Vi
è un altro libro da ricordare, in reazione al post precedente (Body (“Bodhi”) Hard - Beau Deer Yard -,
http://associazione-federicoii.blogspot.it/2016/03/body-bodhi-hard-beau-deer-yard.html):
P. Virilio, Velocità e politica. Saggio
di dromologia, Multhipla Edizioni, Milano 1981, sì, 1981 …
A parte tutto un discorso sulla relazione fra
possesso della strada, velocità (e qui rimando al post: Da “Cronache di guerra di Alessandro il Grande”, http://associazione-federicoii.blogspot.it/2016/01/da-cronache-di-guerra-di-alessandro-il.html),
e sviluppo dell’“Occidente” - oggi “mondo” tout
court -, a parte tutto questo
discorso che sviluppava, la cosa interessante è che si concludeva con “lo stato
di emergenza” (ivi, p. 113 w agg.), cui noi - OGGI - possiamo aggiungere l’aggettivo: “globale”.
Quest’ultimo
termine - “globale” - all’epoca non
era così comune quanto lo è OGGI, e, inoltre, l’errore di Virilio era che legava
tal stato d’emergenza con il nucleare, secondo le preoccupazioni della sua
epoca.
Ma ciò nulla toglie all’intuizione che lo stato generale di
accelerazione crescente avrebbe portato allo “stato d’emergenza”, ora sì, però
globale, e cioè esteso su tutta la Terra mentre all’epoca in cui Virilio scriveva
quelle righe al massimo “Est e Ovest”, come si diceva in quel tempo, sarebbero
stati interessati dallo “stato d’emergenza”, mentre vaste parti del globo erano
ancora relativamente poco toccate dall’andazzo generale, cosa cambiatissima in questi quarant’anni, in
questa sorta di “quarantena dell’umanità” che, finalmente, seppur pian pianino,
sta terminando.
In ogni caso, vi è un’altra considerazione, non meno importante, rispetto a questo
cambiamento d’intensità e di quantità
diffusiva dello “stato d’emergenza”, globale,
come s’è detto. Ed è il cambiamento qualitativo avvenuto nel frattempo.
In quel tempo, in cui Virilio scriveva, quest’ultimo, seppur critico, dava per scontato che il sistema, nella sua deriva crescentemente “emergenziale”, fosse mantenuto sotto relativo controllo da dei gruppi dirigenti con ancora delle direzioni chiare, e non sclerotizzati nel narcisismo ed infiacchito dalla corruzione. INVECE COSI’ NON E’, OGGI.
Questo
è il punto decisivo. OGGI non abbiamo le stesse possibilità
di “riaggiustamento” sistemico.
Ed
il quadro che porta al “caos sistemico”, secondo Wallerstein (che si è citato,
da qualche parte, in qualche precedente post).
Ecco il punto decisivo.
In
una tale situazione, l’unica e sola cosa che si possa fare è allungare il
brodo, pompare liquidità. Chi critica queste mosse non si rende ben conto che
non ve ne son più della altre!
Vi è solo questo da fare! Concretamente, oggi, qui-ed-ora, hic et nunc, e non in costruzioni mentali che son solo figure di scuola.
Chi
critica queste mosse non ha per nulla compreso quello stesso sistema che gli dà
da vivere e che così tanto apprezza, e di cui ha una conoscenza, nella migliore
delle ipotesi, molto monca.
Sempre in relazione a questi temi, vi è un interessante link (smpre su Baudrillard e su quegli anni):
RispondiEliminahttp://ideeinoltre.blogspot.it/2014/05/andrea-ianniello-baudrillard-la.html