VENENDO AGLI …
“Ogni cultura nasce da certe scelte e, nel bene e nel male,
si spinge sempre fino al limite”.
Professor Sylvestre Dupin
Venendo agli Ufo: e se fossero strutture sottili dotate di conseguenze corporee? Sarebbe la dimostrazione che i due ambiti, ben lungi dall’esser così separati come l’ ILLUSIONE che SOSTANZIA la modernità sostiene, sono al contrario sempre uniti. Si tratterebbe di “aprire” gli occhi su ciò che già è, ma una possente illusione collettiva – anch’essa “qualificata”, anch’essa con delle caratteristiche “sottili” e non meramente “corporee” – DELLA e DALLA quale occorrerebbe liberarsi. O, almeno, iniziare a farlo. Oppure, come minimo, sentire che “sarebbe giusto” cominciare a farlo.Per esempio: l’acqua.
Ma ci si chiede perché i santuari spesso sono legati alle fonti d’acqua oppure a corsi d’acqua nascosti?
Se questa sostanza sottile – in qualche modo – è collegata preferibilmente (ma non unicamente) a ciò che è vivente, allora, essendo il vivente caratterizzato dalla presenza massiccia di acqua, non sorprenderebbe questo fatto. Insomma, siamo qui in presenza di uno sguardo passeggero e limitato su realtà molto antiche, che si vedono anche nei miracoli di liquefazione del sangue, per esempio, nell’omeopatia ed altro.
Tutto questo è parte di un quadro diverso.
Il problema vero è segnare una “rottura di continuità” con il passato moderno, ben sapendo – e voglio dirlo con chiarezza – che ciò avrebbe senso, a sua volta, in un quadro ben più vasto, del quale l’andar oltre il “paradigma scientista” moderno sarebbe solo UN elemento, fra degli ALTRI elementi.
Una svolta si “segna” cominciando a pensare diversamente, a dare importanza a degli altri aspetti, cosa che il Novecento ha fatto in modo caotico, senza un centro comune, senza fissare un nucleo nella visione cui voleva, molto confusamente, opporsi, senza mai unire le forze.
Ma torniamo al “problema” rappresentato dagli Ufo.
“Il problema resta dunque definitivamente circoscritto in questa doppia conclusione che, con la sua apparenza d’irriducibile dilemma, ha scoraggiato molti ricercatori: gli Ufo esistono ma non sono quello per cui vogliono farsi passare. (Non diciamo, si stia ben attenti: quello per cui li scambiamo. Poiché, sulla base di quello che abbiamo già detto […] pensiamo di aver sufficientemente dimostrato che sono loro i veri padroni del gioco). Jung, per quanto rifiutasse di ammetterlo, […] nondimeno aveva intravisto la vera natura del fenomeno – la sola soluzione possibile in effetti: ‘L’opinione secondo cui potrebbe trattarsi di un qualcosa di psichico che fosse provvisto di certe qualità fisiche sembra ancor più improbabile; poiché, da dove verrebbe una simile cosa’? È proprio quest’origine esterna alla psiche umana che Jung non poteva accettare, poiché […] scalzava radicalmente le basi della sua teoria” (J. ROBIN, Ufo, la grande parodia, Edizioni all’insegna del Veltro 1984, p. 70).
Un qualcosa che, seppur “psichico” – meglio dir “sottile” –, in parte anche “astrale” va meglio, ha, tuttavia, delle conseguenze **corporee** si è un qualcosa di assolutamente inaccettabile alla mentalità moderna per quanto “rivista” in senso “tardo moderno” (lo pseudo “postmoderno”) e con l’attenzione a tutto ciò che vi è di “psicologico” – infatti, quest’attenzione (o “HYPER” attenzione) a quanto vi è di “psicologico” è quel che, poi, Jung auspicava – e della quale fu un VERO antesignano.
Questa doppia natura del fenomeno si palesa ancor di più nella questione dei “Crop Circles”, i Cerchi nel Grano.
Che taluni siano falsi è possibile, ma non inficia il fenomeno.
E che la causa sia un intervento Ufo oppure una stranissima sorta di setta che, in tutto il mondo, secondo dei ritmi e delle ragioni oscurissime, fa questi Cerchi con disegni esattissimi e forme sempre cangianti, è solo questione di gusto. Perché, in ambedue i casi, si deve presupporre una sorta di “regia unica” dell’ INTERO fenomeno, regia che sembra più quella di un “culto” – dunque, di nuovo!, torniamo a qualcosa di “psichico” – che qualcosa di “corporeo”, fatto per la bellezza dei disegni o altro.
Inquietante in AMBEDUE i casi.
E perché? Perché vi è “altro” in gioco … et torniamo “al” punto, al nodo, che vale in questo caso come IN e PER tanti altri casi.
Andrea A. Ianniello
https://associazione-federicoii.blogspot.com/2013/12/il-breviario-del-professor-dupin.html