Va considerato che,
finché ci son terremoti, pesti o epidemie varie, o catastrofi economiche, siamo
ancora **nella storia**, ergo **non
siamo** nell’apocalisse ma solo
nella “poca lisse”, molto poca –
oh nella storia di morbi tremendi ce ne son stati tanti – e non è mai venuto
alcun “anticristo” da questi morbi o in seguito ad essi –: consolatevi – se vi
può consolar …
Il che significa, visto
il panico che c’è stato: l’epidemia sottile ci va forte, l’esperimento ha
successo, e si tenga conto che ciò avviene per un virus che non va
sottovalutato, ma che è ancora gestibile nella sostanza.
Pensate se venissero
gli “Ufo” … se si manifestassero.
Questo per dire i soliti:
“non ‘ci’ dicono la verità” …
Beh se anche la
dicessero – posto che la conoscano, e mica questo è certo (come sostiene J.
Vallée non è così, e neanche i centri decisionali sanno con
che cosa davvero abbiano a che fare
…) –, chissà cosa succederebbe, “laggente” ha
dimostrato le sue fortissime capacità
di **panico** … Ed anche questo non era imprevedibile affatto …
@i
PS.
Piccolo particolare, di nessuna importanza: l’ “apocalisse” può
avvenire se e solo se la storia sia
“finita”, probabilmente non è chiaro ciò … La storia deve “terminare”, perché si abbia “la” cosiddetta “apocalisse”, e non solo la “poca lisse” …
Il mondo ha conosciuto
epidemie tremende – basta studiarsi la storia – e non consta che alcun “anticristo” si sia manifestato. Di
conseguenza non son questi gli
“indicatori” della “sua venuta”
cosiddetta, se vogliamo usare questo termine.
In una parola, l’ Apocalisse di Giovanni è un libro pericoloso, basta fare un piccolo
errore interpretativo, o basta trascurare un piccolo particolare, in apparenza
di scarsa importanza, e subito l’interpretazione devia[1].
[1]
Su Tali temi, cf.
Ora quest’ultimo
richiede, sì, che le strutture sociali siano “implose” – e ci siamo assai
vicini o sempre più vicini – ma non ogni sociale “implosione” può dare
quell’esito. Ergo vi è dell’ “altro”,
e la chiave di volta è proprio nel comprender bene o per davvero questo “altro”,
appunto …
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