domenica 21 agosto 2022

Ripubblicazione di un post cancellato (di esattamente 6 mesi fa)

 

 

 

lunedì 21 febbraio 2022

Il “cocco” (**NON** bello) [il “cocco”-DRILLO – appunto]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Data la posizione del cane e della balena nel circolo di quinte, questi animali costituiscono tutta la parte superiore del circolo si-fa-do (sol)-re. Al contrario, il coccodrillo [animale di Sobek-Seth, quello del tempio di Kom Ombo, del quale s’è detto qualcosa in qualche vecchio post ed in qualche commento], il cui luogo centrale sembra essere il mi (acqua-terra) occupa tutta la zona terrestre la-re-mi-si, in quanto quest’animale simboleggia la fecondità, la cultura umana e la potenza terrestre. L’antica cultura egizia lo metteva in relazione con l’arcobaleno [interessante] e gli attribuì il potere di minacciare il cielo(asse valle-montagna), dato che il coccodrillo è l’unico animale la cui gola è diretta verso il cielo [interessante]. Nella lotta che avviene tra il cielo e la terra, la gola del coccodrillo rappresenta la forza della terra che si oppone alla gola della montagna. Come la balena [che è il “pescedella “fine” ricordato da Guénon in un suo articolo!], che ha due boccacce, grazie alle sue due posizioni (re e si-fa), il coccodrillo si rappresenta spesso con una bocca a forma di boccaccia. Nella cultura messicana si aggiunge a tale rappresentazione l’idea che quest’animale, simbolo della terra feconda e della cultura umana [punto importante],sarà decapitato alla fine del mondo, M. SCHNEIDER, Gli animali simbolici e la loro origine musicale nella simbologia e nella scultura antiche, Rusconi Libri, Milano 1986. p. 292, corsivi in originale, grassetti miei, miei commenti fra parentesi quadre.

 

La “bestia” è spesso simbolizzata dal drago. “Smaug, nelle illustrazioni dello stesso Tolkien, ha il curioso naso all’insù che caratterizza la fisionomia dei draghi, dal Nordovest vichingo al Sudest giavanese, sebbene non si riscontri in nessun rettile reale, tranne i coccodrilli, R. S. NOEL, La mitologia di Tolkien, Rusconi Libri, Milano 1984, p. 168, corsivi miei.

 

Tra l’altro: “Fáfnir era un serpente mannaro e cioè un essere umano che aveva assunto un aspetto di drago per stare a guardia del tesoro, per impadronirsi del quale lui e suo fratello avevano ucciso il padre”, ivi, p. 166, corsivi miei. Peraltro, tornando al tema della spada “fatata”, “rotta” e “riforgiata”: “Nella Volsungasaga, il dio Odino, protettore e progenitore della stirpe di Sigmund, conficca la spada Gram fino all’elsa nell’albero che costituisce il pilastro centrale ella casa della famiglia di Sigmund. Solo Sigmund potrà estrarla di lì e così otterrà il favore di Odino. Per molti anni egli combatterà quindi per Odino finché questi non riterrà giunto il tempo per Sigmund di raggiungere i suoi antenati nell’altro mondo. Odino incontra Sigmund nel mezzo d’una battaglia e gli spezza la spada, sicché egli soccombe nella mischia. In obbedienza all’estremo desiderio di Sigmund, i frammenti della spada Narsil di Elendil, vengono conservati. La spada Gram viene riforgiata da Regin per il fratello di Sigmund, Sigurd, il quale la userà per uccidere il fratello di Regin, il drago Fáfnir”, ivi, p. 179, corsivo in originale.

 

 

Andrea A. Ianniello

 

https://associazione-federicoii.blogspot.com/2022/02/il-cocco-non-bello_21.html

[cancellato ed ora riproposto]

 

 

 

 

 

 

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