venerdì 21 marzo 2014

“Europa dall’Atlantico agli Urali”, il sogno di De Gaulle impossibile con una Germania unita ed una Russia potente

“Europa dall’Atlantico agli Urali”, il sogno di 


De Gaulle impossibile con una Germania unita


ed una Russia potente



I sognatori impenitenti, che si risvegliano “a giorni alterni”, stanno sostenendo che ciò che la Russia sta facendo, il revanscismo para-zarista e lo storico espansionismo, mai davvero terminato, sia il nucleo per poter poi giungere all’idea, di De Gaulle, dell’ “Europa dall’Atlantico agli Urali”, poiché il principale nemico di questa “Europa dall’Atlantico agli Urali” sarebbero gli Usa, cosa vera ma si dimenticano due questioncelle: son solo gli Usa (e Gedda) il “nemico” di tale idea? 

E: l’attuale stato delle cose sarebbe quello giusto per raggiungere tale obiettivo? In altri termini: tale obiettivo - l’“Europa dall’Atlantico agli Urali” - si può raggiungere con l’Europa così com’è ora? 

O richiede una ripensamento radicale, profondono? Ricordiamoci che le cose stanno esattamente all’opposto, l’Europa dall’Atlantico agli Urali, secondo De Gaulle, doveva basarsi sulla lotta sia contro l’imperialismo americano e sia contro “i nostalgici di Mosca”, come li chiamava: De Gaulle già nei Sessanta e Settanta si rendeva conto di dove la Russia stava andando. 

I primi germi di “eurasismo” sono prima di Brezhnev, ma nell’epoca Brezhnev, anni Settanta, l’eurasismo prende forma. Solo che, per poi poter effettivamente avere spazio, l’“eurasismo” doveva distruggere il bolscevismo, mantenendo delle parti, che gli sono necessarie; ed ecco il nazional-bolscevismo di Zhirinovskij, di cui quello di Putin è una forma più moderata e “presentabile”1 nelle ottuse, stolte capitali europee impestate da torme di bottegai privi di qualsiasi forma di visione, la cui ossessione son solo i conti a posto e nulla di più, nulla di oltre. 

 
1 Cfr. http://associazionefederigoiisvevia.wordpress.com/2014/03/05/il-libretto-nero-il-caffe-30-dicembre-2003-anno-vi-n-48-274/.

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