«L’equazione scienze =
progresso era parte integrante di una concezione ingenuamente illuministica
della nostra civiltà occidentale, ossia di un illuminismo non istruito sulle
patologie e sulle contraddizioni di quello che Max Weber chiamava il “razionalismo
occidentale”, che si fondava su alcuni postulati acriticamente accettati, tra
cui la credenza secondo cui il sapere scientifico contribuisce di per sé a “un
progresso verso il meglio” (Kant). L’altra faccia di questa ideologia del
progresso era la fede nella crescita illimitata delle forze produttive,
nell’accumulazione e nel consumo, cioè l’ideologia dello sviluppo economico,
che ha comportato costi ecologici sempre più elevati divenuti una minaccia per
la sopravvivenza del pianeta Terra».
F. FISTETTI, “La nuova
frontiera del senso: il paradigma del dono”, in Sulla razionalità occidentale. Processi, problemi, dialettiche, a
cura di M. A. Toscano e A. Cirillo, Franco Angeli, Milano 2013, p. 40.
Eh sì, un’ equazione fasulla, ovvio, ma che ha
diffuso tante illusioni che oggi pian piano stanno crollando, lasciando il
nulla tuttavia, questo è il problema, un nulla che “certe forze” possono
riempire, diciamo così ….Infatti fosse solo l’epidemia – anche psichica … – a
dirlo … diciamo che quest’ultima lo **proclama**
… ma non lo genera.
In realtà, la modernità
ha fallito da tempo, e cioè da
quando c’è la globalizzazione e tutto sembrava – sembrava … – andar “bene”, ma,
in realtà, la crisi si sviluppava non
vista dalle opinioni pubbliche anestetizzate o denunciata solo dalla “lunatic fringe” che, appunto, è lunatica, e mette assieme
cose differenti in un “pot pourri” indigesto.
@i
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