Come si sa,
l’intervento “dall’alto” è, sì, ritornato dopo la crisi del 2007-08, ma come
intervento monetario, solo
finanziario.
Sono le Banche centrali
che han sorretto – e continuano a farlo – l’ intera economia “globale” dopo la crisi del 2007-08.
Con i limiti profondi
di un tale intervento (compreso quello della “trappola di liquidità”[1]),
e cioè che tu puoi dare liquidità alle banche[2],
ma ciò non garantisce che tale liquidità sia “trasferita”, come dicono loro, al
pubblico, alle imprese, all’economia cosiddetta “reale”.
Dunque verrà un tempo,
prima o poi – e prima viene, prima “ci togliamo il dente” (come suol dirsi) e
quest’infinita decomposizione vedrà
finalmente il suo termine –, in cui si giungerà a capire che la liquidità va
data direttamente alla gente. Non solo alle imprese: ai consumatori, e
direttamente.
Noi non siamo mai usciti dalla crisi del
’29 (Baudrillard sosteneva esattamente questo), crisi di sovrapproduzione
rispetto a scarso consumo.
In realtà, tutte le
crisi di oggi nascono dallo scarso consumo: è paradossale, ma così è.
In poche parole, la
gente non ha liquidità sufficiente per sostenere un sistema produttivo che è
un’ “escrescenza” (sempre Baudrillard), che si auto riproduce senza un termine
come un cancro, e che si sta attrezzando per “svilupparsi” ulteriormente in
tale direzione, con la produzione diretta da macchine a prodotto da porre sul
mercato, togliendo il più possibile, non del tutto – chiaro – il lavoratore umano posto nell’anello di mezzo fra la produzione
e la vendita. I settori più “avanzati” del capitalismo son giunti a queste
conclusione: che occorra dar direttamente liquidità al consumatore. Inevitabile. Inevitabile che si dia
direttamente a coloro i quali devono, poi, spendere.
Il punto è però che l’
“ortodossia” neoliberista, che ha già dovuto ingoiare, malgré elle meme ed assai
obtorto collo, il “dirigismo” (e per
loro, nella loro visuale illusoria ed anti storica, non può esser altro che
questo) delle Banche centrali sui mercati finanziari, figuriamoci se accetterà
di buon grado che le Banche centrali si decidano a fare l’ unica cosa che può salvare un sistema in affanno ed asfittico
(il coronavirus ha solo posto in evidenza
le contraddizioni, ma queste ultime già erano – tutte – ben presenti prima):
dare i soldi direttamente ai consumatori, che è l’ unica cosa che possono fare, di
sensato. Se vogliono
salvare il sistema; un salvataggio che, però, continuerà inesorabilmente ad
alterane la natura, si può
chiedere? Chiaro, ovvio.
Tu non salvi un malato riportandolo allo
stato precedente: questo è impossibile.
Si chiama: entropia.
Andrea A.
Ianniello
[1] Cf.
[2]
Tutte le crisi del capitalismo – tutte – senza eccezione, sono crisi di
“liquidità”, cf.
Si tratta di un
qualcosa che alcuni temono si stia realizzando, cf.
https://usawatchdog.com/credit-meltdown-coming-buy-gold-silver-now-bill-holter/.
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