giovedì 19 settembre 2024

“Il giro dell’asino”? … A QUANDO “Il giro dell’asino” …?

 

Ai difensori accaniti dell’interpretazione sessuale, si può solo ricordare il consesso artistico nel quale gli dèi contrapposero la loro arpa, o il loro canto di luce alla chalumeau o al grido degli asini  in calore. E giacché gli antenati si son nettamente decisi a dare la corona della vittoria agli dèi, perché oggi noi vogliamo metterla in testa all’asino? Forse perché il coronamento della nostra epoca sarebbe l’incoronazione dell’asino?”.

M. SCHNEIDER,  La musica primitiva, Adelphi Edizioni, Milano 2009/1992, pp. 100-101, corsivo in originale. Ma nessun dubbio al riguardo: la risposta da darsi all’ultimo interrogativo posto da Schneider è un chiaro, netto “Sì!”.

 

Il carnevale di Limoux rievoca annualmente una tradizione ben viva tra gli abitanti del Razès. È caratterizzato dalla comparsa di personaggi mascherati – i Fécos e i Goudhill – che, ogni domenica, per dieci settimane, percorrono tre volte al giorno le strade della cittadina, muovendosi in accordo con i ritmi d’una danza sacra. Nel corso dell’ultima domenica vien dato alle fiamme il fantoccio del carnabal, mentre la “festa” si conclude con il “giro dell’asino”: l’ultimo sposo dell’anno, con in testa un paio di corna, viene caricato su un asino e portato a spasso per le vie del paese. […] I Fécos, i Goudhill e gli Eremiti sono i vessilliferi di questa parodia rovesciata, le cui origini sono da ricercare a Bugarach, dove il carnabal comincia con il mercoledì delle ceneri, che vede fuoriuscire gli “eremiti” dalle grotte. Avvolti in lunghi mantelli, la barba lunga ed incolta, brandiscono una croce su cui, per sfregio, son appesi dei salami e un collare di cavallo. Una scia di giovani li accompagna, il volto truccato con nerofumo”, M. BIZZARRI, Rennes le Chateau, dal Vangelo perduto dei Cainiti alle sette segrete, Edizioni Mediterranee, Roma 2005, p. 165, corsivi in originale.[1]

 

@i

 

 

 

PS. Vi è tuttavia una serie di malintesi, nel pur valido testo di Bizzarri, sia sulla questione delle “due bestie” che anche su quella “Grande Prostituta” … Ho anche scritto che si sarebbe affrontato il tema ma, sinora, non ve n’è stata proprio l’occasione per poterlo fare. Vedremo se lo si potrà … poi … In sostanza, è un problema di “spazi di tempo” … in “un tempo” che si “restringe” visibilmente.

 

 

 

 

[1] Sempre sul carnevale – anzi, sul “carnabal” … –, un vecchio post, ormai di cinque anni fa: cf.

https://associazione-federicoii.blogspot.com/2018/02/sul-carnabal.html 

 

 

 

 

 

2 commenti:

  1. Si dimostra questa materia sempre alquanto scivolosa ...

    Le eclissi di Luna hanno più effetto sul “sentire” mentre quelle di Sole più su eventi, o personaggi e situazioni. Ma **ognuno dei due fenomeni ha l’altro fenomeno come “caso minore”** per cui non si deve pensarli come due cose separate, quanto come “accenti” diversi, maggiori su d’un aspetto oppure su di un altro aspetto.








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  2. “Il giro dell’asino” sempre “giro dell’asino” è, alla fin fine ...

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