mai si spegneva, di cui si sente nel corso della storia"?
“Ho letto Il sogno di Guerrin. È stata una lettura molto sentita, è davvero intriso di spiritualità, si sente molto questa cosa. Ci ho trovato tanti consigli ma pure alcune conferme, che mi hanno dato pure qualche rassicurazione.”
RispondiEliminaBene.
‘Il finale è quello che mi ha lasciato un po’ perplesso. Una domanda: il “misterioso uovo igneo” che rapporti ha con “la lampada antica che mai si spegneva, di cui si sente nel corso della storia”?’
La perplessità deve rimanere, eprché provoca il pensiero, cosa che non accade mai quanod si ha una bella dotrina sin troppo ben agghindata ma pure piatta, senza quelle asperità che invitino ad “andar oltre”.
Comunque sì, ha rapprti con la “Lampada” che mai spegnesi ma, ovviamente, vista da un altro angolo.
Sulla questione dei soldi, anch’io non sono d’accordo sul mettere tutto gratis. A volte basta un “trick mentale” come mettere uno scritto al prezzo di 1€, sicuramente simbolico, ma già il doversi attivare una carta per i pagamenti online e pagare 1€ fa da setaccio molto consistente tra chi è interessato e chi invece avrebbe premuto il tasto download quasi compulsivamente (o senza quasi).
RispondiEliminaE non è neanche una questione di prezzo. Anche per chi non lavora, magari impiegandoci più tempo, riesce comunque a reperire libri anche costosi e in maniera continuativa, sicuramente con quale sacrificio e senza poterli raccogliere tutti e subito, ma se è il suo primo interesse nella vita il mezzo lo trova sicuro.
“Aiutati che Iddio t’aiuta...” Anche perché venir in contatto con certi libri non avviene certo “per caso”...
Viboldone sì, “illo tempore” “il” vidi (quante “i”! ih ih!), la “sala della musica” mi pare siavi, ma ricordi di altra epoca … Vi è tutto il tempo, ‘ste cose non scappano, e, quand’anche scappassero, non possiamo certo inseguirle. La cosa importante, si è che trattisi di “tema”, “corrente” (o come vogliamo chiamarla) “intertradizionale”, che passa di “forma tradizionale” in “forma tradizionale” nel corso delle epoche. IN TAL SENSO, è “INDIZIO” di qualcosa di “primordiale”, qui è il punto molto interessante. E veniamo alla nota tesi di Guénon, sull’esistenza di una “TRADITIO PRIMORDIALIS”. Molto plausibile questa tesi - e tali “figure zoomorfe” sono un “indizio” in tal senso, nulla di più, ma nemmeno nulla di meno -, ad un patto, però, e questo è molto ma molto importante da sottolinearsi: che la “TRADITIO PRIMORDIALIS” **NON È** una “dottrina” e nemmeno una “forma tradizionale” nel senso che questo termine ha preso **DI SEGUITO, nel corso della storia**.
Schneider rimane colui che ha avuto l’ “intuizione” …
Infatti è vero: porre un pagamento - largamente simbolico, chi sarebbe così pazzo di voler guadagnare con dei libri che trattano temi siffatti … ?? - serva a “scremare”, sostanzialmente quello è il punto, nulla di più, nulla di meno, per porre un argine ai download compulsivi, che poi non vengon letti (ed allora, a che caspita servono??).
Ricorda la “parola imputtanita” di cui parlò Gurdjieff, come caratteristica della “nostra” civiltà (vi è da chiedersi cos’avrebbe detto dei “social network”!, si sarebbe arrabbiato senza dubbio!) …
Se uno non è interessato, non è interessato: quand’anche fosse gratis e l’obbligassi a leggerlo, se ne dimenticherebbe il minuto dopo, poiché l’interesse per quella trattazione **non fa parte di lui**, punto e basta. Ed è vero, venir in contatto con “certi” libri non è “casuale”, forse, chissà, quel lettore in quel momento non è maturo, ed ALLORA **FAREMMO MOLTO MALE** A FORZARVELO.
Dio forza forse gli uomini? Non lo fa.
E chi siamo noi per farlo? Nessuno.
Chiaro che il tempo, tuttavia, NON È ILLIMITATO: vi è “un certo” (= **determinato = “MISURATO”** nel senso del cap. 3, “MISURA e MANIFESTAZIONE”, de “Il Regno” di Guénon) tempo per prender decisioni - da parte “umana” -, poi si agisce dall’Alto … Su questo bisogna esser molto chiari … Questo tempo, tuttavia, non può esser stabilito “dal Basso” ma solo dall’Alto, anche se, di nuovo glossa importante, vi son indizi … Lasciati non certo per caso …
E se una decisione - da parte “umana” - non vien presa nel tempo utile?? Ebbene non sarà stata presa, e il non essere stata presa passa agli atti …
RispondiEliminaRivenendo - per finire - alla Cina, scriveva nel 1958 Erkes (qui si riporta la ripubblicazione del testo) quando parlava dei cambiamenti che avvennero alla fine dell’ordine feudale ed all’instaurazione dell’Impero nell’antica Cina:
“A quel tempo alla mentalità mitologica subentrò dunque quella filosofica, e la religione fideistica si trasformò in una dottrina razionale. Soltanto il culto rimase immutato, e fu in esso che d’allora in poi si conservò il nucleo precipuo della religiosità cinese. Però nel culto si manifestò anche un ritorno alle vedute delle origini, secondo le quali **l’essenza della religione è costituita non dal mito ma dal rito**. Per il resto, se si eccettua Mo Ti, il pensiero religioso non ebbe alcuna parte visibile negli antichi filosofi [cinesi, ovvio]; in particolare, **esulò da loro qualsiasi motivazione dei principi etici in base ad entità o a stati dell’adilà**. Il più antico pensatore cinese, sul sistema dottrinale del quale disponiamo di notizie abbastanza coerenti, è Kuan Chung del VII secolo. Egli per alcuni decenni resse il paese di Ch’i (Cina nord-orientale [è classificato come precursore della scuola “legista” cui fece riferimento il Primo Imperatore]) in qualità di presidente dei ministri e lasciò una grossa opera che nella forma, nella lingua e nel contenuto che essa oggi presenta può anche esser stata redatta solo diversi secoli dopo la sua morte, ma che nelle concezioni fondamentali si rifà certamente a lui. […] Kuan-tzu [“magister” Kuan] giustifica la sua dottrina **storicamente** e ***non* metafisicamente**. E’ quel che d’allora dovevano far tutti i pensatori cinesi: perché per essi è ciò che si realizza tangibilmente nella storia e non un principio astratto a indicare in che misura una teoria è utilizzabile. Kuan-tzu comincia con un esame del periodo delle origini che egli - al pari di Hobbes - concepisce come quello di una continua lotta, di là dalla quale con l’apparire di personalità superiori viene a crearsi una società articolata gerarchicamente secondo classi, il cui organo è lo Stato” (E. ERKES, “Credenze religiose della Cina antica” (traduzione di J. Evola), Edizioni di Ar, Padova 2005, pp. 90-91, ‘**’ aggiunti).
LE AZIONI UMANE PRENDONO AUTONOMIA E DIVENTANO UN “MONDO”, E CIOÈ CIÒ CHE DOVRÀ TERMINARE CON LA “FINE DEL CYCLO” (“CLAVIS” POTENTE).
Ma vi è di più: si noti come il mondo delle azioni e della storia umane si emancipino prima in Cina che in Occidente, ma il rito rimanga centrale. Si legga qui questo in relazione alla domanda sul “magismo” e il dominio sulle forze “sottili” del “Drago”, a questo punto occorre far due più due quattro. Tal dominio è rimasto sino a tempi recentissimi e probabilmente ve ne son delle “vestigia plantae”. Invece, l’Occidente ha visto il ***TOTALE*** “AUTONOMIZZARSI” della “azioni umane” (= storia) **contro** il mondo sottile (e qui torniamo alle vedute brevemente “schizzate” su questo blog sul “Rinascimento”), questo fa UN MONDO di differenza, ed è la vera differenza tra Cina ed Occidente, solidali, però, nell’autonomizzare il mondo delle azioni umane. Ovvero ciò che l’ “élite” deve disfare, in effetti …
Ma questo ci porterebbe lontano, nel mentre che questo blog deve tornare al suo alveo precedente, dopo la “vacatio Augusti” lunghissima …
In ogni caso, il parallelo tra l’antica religione cinese e quella romana è forte, in tal senso il mondo cinese ha portato il mondo antico sin quasi all’epoca contemporanea, sin quasi all’inizio del XIX secolo, in tal senso, nonostante gli studiosi occidentali si fissino nel far corrispondere la storia cinese a quella occidentale, dunque al ritmo antico-medioevale-moderno, il mondo cinese non ha conosciuto il Medioevo, è passato dal mondo antico a quello moderno, con un passaggio rapido ed uno “shift” di circa un secolo o poco più …
RispondiEliminaTorniamo alla questione: “risposta creativa alla ‘Crisis’”, e quindi a S. Benedetto.
Si sottolinea che è un “fai da te”, indefinitamente “riproducibile”, **purché** si rispettino quei pochi punti. Ed occorre cercare di farlo, **ognuno come può** e come sa, e se può coinvolgere chi sia interessato **davvero**, questo ben venga …
Ma vi è un punto importante da riportarsi. J. G. Bennett, parlando dell’esistenza del “Cerchio interno dell’umanità” - idea che nasce dalle leggende centro-asiatiche, poi riecheggiate in qualche fonte tradizionale e molto ma molto mal intese dal “teosofismo”, fini a farla diventare una storiella -, distingue una “forma forte”, quella “leggendaria”, ed una “forma debole”, dove i “Magistri Sophiae” esistono, e son dotati di “poteri” ma **NON SON ONNIPOTENTI** ed hanno **LIMITI BEN PRECISI**. Insomma, come molto probabilmente DAVVERO È …
Segue poi la ricerca - che porterà Bennett anche in contato con i “Khwajagàn” turchi dell’Asia centrale, cosa che poi avrebbe dato inizio al solito inutile fiume d’inchiostro impotente ed alla rincorsa del compulsivo “voler essere parte di” occidentale, come se scappando sempre s’incontri se stessi!! (*) - la ricerca, dicevasi, dei “signa” dell’intervento concreto dei “Magistri” nella storia. E qui Bennett parla di Benedetto da Norcia: “Tra il III e il IV secolo d.C., l’Europa fu sconvolta dalle orde [Bennett scriveva nell’inizio degli anni Settanta del secolo scorso, ed aveva ben letto il suo bravo Gibbon, dunque per lui la “caduta dell’Impero romano”, diversamente da come sarebbe stato pensato in seguito, anche se ora il pendolo sta tornando indietro, era “colpa delle invasioni barbariche”, punto e basta; nota mia] che scaturirono dall’Asia centrale e distrussero l’impero romano. Nel bel mezzo di questi sovvertimenti, sorse lo straordinario fenomeno del monachesimo cristiano, visibilmente fondato da San Benedetto e dai suoi successori. I monasteri d’Europa ripristinarono la stabilità e la fiducia, dissodarono di nuovo la terra e crearono una nuova cultura che resistette per ottocento anni, finché non fu soppiantata dal sistema valutativo del Rinascimento. Pochissima gente di solito è disposta a collegare questi eventi con i ‘Maestri’ intesi in senso teosofico, con esseri soprannaturali nascosti ai comuni mortali. Nondimeno, il fenomeno è una realtà storica che non si spiega facilmente. Le orde gotiche furono trasformate da distruttrici in creatrici, in un modo che fa pensare che interventi spirituali fossero in azione sia in mezzo a loro che fra le popolazioni europee che conquistavano. Può darsi che questi interventi avessero origine in Asia centrale” (J. G. BENNETT, “GURDJIEFF. Un nuovo mondo”, Ubaldini Editore, Roma 1981, pp. 34-35). Ed è la tesi di Bennett, un intervento “morbido”, un “Cerchio interno” in forma “debole”, come lui diceva, dove debole però è forte, perché l’interveto, dalla leggenda, diventa concretamente possibile e “misurabile” nella storia …
Interessante che sia citato, a tal proposito, Benedetto da Norcia …
In ogni caso, terina qui questa fase di “vacatio augustina”, e si tornerà, da settembre, a trattare dei temi tipici di tal blog, di natura socio-economico-politica, fine di questa “vacatio” che ci si è concessi …
RispondiEliminaUna breve osservazione, “a latere”, sulle origini dello stile animalistico.
RispondiEliminaFurono soprattutto i Normanni a diffondere, nel Sud, lo “style” animalistico, pur **non essendone affatto gl’inventori**, infatti era già presente nel Sud, ma di radice classica - in forma debole -, ma loro 8i Normanni) vi inserirono un qualcosa che, a sua volta, provenica da radici sia orientali che steppiche: il discorso sarebbe lungo, in effetti.
Tutte questo, poi, porterebbero alla fatidica domanda:
Quando è iniziato il Medioevo?
Punto controverso, che qui si può soltanto accennare.
Per sintetizzare una materia molto fluida (come lava fluida …), lo “style” animalistico esisteva da **ben prima** dei Normanni, e vi sono testimonianze anche nel mondo classico, che si pretende lontano dal simbolismo.
Ma con loro prese uan sua forma sintetica, che si è conservata spesso fino ai nostri giorni, pur tra milel vicissitudini.
E ci si ferma qui.