«“Esistono oggi opere d’arte di questo genere?”
“Naturalmente, ne esistono — rispose G.
La grande Sfinge d’Egitto è una di esse, come pure certe note opere architettoniche, certe statue di dèi ed altre cose ancora. Certi visi di dèi o di esseri mitologici possono esser letti come libri, non con il pensiero, lo ripeto, ma con l’emozione, purché questa sia sufficientemente sviluppata”»
P. D. OUSPENSKY, Frammenti di un insegnamento sconosciuto, Astrolabio Editore, Roma 1976, pp. 33-34, grassetti miei.
“Riportiamo […] un passaggio assai scioccante dalla corrispondenza già citata di M. J. C.: «quel che dev’essere affermato, è che mai qualcuno dei detentori individuali o collettivi del potere, in questo movimento di discesa sempre più rapida, conserverà questo potere. Stati, gruppi, individui, ciascuno, compiuta la propria opera, dovrà essere spazzato via e distrutto, a causa dei princìpi stessi della sua attività e dell’energia e dei mezzi della sua azione, che, per loro stessa natura, comportano quest’inevitabile distruzione: Potentissimo Sovrano, Gran Comandante e Gran Maestro dell’industria e della finanza, e dunque degli scambi di beni materiali sul continente europeo e sulle sue dipendenze[1], ed a causa di ciò stesso Servus servorum Sabbathai; onnipotente e misterioso personaggio situato al centro di gravità di tutte le forze economiche e finanziarie, e di conseguenza dispensatore lontano di tutti i beni materiali della Terra, e, di conseguenza, dei mezzi d’informazione d’espressione che ne dipendono; erede sconosciuto e gelosamente nascosto del Trono del santo e criminale Re David, ognuno, nell’ora stessa del suo trionfo, avrà preparato le condizioni immediate della sua propria distruzione, e così, dopo la vittoria provvisoria dell’Anticristo e l’ora della Grande Tenebra, il ritorno all’ordine legittimo che corrisponde alla fine del ciclo»”.
A. de DANANN, Mémoire du sang, Archè, Milano 1990, pp. 35-36, nota n.15 a pie’ pagina, corsivi in originale, grassetti miei; traduzione di servizio.[2]
“Noi siamo spettatori ed attori d’una lotta morale [No! NON “morale” ma spirituale] fra le potenze buone e le potenze malvagie [malvagie in senso extramorale], che deve finire sia col trionfo del Bene sia col trionfo del Male [dunque che PUÒ finire, NON che “deve” finire …], un successo momentaneo del Male [e SOLO “momentaneo” può essere] sul Bene produce il Martirio; al contrario, una vittoria del Bene sul Male non si ottiene senza che il vincitore soffra una Passione. Nei sue casi è la sofferenza per l’uomo: il primo col mistero della propagazione della fede [Nota Bene]; la seconda, col provocare la discesa di un’assistenza soprannaturale.[3] Così si evoca l’azione sulla terra della Giustizia eterna che inaugura l’èra, attesa da tutti i mistici, del Regno di Dio”, SÉDIR, La dottrina esoterica dei Rosa-Croce, Basaia Editore, Roma 1983 (n’è passato di tempo!), p. 28, corsivi e grassetti miei, mie osservazioni fra parentesi quadre.
“Ecco, secondo i libri ermetici, il significato di queste quattro lettere I.N.R.I.
T […] simboleggiava il principio creatore attivo e la manifestazione del principio divino che feconda la sostanza.
N […] simboleggiava la sostanza passiva, modello di tutte le forme.
R […] simboleggiava l’unione dei due princìpi e la [LORO] perpetua trasformazione delle cose create.
I […] simboleggiava simboleggiava nuovamente [!] il principio creatore divino, per significare che la forma creatrice che n’è emanata vi risale incessantemente per risorgere sempre.
«La rosa-croce, formando così un gioiello prezioso, era l’attributo degli antichi magi, che lo portavano sospeso al collo con una catenella d’oro. Ma per non lasciare in balìa dei profani la parola sacra i.n.r.i. [NB], essi sostituivano queste quattro lettere colle quattro figure che si univano nella sfinge: la testa umana, il leone, il toro e l’aquila».
Ecco quattro significati di queste quattro lettere:
Sign. Materiale — Jesus Nazarenuns Rex Judaeorum.
id. maggiore — Igne Natura Renovatur Integra.
id. superiore — Ineffabile Nomen Rerum Initium”, ivi, pp. 55-56, corsivi in originale, mie osservazioni fra parentesi quadre.[4]
Ed all’or? “A buon intenditor” …?[5]
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[1] Si parla di un’epoca in cui l’Europa si ritrovava direttamente nel centro degli scambi mondiali, mantenendo le colonie ad essa legate; poi, ciò è finito, ma gli scambi si sono solo estesi: dunque vale lo stesso concetto, solo estesosi ad altri continenti.
[2] In ivi, p. 15, nota n.17 a pie’ pagina, si parla di Seabrook e del suo testo Avventure in Arabia. A buon intenditor …
[3] “Pro-vocare” = chiamare (vocare) pro = a favore di un qualcosa od un qualcuno.
[4] Sul “mondo sotterraneo” … “Gutman, fondandosi su diversi testi dei Salmi, professava, prima di Galileo, la sfericità della Terra, il suo equilibrio nello spazio e la pluralità dei mondi abitati. Per lui la terra è vuota, quantunque in modo irregolare: il centro vuoto è l’inferno, e le fiamme infernali sono eterne. […] L’inferno della Terra è abitato da creature vive [!]: questi esseri sono illuminati da una luce speciale e si nutrono dei prodotti della natura. Inoltre, il sotterraneo [“Mundus subterraneus”] è animato dagli gnomi e dai coboldi. Essi hanno i loro astri, i loro campi, i loro fiumi sui quali navigano dalle navi, ecc. ecc. Vi son anche gli spiriti guardiani dei tesori; non bisogna chieder questi tesori al diavolo colla magia, ma a Dio colla preghiera; poiché egli non li dona che a quelli che non diventeranno né orgogliosi né avari.
Bisogna dare la metà del tesoro scoperto ai poveri, nella stessa guisa che bisogna dar loro l’oro fabbricato alchimicamente. Son egualmente degli spiriti a produrre i fenomeni meteorologici”, ivi, pp. 78-79, le mie osservazioni fra parentesi quadre. “Navi” volanti, ovviamente … In nota, poi, aggiungeva, sempre al proposito dei “fenomeni meteorologici” e degli “spiriti” che “LI PRODUCONO” per così dire: “Questi sono spesso infernali (FLUDD; Cornelius GEMMA, De naturae divinis characterismis, Anversa, 1575)”, ivi, p. 79, corsivi in originale, grassetto mio. Dal 2025 al 1575: son 450 anni fa!
[5] In ogni caso, per chi ne ha orecchi: “Appello ai vivi” … in cf.
https://associazione-federicoii.blogspot.com/2025/06/riproposizione-4-ca-appello-ai-vivi.html
Cf.
RispondiEliminahttps://associazionefederigoiisvevia.files.wordpress.com/2022/01/yuki-den-.pdf
È vero che, dal 2010, si è come entrati dentro uno stato fermo: l’accelerazione costante, giunta ad un certo punto, “ferma” le cose: la ruota che gira così rapida da parere ferma.
RispondiEliminaTutto cambia = nulla cambia.
Quando le torri sono crollate, la nostra cultura si è come congelata o almeno ha rallentato drasticamente? Verissimo che guardando vecchie trasmissioni si giunga facilmente all’anno, con un margine d’errore, mentre dal 2010 ad oggi non si sa mai qual anno sia, poiché tutto stessa brodaglia, salvo guardar qualche gadget tecnologico! È precisamente così …! legato alle “7 t.” …? Molto probabile: un effetto di congelamento? Oui …
Per la verità Baudrillard (1986) ne parlava già come un probabile conseguenza della digitalizzazione: la glaciazione del senso nelle società digitalizzate ...
EliminaParlando di “atmosfere mentali” proprie di una specifica epoca, intesa come unità coerente di senso: Le “atmosfere mentali” sono legate al ciclo umano, poi vi è anche una componente psicologica, ma solo una componente, non è la causa. Ma quell’atmosfera è persa con il procedere del ciclo stesso. Per questo, se ci leggiamo certe cose di Guénon e delle polemiche - inutili molte, cattive alcune - che generò siamo colpiti dalla totale differenza di “atmosfere mentali” così come dalla non recuperabilità e dalla tremenda distanza che ci separa da tale “atmosfera mentale” stessa! Per questo, una specifica epoca va sempre spiegata da sé stessa e non dalle proiezioni del futuro su quel passato specifico. Mai far questo errore!
RispondiEliminaMa oggi vi è qualcosa di diverso: come una specifica e speciale **assenza** di “atmosfera mentale” caratteristica, sostituita da un “pot pourri” confuso = “LA” fine, ecco cosa sia effettivamente - o “davvero” - “LA” fine ...
Chiusura totale più riciclare vecchie illusioni … Così vanno le cose sul pianeta Terra nel XXI secolo! Ed alcuni se n’escono con i “sogni” di “spiritualità” …! ma ve “scetatate” ‘na bbona vorta? No, non si “scetano” … mi ricorda quel titolo d’una vecchia canzone: “Sweet dreams are made of these” … Ed è perché si “dorme” che viene “la” fine, non il contrario …
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