venerdì 9 ottobre 2020

Alterazione dei termini: dopo “comunismo e “fascismo”, ora “dittatura” ….

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Molti – parlando di “dittatura” sanitaria – fanno riferimento quindi a Foucault, ma Foucault stesso è molto deficitario **alla radice**, come ben si legge in vecchio, agile “pamphlet”: Dimenticare Foucault, del lontano **1977**, cioè ben 43 anni fa[1]

 

Considero lo studio dell’ “agil libretto” quanto meno una base minima – **minima** … –, tuttavia necessaria ed indispensabile, di discussione, mentre, al contrario, chi fa certe analisi (quelle della “dittatura sanitaria”) dimostra semplicemente che gli manca all’appello un’ intera generazione di riflessioni. Come se nulla nel frattempo fosse cambiato, come se ci fosse ancora il “comunismo” (ed è d’obbligo fare: brrrr ….), come se ci fosse ancora in carica Hitler (ed è obbligatorio qui l’esserne affascinati …), e cioè come se ci fosse ancora lo stato “forte” della metà del XX secolo. Ma non è così, non è così affatto. Dalla svolta della fine degli anni Settanta il potere statale è in declino, in un modo o nell’altro, a favore del potere di strutture private (su ciò eran concordi, seppur da degli angoli di visuale molto ma molto diversi, sia Baudrillard che Wallerstein). Non capir questo è non capir niente.

Di conseguenza: come mai nessuno protesta per tanti controlli – fatti da cose **private** (dove siamo, cosa desideriamo, dove andiamo, cosa diciamo) – e tanti protestano per le mascherine, cioè quel minimo di controllo (direi “medioevale” … [ironia e sarcasmo]), che lo “stato moderno” ancor esercita sulla cosiddetta “società”? E come mai, ancora, il controllo sul denaro elettronico (le banche centrali essendo strutture private con capitali pubblici, le altre banche, al contrario, essendo strutture private tout court) non ingenera tante proteste? Ne ho detto una, ma siamo controllati per strada (date un’occhiata a quante telecamere ci sono), sull’autostrada e per mezzo dei telefonini, ché, se non getti la batteria, sei sempre rintracciabile … Ma, ora, le mascherine generano tante proteste, forse orchestrate? O rafforzate – più probabile – da qualche meccanismo di rinforzo[2] costruito sui social[3]?

Tutto può essere, ma, come che siano le modalità di manifestazione, il fenomeno (ciò-che-appare), facciamo uno sforzo per spostarci sul piano delle cause, le forze che muovono davvero “ciò-che-appare”.

 

 

E veniamo, come suol dirsi, dunque, in medias res.

Qual è l’errore fondante Foucault: che quest’ultimo – con Sorvegliare e punire (ed epigoni vari [“varj”]) – prendeva come modello la prima fase della modernità e la prima fase dello stato moderno, pretendendo che la polverizzazione “informatica” (seguente alla fase passata) potesse essere la “risposta” alla “crisi dello stato **moderno**” nella quale siamo dalla fine degli anni Settanta – dalla fine degli anni Settanta … – del secolo scorso.

Al contrario, la polverizzazione informatica e digitale ulteriormente **indebolisce** lo stato moderno.

 

In realtà, ciò che viviamo è il processo di fine dello stato moderno … Ch’è uno stato **fallimentare**, non potendo esso – per ragioni strutturali e **non** episodiche affatto – mantenere le promesse fatte, quelle promesse sulle quali si basa. Sulle quali si fonda

Si sta capendo qual è “il” punto?

Troppo difficile, eh

Mette troppo in questione il presente

Per chi è consapevole di queste cose, le pseudo soluzioni del momento, dell’ “oggi”, fan solo ridere … O, piuttosto, non fanno ridere … Affatto!!

Sono il segno di ciò che sta avvenendo, dove i residui dello stato moderno vengono ulteriormente distrutti a fronte dell’avanzata dall’armata tecnologica, che usa pure i vari siti complottisti, che tanti complotti vedono fuorché quello che hanno sotto gli occhi … Quello che si sta sviluppando effettivamente

Dunque mentre in apparenza questo disorientamento usa la libertà ottocentesca per puntellare la sua propaganda, in realtà continua nel minare i residui dei vecchi stati liberali ed ottocenteschi. Vi è quindi diretta continuità fra la voga, iniziata con gli anni Ottanta pubblicamente – ma ben preparata nei Settanta –, della critica allo “stato” (moderno, occorre aggiungere, moderno) per la remissione[4] di tutto in mani private, e la pseudo critica, sia “populistica” che “complottista” cosiddetta, due livelli che si vanno saldando sempre più in modo evidente.

Di certo i termini, nell’epoca dei social, svolazzano senza più vincolo di relazione ad un significato, privi di qualsiasi referente “storico”: fine della storia.

Che senso ha ribadire il significato storico della dittatura, là dove la parola sopravvive, staccata dal significato che la storia le ha dato?? A niente. Oggi la differenza tra la simulazione e la realtà è sempre minore: di qui la forza della simulazione, dove un mondo di fantasmi si agita nelle decadenti menti umane, influenzandole senza posa. Una sorta di evocazione meramente tecnica, che però fa da pendant e da prodromo all’effettiva “evocazione” che verrà, di natura che il mondo moderno non può capire …

 

 

 

 

 

PS.

Su questi temi, rimando ad un post precedente, di prima che iniziasse la “fase acuta” della crisi, fase non ancora del tutto conclusasi (non parlo della fase delle conseguenze, che saranno di lungo periodo, ma della fase “acuta” …), cf.

https://associazione-federicoii.blogspot.com/2020/01/lo-stato-di-eccezione-globale-c-schmitt.html.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Andrea A. Ianniello

 

 

 

 

 

 



[1] Magistrali, semplicemente magistrali le pagine iniziali dell’agile pamele, laddove Baudrillard parlava dello stile di Foucault, specchio dei poteri che pretendeva di criticare, cf. J. Baudrillard, Dimenticare Foucault, Cappelli editore, Bologna 1977, pp. 65-67. Ecco quel che consiglio a molti: dimenticatelo questo Foucault … Seguendolo vi limiterete a rispecchiare lo stato esistente (ormai da tempo), dunque non è possibile alcuna operazione “critica”, non si “produce” – altro termine che gira e rigira nell’agile libretto – alcunché di “critico”, e cioè alcunché capace di “ridurre” la complicazione a termini più semplici, con lo scopo di ridurre la complessità di ciò che si ha di fronte, ma è solo possibile rispecchiarlo, e cioè l’esserne in pieno travolti … il fargli da sponda …

[2] Su tal tema, cf. J. Vallée, Il Collegio invisibile, Venexia Editrice, Roma 2017, pp. 187-198. A p. 187 vi è la seguente citazione, “calzante” in epoca di mascherina …: “Camilla: Signore, dovreste togliervi la maschera.

Sconosciuto: Davvero?

Camilla: Davvero, è il momento. Tutti abbiamo deposto i travestimenti, tranne voi.

Sconosciuto: Non indosso una maschera.

Camilla: (terrorizzata, rivolgendosi a Cassilda) Non ha una maschera? Non ha una maschera!

Il re giallo: Atto I, Scena 2, di Robert W. Chambers”, ivi, p. 187, corsivi in originale.

[3] Su tal tema, cf.

https://www.counterpunch.org/2020/10/02/why-is-the-world-going-to-hell/.

E, sì, quest’ultimo link è fra i pochissimi che, oggi, si renda conto che la vera “cospirazione” – attiva per lo meno da due secoli – si chiama capitalismo. E dire capitalismo significa dire scienza e tecnica.

Su ciò anche cf.

https://associazione-federicoii.blogspot.com/2014/10/non-il-sonno-della-ragione.html,

e cf.

https://associazione-federicoii.blogspot.com/2013/12/il-breviario-del-professor-dupin.html.

[4] Dunque anche manomissione. Quindi manipolazione, oggi anche della “mente del desiderio” collettiva, non più dei soli corpi. Oggi, che spettatore fa rima con consumatore.  

 

 

 

4 commenti:

  1. Sulla natura “polverulenta” del potere, che Foucault – e i suoi **tardi** epigoni attuali – non capiva, cf. J. BAUDRILLARD, “Dimenticare Foucault”, Cappelli editore, Bologna **1977**, pp. 88-89 … Parole incredibili, considerata la data … Le si legga, con attenzione.
    E la Russia? E la Cina? E Corea? E Singapore? Residui di classi dirigenti, questo sono, in realtà. Spesso basate sul potere specifico di certe individualità, passate le quali non è affatto detto che il loro sistema reggerà, non è manco detto crolli, ma certo inizierà quella degenerescenza che lo sviluppo tecnico ha provocato – ha “prodotto” …– nell’ “Occidente indecente” (Battiato).
    Oltre la fase “polverulenta”, di frammentazione crescente, insomma, dell’ex “potere”, cosa ci sarà, ci si può chiedere. Con Guénon dobbiamo sottolineare che tale fase, che sta vedendo un culmine con il Covi 19 (“Effetto Covid”), è insufficiente, in ordine ad un effettivo passaggio ciclico. Necessaria, sì, ma, di certo, insufficiente.
    E qui viene un altro discorso, che fuoriesce dai “ristretti limiti della modernità” (Guénon).
    Ed inevitabilmente ne fuoriesce.







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  2. Interessante come l’arsione di Notre-Dame abbia preceduto la fase attuale di pandemia …




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    1. Su questi temi – “l’arsione di Notre-Dame” – cf.
      https://associazione-federicoii.blogspot.com/2018/04/su-duna-non-sud-duna-ri-cor-renza.html

      Anche cf.
      https://associazione-federicoii.blogspot.com/2018/01/la-statua-di-marcaurelio-alias.html


      Infine, correlato ma, come tema, direttamente **non** ricollegato, cf.
      https://associazione-federicoii.blogspot.com/2018/01/langelo-caprone.html







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  3. Paghiamo il lunghissimo processo d’indebolimento dello stato iniziato con la voga neoliberista degli anni Ottanta, a favore della costruzione di mostruose concentrazioni di ricchezza in mani private. Significativo come il controllo statale desti tanta avversione, mentre il fatto che le compagnie private controllino – lo stan facendo in questo momento e su questo sito – provochi tanta poca resistenza, anzi: “laggente” non ha problemi nel dare i propri dati ad enti privati …. La dice lunga questo …. Ecco perché il fallimentari stati moderni non solo non sono in grado di conservare la salute ad una parte significativa della propria popolazione, ma nemmeno di controllare queste mostruose concentrazioni di ricchezza nate da Internet e dai social in modo particolare.
    Se ne deve dedurre una cosa: che le attuale proteste **in apparenza** “contro” il sistema, in realtà nascono dalla voga anti statalista anni Ottanta, e quindi sono, in realtà, in favore del mantenimento dello status quo. Temo invece che l’ “effetto Covid” abbia delle ripercussioni sistemiche ben maggiori di quanto i “custodi (attardati) degli anni Ottanta” credano o siano in grado di supporre o anche solo di ammettere, sempre che l’ammettano, e non credo proprio.


    PS. Cf.
    https://associazione-federicoii.blogspot.com/2020/06/effetto-covid.html


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