domenica 13 ottobre 2024

DALLA “G. P.” (1) ALLA “G. P.” (2) – ovvero: “Nessuno! Nessuno! Nessuno!” –

 

 

DALLA “G. P.” (1) ALLA “G. P.” (2) – ovvero: “Nessuno! Nessuno! Nessuno!” –

 

 

 

II 1. […] le essenze degli dèi non ebbero un inizio, poiché le realtà che sempre sono non ebbero un inizio, ma sono sempre”.

SALLUSTIO, Sugli dèi e il loro mondo, Edizioni di Ar, Padova 1993, p. 21, corsivi e grassetti miei.

 

 

Riscoprire nel segreto dei corpi un’energia «libidinale», liberata, che si opporrebbe all’energia incatenata dei corpi produttivi, riscoprire una verità fantasmatica e pulsionale del corpo nel desiderio, vuol dire soltanto ancora una volta dissotterrare la metafora psichica del capitale. Così è il desiderio, così l’inconscio: deposito di scorie dell’economia politica, metafora psichica del capitale. […] E’ ciò che ci dice Foucault (suo malgrado): niente funziona nella repressione, tutto funziona nella produzione; niente funziona nella rimozione, tutto funziona nella liberazione. Ma è la stessa cosa. Ogni forma di liberazione è stimolata dalla repressione: quella delle forze produttive come quella del desiderio, delle donne, ecc.

[Ed è quella cosa che oggi chiamano “estensione dei diritti”, cioè “liberazione” cosiddetta, che procede, ma è funzionale ad una certa logica]

Non vi sono eccezioni per la logica della liberazione: ogni forza, ogni parola liberata è una voluta in più nella spirale del potere [cosa che, poi, tanti non riescono neppure ad immaginare alla lontana]”.

J. Baudrillard, All’ombra delle maggioranze silenziose, ovvero la fine del sociale, Mimesis Edizioni, Milano-Udine 2019 (edizione originale: 1 9 7 8, cioè l’ “anno dei due papi” …), pp. 19-20, corsivi in originale, mie osservazioni poste tra parentesi quadre.

 

 

 

 

 

Siamo nella parodia della “guerra fredda” e tutto ciò che vediamo prende, ogni giorno che passa, un senso sempre più “parodistico”.

Stiamo dunque per passare dal “regime” della “Grande Prostituta” – ovvero:  “G. P.” (1) – verso quello della “Grande Parodia” – ovvero: “G. P.” (2) –.

CAMBIAMENTO RADICALE.

CAMBIAMENTO SOSTANZIALE.

Per questo le critiche a base di “libertà, libertà” o “democrazia” sono COLTELLINI SPUNTATI: è un cambiamento di natura.

NON è quindi una mera “successione” di cose tra loro simili. E ah! è un cambiamento irreversibile … il che vuol dire solo che NON È – in alcun modo! – POSSIBILE ritornare allo stato precedente …

La forma che tal “cambia mento” prenderà sarà lo “STATO d’ ***ECCEZIONE***” globale. Per giungere allo “stato d’eccezione” “SI” DOVEVA “COSTRUIRE” la “‘situazione’ (pasoliniano sensu) eccezionale” – cosa ormai fatta –, e, per POTER COSTRUIRE la “situazione (detta) ‘eccezionale’”, SI DOVEVA quindi passare PER VARIE situazioni d’emergenza plurima, che dimostrano solo la sempre più “DEBOLE” ‘tenuta’” del “SYSTEM” attuale.

Vi è dunque un filo LOGICO, e NON SOLO cronologico, fra tali “movimenti” tanto COSMICI che “orchestrati”, cioè la CAUSA PROFONDA è la crisi sistemica, però delle forze precise sono **sempre** intervenute – continuano a farlo! – per poter **poi giungere** a quella “situazione d’eccezione” che, A SUA VOLTA, GIUSTIFICHI lo **STATO** d’ ECCEZIONE.

Tout se tient, si dice in francese.

 

@i

 

 

 

https://associazione-federicoii.blogspot.com/2024/06/dalla-g-p-1-alla-g-p-2.html [cancellato]

 

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PS: in relazione al giorno – alla data – di oggi. Ricordiamola questa data …

In epigrafe a uno dei suoi libri più toccanti, Il giuramento di Kolvillàg, lo scrittore ebreo […] Elia Diesel ha posto queste parole prese dal Talmūd: ‘Se i popoli e le nazioni avessero saputo quanto male si facevano distruggendo il Tempio di Gerusalemme, avrebbero pianto più dei figli d’Israele’. Mentre stavo ancora meditando le risonanze lontane di queste righe mi sono imbattuto […] in un’altra epigrafe tratta dallo storico Ignaz von Döllinger: ‘Se mi chiedessero d’indicare il dies nefastus della storia del mondo, mi verrebbe alla mente soltanto il 13  ottobre 1307’ (il giorno, cioè, dell’arresto in massa dei Templari francesi per ordine di Filippo il Bello). Qualche pagina più avanti, nello stesso libro, viene ricordata ‘una leggenda che ha come teatro il circo di Gavarnie nei Pirenei, dove, in una cappella, riposano sei cavalieri del Tempio. Il 18 marzo d’ogni anno, si vede comparire un cavaliere del Tempio in tenuta da combattimento, con la lancia in resta e il famoso mantello bianco crociato di rosso al posto del sudario funebre. A lenti passi si dirige verso il centro della cappella, e qui manda un richiamo lacerante la cui eco si ripercuote in tutto l’anfiteatro montuoso: “Chi difenderà il Santo Tempio? Chi libererà il sepolcro di Cristo?”. A questo richiamo i sei Templari sepolti si rianimano e si levano per rispondere tre volte: “Nessuno! Nessuno! Nessuno! Il Tempio è distrutto!”’.

Il lamento dei saggi talmudisti e il funebre clamore che risuona in un anfiteatro dei Pirenei si fanno eco, individuando una stessa catastrofe al centro della storia universale: la distruzione del Tempio, dello stesso Tempio. Ma nel corso dei secoli ricorre anche un’altra immagine, trionfale, che oppone a quest’afflizione la tenacia di una sfida permanente, ed è l’immagine della ricostruzione del Tempio, l’avvento del Nuovo Tempio che assume le dimensione di una restaurazione cosmica. Due immagini, distruzione e ricostruzione, inseparabili: una stessa fonte le alimenta, raffigurando una visione  del mondo che è dominata, nelle due dimensioni, orizzontale e verticale, dall’Immagine del Tempio, Imago Templi, e che accomuna il destino della città come tempio e della comunità come tempio nella persona dei cavalieri templari” (H. CORBIN, L’Immagine del Tempio, Boringhieri 1983, pp. 151-152, corsivi miei).

 

 

 

 

 

 

 

3 commenti:

  1. Parlando con amici e conoscenti risulta un errore comune, che occorre - deh, orsù ... [eh eh] -, rettificar.
    Il farem - eh eh (momento un po’ etico ...) - in “siffatta” guisa:
    Nun se stamo H-P (= acca-pi ...), “stato de cessione (del V* [ah ah])” mon-dia-le non solo in ‘i taglia’ ...
    Lo scopo è quello, mica solo qui ad dunque ... But:
    “In der ganzen weiten welt“.

















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  2. Tradizione Perenne su certe bocche = Tradimento Perenne per enne volte.
    Ma – e lo ricordino, lor signori – sempre vale che “il peccato contro lo Spirito **non** può esser perdonato, né in questo né nel prossimo ‘aïòn’” …












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  3. Cf.
    https://associazione-federicoii.blogspot.com/2018/09/corbin-stavolta.html






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