lunedì 19 maggio 2025

Detto 2 …

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Un demonio può forse aprire gli occhi dei ciechi? (10, 21).

Oggi sì, tutti i giorni, usando gli occhi dei morti”.

S. QUINZIO, Un Commento alla Bibbia, vol. III Commento ai Vangeli e agli Atti degli Apostoli, Adelphi Edizioni, Milano 1974 (n’è passato di tempo!), p. 225 (“SU GIOVANNI”), corsivi in originale, grassetti miei. 

Ed han continuato ad “usar gl occhi de morti” …

 

 

La terribile storia di Dio non si svolge sul teatro ‘morale’”.

Ivi, p. 134 (“SU MATTEO”), grassetti miei.

 

 

È del resto ingenuo ammettere che tutto sarebbe perfetto se l’uomo non soffrisse più e non commettesse delitti, giacché l’uomo medio dell’ «età oscura», ancorché sia corretto il suo comportamento morale, è lungi dal rappresentare un puro bene, e il suo modo di considerare e il male e il bene è al livello della sua decadenza, ovverossia ciò non ha alcun nesso con gli interessi ultimi dell’uomo”.

F. SCHUON, Forma e sostanza nelle religioni, Edizioni Mediterranee, Roma 1984, p. 160, corsivi e grassetti miei.

Di nuovo: il tutto non si svolge sul terreno “morale” – inoltre, la religione che rimane su quel livello – “non ha alcun nesso con gli ‘interessi “ultimi”’ dell’uomo” … “ULTIMI” = “ESCHATON” …

 

 

Mi pare […] di averne scoperto una traccia inattesa […] in un romanzo dello scrittore greco […] Nikos Kazantzakis. L’autore racconta di aver visto una volta un’icona bizantina di san Giorgio in cui “il giovane eroe dai capelli biondi, sul suo cavallo bianco e con la lancia alzata, si gettava contro il mostro. Tutti i corpi – san Giorgio, cavallo, mostro – erano compatti, muscolosi, d’una materialità intensa: un dramma vero, una lotta sanguinosa. Ma al di sopra di questo san Giorgio reale c’era in alto, nell’aria, un altro san Giorgio, sullo stesso cavallo bianco, con la stessa lancia, contro lo stesso mostro. E tutto, in questo piano superiore della visione, era smaterializzato: i corpi eran trasparenti ed attraverso di essi si vedevano i campi in fiore e le montagne lontane, d’un pallido azzurro. Era un san Giorgio più reale di quello reale, il corpo astrale dell’azione, il fiore pallido ed immateriale della materia”. Il pittore anonimo di quest’icona bizantina esprimeva così […] la sua idea d’uno spazio soprasensibile, che domina e racchiude il nostro come un livello o un orizzonte in cui le forme non sono abolite ma trasfigurate, ed ogni forma di rappresentazione risulta vera per il livello, od orizzonte, a cui si riferisce. Uno spazio spirituale, dunque, in cui le forme sussistono […] perché la loro pura “materia di luce” le esonera dalla caducità della nostra materia instabile e corruttibile”.

H. CORBIN, L’immagine del Tempio, Bollati Boringhieri, Torino 1983, p. 72, corsivi in originale, grassetti miei.

 

 

Il fatto religioso implica di per sé l’esistenza di questi piani superiori: li implica in sé stesso”.

Ivi, p. 66, corsivi in originale, grassetti miei.

 

 

[questa scienza] è stata nominata «scienza divina», e [tale] significato risale al discorso degli antichi”.

IBN SAB‘IN, Le Questioni siciliane. Federico II e l’universo filosofico, Introduzione, traduzione e note a cura di P. Spallino, Presentazione di Barri Aladdin (in francese), Officina Studi Medioevali, Palermo 2002, p. 98, note della curatrice fra parentesi quadre, grassetto mio.

 

 

«Il possesso della verità, a meno che non abbia corrispondenza nel campo dell’azione, è come l’accumular metalli preziosi: cosa vana […]. La conoscenza, come la ricchezza, è intesa per l’uso. La “legge dell’uso” è universale, e chi la viola, soffre, poiché si mette in conflitto con le forze naturali.» (Il «KYBALION»)”.

La filosofia ermetica dell’antico Egitto e della Grecia, Casa del Libro F.lli Melita, La Spezia 1990, p. 159.

 

 

«Nulla sfugge al “principio di causa ed effetto”, ma sussistono numerosi piani di causalità, e si possono usare le leggi del più elevato per aver ragione delle leggi del più basso.» (Il «KYBALION»)”.

Ivi, p. 164, grassetto mio.

 

«I saggi servono sul piano più elevato, ma dominano su quello più basso. Essi obbediscono alle leggi dei piani superiori, ma su quelli inferiori dominano ed impartiscon ordini. Tuttavia, ciò facendo, fanno parte del “principio”, anziché opporsi ad esso. Il saggio aderisce alla legge, e, col comprenderne i suoi movimenti, la mette in funzione invece di esserne il suo cieco schiavo. Precisamente come l’abile nuotatore[1] che si rigira nell’uno o nell’altro modo, a sua volontà, anziché esser trasportato qua e là come un pezzo di legno, il saggio si comporta in egual maniera rispetto all’uomo ordinario: ciò nondimeno, tanto il nuotatore che il pezzo di legno, e tanto il saggio che lo sciocco, son soggetti alla legge. Chi comprende ciò è sulla strada del magistero.» (Il «KYBALION»)”.

Ivi, p. 165, grassetti miei[2].

 

 

 

 

@i

 

 



[1] Mao Zedong era un abile nuotatore; tra gli ultimi suoi detti se ne ricorda uno, un suo consiglio ai nuotatori – metafora delle politiche, degli eventi e dei loro improvvisi ed imprevisti gorghi, –perché non affondassero: “Non pensate ad affondare. Se non ci pensate, non affonderete. Se ci pensate, lo farete [= affonderete]”.

[2] Anche importanti detti, cf. ivi, pp. 62-63.

Due note in questo post: ovvero il Due = l’affermazione della dualità = le DUE CORNA dell’ “orice aggressivo” …

In ogni caso, per chi ne ha orecchi: “Appello ai vivi” … in cf.

https://associazione-federicoii.blogspot.com/2018/02/il-racconto-della-giustizia-dalla.html







 

3 commenti:

  1. Cf.
    https://associazione-federicoii.blogspot.com/2025/05/detti-vari-nb-la-fine-del-mondo-moderno.html







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  2. Il cielo è sempre più blu, non fatevi alcuna illusione! Ed anche se fosse il nero più nero del nero, rimarrebbe comunque blu! Si vive nel simulacro delle cose ...
    La verità non ha spazio ...







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    1. Cf.
      https://associazione-federicoii.blogspot.com/2016/05/shi-il-poterecircostanze-dallintro-di.html








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