La dialettica di un codice, un “sì” ed un “no” codificati, che non apportano, dunque, alcuna “dialettica” – cioè opposizione – reale, **È** “il” sistema di controllo, cominciato, secondo J. Baudrillard, alla fine degli anni Settanta del secolo scorso [1], ed ovviamente c’è voluto del tempo prima che divenisse quel sistema super dominante che si contata oggi.
Come può esserci “rappresentanza” in un sistema siffatto?
Domanda RETORICA …
Ma ora tal System è IN CRISI, una crisi fondamentale, sostanziale, radicale, o come si vuol dirlo. Possibilità di reali riforme? Zero.
“Qui” – hic – è “IL” punto, qui è lo hic di Shakespeare …
“Qui” è lo SNODO decisivo: Hic sunt dracones, siccome dicean gl’antiqui …
@i
[1] Ne scriveva ne Lo scambio simbolico e la morte, prima edizione Feltrinelli **1979**, ovviamente in Italia nel 1979; in Francia è del 1976. Cf.
https://www.persee.fr/doc/raipr_0033-9075_1976_num_40_1_1843_t1_0122_0000_5
In inglese – edizione rivista del **2007** –, cf.
https://ia802307.us.archive.org/16/items/baudrillard.-1976.-symbolic-exchange-and-death-revised-edition/Baudrillard.1976.SymbolicExchangeAndDeathRevisedEdition.pdf
PS. Su J. B., cf.
https://namaqua-land.blogspot.com/2016/06/il-lavoro-e-la-morte-estratto-da-lo_9.html
Approfittiamo della pausa tra i caldi ....
RispondiEliminaEcco perché credere che ci possa essere un cambiamento per via politica è molto ma molto ingenuo. Come altrettanto lo è - in altro ambito, tuttavia - credere che un gruppo apparente della società, per quanto compromesso esso possa essere, possa essere la “contro i.” che, al contrario, è uno **spirito** (“nelle tenebre” ...) e, peraltro, è ricollegata con “forme tradizionali” ormai passate, direttamente dunque ricollegata con nessuna delle religioni di oggi, nessuna, neanche con quella ebraica. E ciò indipendentemente dal fatto che alcune forme tradizionali di oggi possano essere più scelte, a preferenza, di altre: ciò è anche vero ma non toglie il punto. Chi non capisce questo punto è perso. Chi non afferra questa distinzione non può in alcuna maniera “opporsi” – perlomeno mentalmente, intendo, non praticamente, che è **tutt’altro** discorso – all’ “A.” … piaccia o non …
RispondiEliminaScene Mitiche: l’avvocato Kobayashi
RispondiEliminalink: https://www.youtube.com/watch?v=55jBY7iov4U, del 14 nov 2008.
Frase riportata dal video: “Chi è Keyser Söze? Beh, pare che sia turco. C’è chi dice che il padre sia tedesco. Nessuno crede che esista davvero. Nessuno l’ha mai conosciuto, o visto qualcuno che abbia lavorato per lui. Ma a sentire Kobayashi chiunque avrebbe potuto lavorare per Söze. Non lo sapevano, era questo il suo potere. La beffa più grande che il diavolo abbia mai fatto è stata convincere il mondo che lui non esiste.” Da “I soliti sospetti” di B, Singer, **1995**, ben trent’anni fa ormai!
Ora – per parlare sotto metafora – l’errore più grave, più grosso, e dal quale deriva il fatto che “chiunque avrebbe potuto lavorare per Söze” tra l’altro ...! – è il confondere Keyser Söze per quelli che lavorano per “lui” – che ne siano coscienti o non –, che ne siano coscienti O NON LO SIANO: fa esattamente LO STESSO! Non discuto che vi possa essere chi sia più vicino a “Keyser Söze” di altri. Ma è altrettanto grave – se non peggiore – l’errore di credere che il “Kobayashi” – metaforico, chiaro! – sia “Keyser Söze” ... Ci siamo capiti? Alla radice di tutti gli errori di oggi vi sono questi due qui, conditi con varie salse, presentati sotto varie forme, più o meno sempre le stesse pur con qualche variazione tuttavia. Questo NON è “un” errore ma è “L’” errore, di fondo, ieri come oggi. Come domani! E poiché siamo sempre più propinqui al “R. d.‘A.’” ..., quest’errore diventerà sempre più grave, sempre più rilevante nelle sue (negative) conseguenze: un errore che non appare, ma che non ha pari.