giovedì 15 giugno 2023

“. . . Il passeggero di un aereo non è libero . . .”.

 

 

 

 

 

Quanto alla libertà, essa cesserà ben presto del tutto, in tutte le sue forme. Vivere dipenderà da una sottomissione rigorosa a disposizioni rigorose che non sarà più possibile trasgredire. Il passeggero di un aereo non è libero. I passeggeri della vita futura lo saranno ancor meno: passeranno la loro durata attaccati al seggiolino[1].
Questo stare “attaccati al seggiolino” è il populismo, è la sua molla profonda, ed è una molla ormai molla. Quindi, ora, cosa ci attende? Cosa davvero “manipola” tutto questo complesso gioco di “riprogrammazioni”?
 
 
 
 
 
 
 
 
[1] J. Baudrillard, La sinistra divina, Feltrinelli Editore, Milano 1986, p. 96, corsivi miei, maiuscoletto in originale. Si osservi la data di pubblicazione: in quel tempo “certe cose” sembravano molto lontane, tant’è che tanti ne favoleggiavano: se favoleggiano, se ne fanno film o ne scrivono libri o pezzi teatrali, dunque” la cosa è lontana … Ciò significa: tanto più sei vicino ad un qualcosa, tanto meno lo vedi! E, si osservi bene: sottomissione a disposizioni, non ad un “mega leader” o “lìder maximo” che dir si voglia, non parliamo qui di riedizioni dei regimi militari novecenteschi, ma della realizzazione – nella misura del possibile! – di una distopia … 
 
 
 
 
Da cf
 
 
 
 
 
 
@i
 
 
 
 
 
 

 

1 commento:

  1. Cf.
    https://associazione-federicoii.blogspot.com/2020/06/dall-effetto-beaubourg-all-effetto-covid.html


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