L. DOBROKHTOV, “DOPO LA BOTTA LA RUSSIA È DI NUOVO SÉ STESSA. Storditi dal crollo dell’Unione Sovietica, i russi hanno assistito inerti alla svendita della loro patria, mentre sognavano la California. Ma l’Occidente si è rivelato spietato, al pari del suo capitalismo. Biden è avvisato: Putin non è Gorbačëv” in “Limes” 6/2021, “Se crolla la Russia” (p. 49 e sgg.), p. 49, corsivi in originale.
Appunto delle noterelle storico politiche, cf.
Cf.
https://associazione-federicoii.blogspot.com/2019/01/da-il-montaggio-13-punti-tratti-da-sun.html.
@i
Il link di qui sopra – il primo – è del (lontano) 2003! Sono cose **note da tempo** ed anche facilmente arguibili, ma mai davvero fatte proprie, neppur lontanamente se n’è avuto il riconoscimento reale, ed è un caso? Non credo.
RispondiEliminaVedo proprio mancare il bersaglio: l’uscita dalla fase pandemica sarebbe sotto il “controllo”, ma già c’è! estensione del dominio delle grandi imprese private: ma c’è già! dove sarebbero le “novità”? o forse ci sono, ma **di certo**, **non sono** queste . . .
RispondiEliminaForse sul contante, ma è mondiale? Com’è possibile che si eserciti un sedicente “controllo globale” da parte di **stati** - non di entità private! - (perché poi **questo** si paventa, in soldoni), solo in certe parti del mondo? Ed altre invece ne sarebbero sprovviste?
In questi ragionamenti qualcosa non torna.
Perfettamente d'accordo. Fuori dalle paranoie complottarde, a me il system mi sembra in grande affanno e in forte confusione. Poi, che ci siano minoranze occulte che stanno per cavalcare la situazione per imporre il R.A., nulla questio...
RispondiEliminaSì che questo sistema sta in una crisi **strutturale** – ovvio che certe forze (**davvero** occulte, senza cose “complottarde” confuse) –, strutturale significa che dovrebbe cambiare il “come funziona” del sistema, che, ma tanto e tanto e tanto in teoria!, dovrebbe poi essere un **vero** “Reset”, che NON c’è affatto. Il COSIDDETTO “‘grande’ Reset” non è altro che l’ulteriore proseguimento nella direzione già presa, ma proseguimento che diventa, *di fatto*, una deriva non solo invincibile, ma pure ingovernabile (per cui quando dicono di “governare” i processi siamo in presenza di “baudrillardiana” simulazione …!). si avvicina il “punto d’indecidibilità”, ecco al questione, di cui si discuteva qui “in tempi non sospetti”, coma suol dirsi.
EliminaSiamo ad uno snodo davvero forte, reale.
In relazione agli eventi del giorni, ci sono delle considerazioni già fatte. Ripetiamole: “Che si stia dunque delineando un impero senza imperatore? [Sì]
RispondiEliminaUno spazio politico in cui il sovrano conta meno delle regole? [Sì]
Che sia la logica relazionale funzionale il vero Ufficio, il vero Signore della città cablata? [Sì] Dell’agorà informatico? [Sì]
Che l’Ideologia abbia lasciato lo scettro al Procedimento? [Sì]
E il sovrano al Gestore? [Sì]”.
Postfazione di F. Marcovaldi in J.-M. GUÉHENNO, “La fine della democrazia”, cit.,pp. 133-134.
Da:
https://associazionefederigoiisvevia.files.wordpress.com/2021/11/la-fine-della-democrazia-cancellato-vecchio-post-ormai-di-ben-quattro-anni-fa-2017-e280a6.pdf
p. 14.
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E torniamo a quanto detto nel colloquio fra il gestore e Paolo Broccoli(*): oggi, la sovranità NON è più nella politica, essa è “ALTROVE” . . .
(*) Cf.
https://associazione-federicoii.blogspot.com/2017/04/colloquio-sul-blog-tra-il-gestore-a.html
Ma ora si va oltre, o almeno ci si vuole andare . . . o vorrebbero andarci . . .
Diciamo pure con chiarezza questo: il sovranismo = parodia della sovranità . . .
RispondiEliminaInoltre notavo – nello scritto del 2003 – come Dugin (peraltro anche Zhirinovsky, e Putin ha “estratto” degli aspetti da ambedue) sottolineava l’errore di Hitler.
RispondiEliminaDove ha sbagliato Hitler, secondo Dugin?
In questo: Dugin parlava della “scelta fra sangue e suolo” e sottolineava che Hitler aveva scelto il sangue, di conseguenza aveva scelto il principio dell’ **esclusività etnica** per cui la “nazione scelta” viveva inevitabilmente fra nemici. Se invece si fosse scelto il “suolo”, allora si sarebbe potuto costruire un fronte comune fra nazioni – diverse – però difendenti lo stesso principio: il “suolo”, contro – evidentemente – lo “sradicamento” (e qui echi para “heideggeriani”) della “globalizzazione”: già Putin e **TUTTO QUANTO SAREBBE VENUTO DOPO!** era già QUI ben presente!
Dove ha sbagliato Hitler, secondo Zhirinovsky?
In questo: che attaccava solo, che non era in grado di dar “respiro” alla situazione generale delle varie nazioni, quindi di non aver sviluppato il suo piano “in fasi”, ma, invece, di esser andato all’attacco – e **solo** in avanti – sin dall’inizio, e sin troppo (anche se all’inizio sapeva ancora dar respiro, da un certo momento in poi ha deciso l’andare avanti senza respiro, di conseguenza il fallimento).
Si noterà che Putin ha cambiato esattamente queste due cose:
1) “Anche tu puoi essere ‘sovranista’, come me” (ovviamente: non hai la mia forza, “ergo” sei perdenti, ma non capirai mai, dunque se po’ ffa’ . . .
2) “Go and Stop”, MAI, e dico **MAI**, il solo “Go” hitleriano!
@i
La Russia non è crollata ... non era poi così difficile da capirsi ...
RispondiEliminaIl che non vuol dire che “non crollerà mai” ma solo che le modalità scelte - o, di fatto, “imposte” da delle forze “altre” ... -, ben lungi dall’indebolirla, di fatto l’hanna rafforzata.
Ed anche questo ... non era poi così difficile da capirsi ...!
La realtà si è che la “situazione” ha delle “altre” cause, ben più profonde, che la solo - perenne - “lotta” tra Occidente moderno ed illuministico “versus” la Russia, conflitto vecchio che, sotto mentite spoglie, sotto cangianti apparenze, non fa che riapparire poiché trattasi di un conflitto di SOSTANZA e NON di forma ...
Ma vi è “altro” che, in forme diverse, alla fin fine, ha sempre l’ “ultima”
parola, insomma: è ciò che decide, alla fin fine ... Nel non tener conto di questo “altro” sta sempre il “tallone d’Achille” di praticamente quasi tutte le analisi contemporanee. Per questo “non funzionano” alla fin fine, per cui ci sta sempre qualche cosiddetta “sorpresina” che cambia le carte in tavola ...
Ma **non** sono sorprese, no! Direi proprio di no!
La strategia giusta? Il contenimento, NON l’escalation! NON l’escalation, che consente alla Russia di mettere sul tavolo la sua unica, grande - ma grande davvero - carta: le dimensioni, la retro forza che non vedi, che sconfisse tanti.
RispondiEliminaLa Russia fu sconfitta nelle guerra di Crimea della metà del XIX secolo perché non si commise quest’errore: si rimase **solo** sulla questione in oggetto senza farla espandere senza limiti.
Jünger diceva che l’illimitato è l’Oriente, il limitante l'Occidente, quindi l’Occidente deve imporre limiti e **contenere** se vuol vincer l’illimitato; se la Russia usa la carta dell’illimitatezza, è la sconfitta.
Questo fu l’errore **strategico** (strategico, **non** tattico) di Hitler. La strategia del contenimento ha funzionato molto bene nella storia, invece.
Di fatto, gli Usa e seguaci han vinto la guerra fredda. Ma perché? Perché imepdisce alla Russia di giocarsi al sua carta speciale. La proverbiale carta nella manica.
E la Manica ... esiste! Cf.
Eliminahttps://associazione-federicoii.blogspot.com/2021/02/la-manica-non-esiste.html
Cosa impedisce a costoro di capire questa cosa, peraltro molto evidente? La guerra pseudo santa per la democrazia cominciata con l’inizio del XXI secolo, che ha rinnovato la lotta - storica - fra Russia ed illuminismo politico.
RispondiEliminaIl punto è tutto qui. Per questo detestano mister T., perché lui non condivide tale lotta **ideologica** ma è interessato al solo nazionalismo americano, che, peraltro, c’è sempre stato ma mascherato dal cosiddetto “universalismo” della democrazia.
Basi di typo ideologico, non strategico e politico dunque. Avessero ragionato diversamente, ora mister P. avrebbe perso.
Adesso la cosa è complicata, chiaramente, oggettivamente.
Il problema di fondo è l’Europa che non ha basi **realmente** sue, ma deve sempre far riferimento ad un aiuto esterno o a un nemico esterno eper mettersi assieme. Non va per niente.
Che cosa - davvero - tiene assieme nazioni dagli interessi così diversi e, a volte, opposti?
Non hanno mai risposto a questa - semplice, peraltro - domandina.
La democrazia o l’illuminismo politico non bastano: i fatti lo dimostrano. La democrazia come unico criterio non fa nascere nemmeno unn Federazione.
Il romanticismo politico delle destre residuali nemmeno basta. L’appello ai “popoli” - cosa romantica, del roimanticismo politico, chiaro, non letterario - non basta.
Che cosa, dunque?
Dalla risposta a queste semplice domandina vien fuori il futuro - prossimo (prossimo eh!) - dell’Europa stessa ... L’idea stessa di Europa è **il** punto.
Quello vero.