Come si è detto, “l’emergenza” sarà (già, IN PARTE, lo è!!) lo “stato ‘normale’”, cf.
https://associazione-federicoii.blogspot.com/2022/03/lemergenza-ormai-sara-lo-stato-normale.html,
con il tentativo di “stato d’eccezione” (schmittiano), tentativo che oggi è in atto, con l’intenzione precisa (ma recondita) che un tal tentativo (qualunque cose se ne dica pubblicamente) “sfoci” in “altro” …
Ma, giunti ad un tal punto, bisognerà pur arrivare a chiedersi …:
“«Fino a quando, o Signore il Santo e il verace, ti asterrai dal dar giudizio e vendicare il nostro sangue contro coloro che abitano la terra?»”.
Apocalisse di Giovanni, (6, 10), a cura di M. Bontempelli, SE, Milano 1987, p. 29, corsivi e grassetti e maiuscoletto miei. (1)
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(1)
Ad un certo punto, però, accade che “Si” dice: «“E’ venuto il tempo di distruggere coloro che distruggono la terra.” Apocalisse XI, 18», ivi, Postfazione di M. Bontempelli (significativamente datata: Aprile 1941), p. 95, corsivi in originale. Dunque VI È un “Termine”, il dio Terminus degli antichi Romani: quel “dio Termine […] che i Romani ponevano a segnare i confini dei poderi”, L. FIRPO, «Erasmo e l’arte» in ERASMO da Rotterdam, Il lamento della Pace, Strenna UTET 1968, p. 149. A p, 206 si può vedere la “Figura del Terminus in: Effigies Erasmi et Cognati, Basilea 1553, p. 14”, corsivi in originale.
“Terminus (Terminus). Dio romano dei limiti delle proprietà rurali e dei termini (pietre indicanti tali limiti), che venivano consacrati con speciali riti religiosi. — Secondo la tradizione, questo dio fu inventato dal re Numa [figura del Giove italico ed etrusco — Tinia, il quale aveva posto i “confini” ai campi e dunque aveva “ordinato” la terra] perché si ritenessero sacri ed inviolabili i confini dei campi. Gli fu eretto un tempio sulla rupe Tarpea [si osservi: quella proverbiale!], e, sempre secondo la tradizione, quando Tarquinio il Superbo innalzò sul Colle Capitolino un tempio a Giove, tutti gli dèi, per riverenza, si ritirano di lassù nei luoghi circostanti, eccettuato il dio Termine, che non si mosse dal suo posto. Perciò fu anche chiamato Placido. Fu anche detto Quadrato [legame con ROMA QUADRATA], perché veniva rappresentato sotto forma di un pilastrino quadrato, talvolta sormontato da un busto di uomo senza braccia”, D. CINTI, Dizionario mitologico, Gruppo editoriale Fabbri, Bompiani, Sonzogno, Etas, Milano 1989, pp. 288-289, corsivi e grassetto in originale, mie osservazioni fra parentesi quadre. Chiaramente, il “termine” di cui si parla nell’ Apocalisse di Giovanni NON È certo quello “delle proprietà rurali”! Ma è il “termine “ alla “deriva” del mondo, deriva che oggi (e da ormai secoli!) appare senza fine. Symboliciter, però, il dio “TERMINVS” è anche quello del famoso “NON PLUS ULTRA”. “Quest’aspetto del simbolismo delle due colonne si vede chiaramente soprattutto nel caso delle ‘colonne d’Ercole’; il carattere di ‘eroe solare’ di Ercole e la corrispondenza zodiacale delle sue dodici fatiche son troppo noi perché occorra insistervi; ed è ovvio che proprio questo carattere solare giustifica il significato solstiziale delle due colonne cui è legato il suo nome. Stando così le cose, il motto non plus ultra riferito a queste colonne pare avere un duplice significato: indica non solo, secondo l’interpretazione comune […] valida d’altronde nel suo ordine, che esse segnano i limiti del mondo ‘conosciuto’, cioè in realtà i limiti, per ragioni che potrebbe essere interessante indagare, non era permesso ai viaggiatori superare; ma indica nello stesso tempo, […] prima di tutto, che, dal punto di vista celeste, esse sono i limiti che il sole non può varcare ed entro i quali, come tra le due tangenti […], si compie internamente il suo cammino annuale”, R. GUÉNON, Simboli della scienza sacra, Adelphi Edizioni, Milano 1975 (edizione gli Adelphi, 1997), p. 218, corsivi in originale. Fa parte del cap. XXXVIII, tra i più importati, dal titolo: “A proposito dei due san Giovanni”, cf. ivi, p. 216 e sgg., corsivi in originale. I “due san Giovanni” – Battista ed Evangelista – son appunto i “limiti” (le “porte solstiziali”) del cammino – apparente – del Sole visto dalla Terra. E torniamo così alla tematiche del “limite” …
In nota Guénon notava che, appunto, com’è ben noto, le due “colonne d’Ercole” corrispondono allo stretto di Gibilterra, e la colonna nord è l’Europa, mentre quella posta sul lato sud dello stesso stretto è l’Africa: significativo. Ma vi è un’altra nota, nel testo, a pie’ pagina, che conta riportare: “Su antiche monete spagnole, si vede una raffigurazione delle colone d’Ercole, legate da una specie di banderuola sulla quale è scritto il motto non plus ultra; ora, fatto che sembra abbastanza poco noto […], da questa raffigurazione è derivato il contrassegno usuale del dollaro americano; ma in tale immagine tutta l’importanza è stata data alla banderuola, che in origine era solo un accessorio ed è stata mutata nella lettera S, di cui aveva pressappoco la forma, mentre le due colonne, che costituivano l’elemento essenziale, si trovano ridotte a due trattini paralleli, verticali come le due tangenti al cerchio nel simbolismo massonico […]; e la cosa on è priva d’una certa ironia, visto che proprio la ‘scoperta’ dell’America ha annullato di fatto l’antica applicazione geografica del non plus ultra”, ivi, p. 218, corsivi in originale.
In realtà, la “modernità” è proprio l’ “andare al di là” delle colone d’Ercole, il superarle – verso l’America, la “Nuova Atlantide” di R. Bacone –; poi, tra l’altro, lo stesso Bacone raffigurava nella sua Instauuratio Magna precisamente il superamento di dette colonne, cf. nota a pie’ pagina 4, dove c’è il link su Wiki Commons, in cf.
https://associazione-federicoii.blogspot.com/2017/04/la-situazione-nel-del-nostro-mondo.html.
Dal non plus ultra, dunque, al plus ultra, però giustificando il secondo col primo … E, sempre in tal senso, è interessante quest’osservazione: “E sempre tre corone figurano su un’impresa di Carlo V (riprodotta nelle Imprese illustri di Ruscelli) con a fianco il motto ‘Plus ultra’: due corone più piccole in basso (poste sotto le due colonne d’Ercole) e una più grande situata in alto, al centro, tra le due colonne”, N. ORDINE, Tre corone per un re, Bompiani RCS Libri, Milano 2015, p. 147, corsivi in originale. L’impresa è riportata nella fig. 49, in ivi, p. 438.
Va cambiato: “la cosa on è priva d’una certa ironia ” con: “la cosa **non** è priva d’una certa ironia”, un refuso.
RispondiEliminaCome ho detto già da tempo, lo stato di emergenza sarà lo stato normale, ora però stiamo assistendo al tentativo di trasformare lo stato di emergenza in stato di eccezione, nel senso di Schmitt, ovvero la presa di possesso del potere globale da parte di una parte specifica (se poi avrà successo ed in che misura, è un altro tema ancora). La guerra in atto è servita da strumento, ma veniamo questo tema.
RispondiEliminaGuerra di oggi? La “zona” contesa, per davvero (cioè il sud est)? Beh cf.
https://web.archive.org/web/20091027111439/http://geocities.com/ayatoles/webmap3.jpg
… …
Anche, cf.
https://web.archive.org/web/20091027111456/http://geocities.com/ayatoles/webmap4.jpg
Commento: idem = No Comment …
La massima espansione (ca. 850 d.C.), cf.
https://web.archive.org/web/20091027111446/http://geocities.com/ayatoles/webmap1.jpg
Idem …
Tra l’ottavo e il nono secc., le tribù slave dell’est abitavano – più o meno – questo territorio, cf.
RispondiEliminahttps://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/8/89/East_Slavic_tribes_peoples_8th_9th_century.jpg
La “Prima Cronaca” russa (vecchia traduzione posta online, del 1953), cf. ,
RispondiEliminapp. Khazars, 55, 58, 59, 60, 61, 77, 84, 97,134, 168; Jewish Khazars, 97; 1van the Khazar, 203
Tra l’altro, Kherson, cf. ivi pp. 53, 76, 90, 111, 112, 113, 116, 145
Sviatoslav I di Kiev, tra l’altro, fu quello che iniziò la decadenza di “quel che rimaneva” del regno khazaro. Strane ricorrenze, non è vero?
E così, alla fine, “il cerchio si chiude”, non è vero …?
A buon intenditor …
Se ne era parlato tanto, tanto tempo fa :) aplotipi , dna :) e più recentemente anche in altro mio commento non inerente alla khazaria ma alla posizione di una delle 7 torri ( che alcuni situano nel bacino del Dnipro) altri in zona Urali .
RispondiEliminaRicordo infatti. Grazie.
EliminaRicordo infatti. Sulle 7, se ne è detto varie volte, cf.
Eliminahttps://associazione-federicoii.blogspot.com/2019/10/link-su-le-7-tori-der-dyaulo.html