mercoledì 6 agosto 2025

1945-2025, ottant’anni dopo 7 – 6 agosto 1945, ricorrenza del bombardamento atomico di Hiroshima **ET** 1945-2025, ottant’anni dopo 8 – 9 agosto 1945, del bombardamento atomico di Nagasaki (poniamo accanto le due date, ché fanno parte d’un SOL processo ed evento storico, in DUE “parti” DIVISO)

 

 

 

 

 

 

 

 

La massima applicazione possibile del principio d’indifferenza coincide con la massima realizzazione possibile del consenso. Ossia: dove c’è più indifferenza, c’è più consenso; e l’ampliamento del consenso , a sua volta, favorisce l’estensione ed il radicamento del consenso. […] Non solo se ne conferma la legge storica secondo cui chi vince ha ragione (come Norimberga ci ha insegnato, mentre Hiroshima aspetta ancora il suo giudizio; vale la pena di ricordare che una delle colpe più gravi dell’Occidente ed una delle sue macchie più nere è di aver inserito tanto a lungo Aushwitz nell’elenco dei crimini più terribili commessi dall’umanità, come ovviamente era giusto, e Hiroshima nell’elenco delle manifestazioni più significative di una democrazia progressiva, un tipico prodotto delle «magnifiche sorti e progressive»); ma anche possiamo ricavare l’indicazione che il male principale dell’Occidente è l’essersi «mangiato» totalmente il proprio principio di contraddizione, come abbiamo già ragionato. Così facendo, si è chiuso in una tomba da sé

A. ASOR ROSA, Fuori dall’Occidente. Ragionamenti sull’ «Apocalissi», Einaudi editore, Torino 1992 (!), p. 101, corsivi in originale, grassetti miei.

Ben pochi oggi saran d’accordo, però, con tal parallelo …

 

 

Riconosciamo in questo soggetto, l’allegoria molto semplificata, cara a Nicolò Flamel, del Massacro degli innocenti”.

FULCANELLI, Il mistero delle cattedrali, Edizioni Mediterranee, Roma 1972, terza edizione ampliata, p. 110, corsivi in originale.

 

 

Interessante annotazione: cf. M. SCHNEIDER, Gli animali simbolici e la loro origine musicale nella mitologia e nelle scultura antiche, Rusconi Libri, Milano 1986, pp. 227-228.

 

 

 

 

 

NON si poteva NON ricordare questa ricorrenza, perlomeno non qui … 

 

Cf.

 

https://associazionefederigoiisvevia.wordpress.com/wp-content/uploads/2024/03/sporcicia-condivisa-1.pdf

 

 

Cf.

https://associazione-federicoii.blogspot.com/2014/10/non-il-sonno-della-ragione.html

 

 

 

@i

 

 

 

 

 

 

 

7 commenti:

  1. Varie trasmissioni hanno parlato e commemorato questo’ evento, particolarmente interessante quella su RaiStoria: un documentario del (lontano!) 1963, con interviste ai protagonisti, al tempo ancora in vita. Ovviamente le conclusioni del documentario - ascoltate oggi! - fanno ridere … o piangere …








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  2. “Atomic Veterans Were Silenced for 50 Years. Now, They’re Talking.” https://www.youtube.com/watch?v=qbBu6cWczTY 27 mag 2019 Ci fa piacere che - finalmente! - parlino.







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  3. Sul caso Oppenheimer, vi sarebbe da dire. Avevo un vecchio libretto – introvabile ormai – sulla questione che, però, non ho potuto ritrovare. In compenso è interessante: A. GORZ, “La morale della storia”, Il Saggiatore, Milano *1960*, p. 111 e sgg., dove riporta brani dall’interrogatorio di J. K. Oppenheimer, da parte dell’avvocato Robb, avvenuto il 16 aprile 1954, e della posizione fondamentalmente “a mezzo” dello stesso O.






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    1. Peccato che la nuova - ennesima! - ondata di calore (ormai è cambiato qualitativamente il clima e il famoso Anticiclone delle Azzorre deserta il Mediterraneo, esponendolo a potenziale desertificazione, visto che il Sahara tende a spostarcisi su) impedisca di riportar questi, pur interessanti, passi. molto significativi.









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  4. Il contributo degli studiosi di nascita ebraica – ed in particolare provenienti dall’Ungheria – è stato *decisivo* per la genesi della bomba atomica. I tedeschi non potevano costruirla poiché seguivano la via – fallimentare – dell’ “acqua pesante” cosiddetta. E ciò fu dovuto anche al fatto che fecero fuggire gli scienziati di nascita ebrea. Anche qui, però, bisogna ben capire: **non** è che solo gli “ebrei” abbiano “fatto” la bomba atomica: non è così affatto! Ma che il loro contributo sia stato decisivo, è fuor di dubbio. Poi alcuni ebbero problemi di coscienza e lasciarono del tutto la fisica moderna, mentre altri entrarono proprio nel “complesso militar industriale” degli usa, e furono del tutto legati ad esso. Oppenheimer invece rimaneva nel mezzo, legato sì però anche non del tutto, legato ma in modo critico …
    Il punto è stato l’intuizione centrale: la reazione di fissione era già nota, nel 1939 uno scienziato tedesco n’ebbe una molto significativa – ma qualcosa però ne aveva già prima capito le potenzialità –, et tuttavia: la sola reazione di fissione “non sufficit” poiché il “nocciolo duro” (“hard kernel”) della questione si è la “massa critica” che scatena la reazione “a catena” per l’appunto, non detta così – “a catena” – per caso …







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    1. Il **fatto** chela gran parte degli scienziati e dei tecnici che parteciparono al “Progetto Manhattan” non capì – ne oggi pare le cose vadano meglio – che cosa **davvero** sua una “bomba nucleare” o “atomica” che dir si voglia, si vede dalla totale sottostima dell’effetto delle radiazioni, e cioè dalla particolarità distintiva delle “bombe atomiche” rispetto ad OGNI ALTRO ordigno esplosivo: questa è al caratteristica distintiva. **Non è affatto** meramente una “bomba più forte” o “fortissima” pur tuttavia **pur sempre** una bomba. No! Oggi distinguono – solo dagli effetti, ma è un difetto costitutivo della scienza tecnica detta “moderna” - tra le radiazioni del momento, immediate, a breve distanza temporale, da quelle a lunga distanza, che si estendono nel corso del tempo. Ma il punto è che non hanno ben capito cosa siano le “radiazioni” (di nuovo: un mero effetto, misurabile, ma la misurazione non è che ti faccia necessariamente “capir” ciò che hai di fonte …), di conseguenza non capiscono le “trasmutazioni” eccetera.







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  5. Plutone si lega con la radioattività e non per caso il velenosissimo elemento del “plutonio” prende tal nome …







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