Scappando (il 4 scorso) dalla calura cittadina, mi ritrovo in un paesino - peraltro non poco caldo anch’esso (caldo dappertutto, ma qui, di certo, meno) -, ed ecco alcune foto di un mascherone, interessante (ad esse aggiungerò qualche altra foto di particolari, ma il “piatto forte” rimane comunque il mascherone).
Il paesino è Pietraroja, sul Matese (a m. 818/slm), dove - nel 1993 - fu ritrovato un piccolo dinosauro, lo Scipionyx samniticus. “Il paese fu distrutto dal terremoto del 1688 e successivamente ricostruito. È patria di Clemente Petrillo, nato nel 1493 e morto a 124 anni nel 1617, il quale fu parroco del paese sotto il governo di 13 vescovi, di cui scrisse la cronaca”, Campania, “Guide d’Italia - Touring Club”, Touring Editore - Mondadori, Milano 2007, p. 281.
Si noti la data, di prima del terremoto. Inoltre i caratteri della scritta.
Peraltro l’uso dei mascheroi con teste umane “apotropaiche” nel mondo è ben noto e diffuso. E, nel vicino paese di Cerreto Sannita – prima del terremoto del 1980 – si vedevano tante teste umane con facce, simili e non, sui portali delle case: oggi ne rimangono in poche, soprattutto spesso erano lignee.
Ancora, nel viciniore paese di Cusano Mutri alcune case hanno dei simboli caratteristici, che, le storie locali, vorrebbero legate ad una “confraternita di maniscalchi” . . . In ogni caso: “Chiamato Mutri dal vicino M. Mutria, alle cui falde l’abitato s’aggrappa, sorse probabilmente in epoca normanna intorno a un munito castello. Appartenne in feudo ai Sanframondo, ai Gaetani, ai Colonna, agli Origlia, ai Barionori e ai Leone. È patria dell’insigne astronomo Giuseppe Cassella (1755-1808) [peraltro, il cognome “Cassella” è molto diffuso in zona]. Un tempo vi fiorì l’arte del maniscalco e perciò su molte case e anche sui fonti battesimali si vede l’insegna del ferro di cavallo. Le case antiche sono tutte di pietra e alcune presentano ornati barocchi e curiose iscrizioni”, ivi, p. 280, mie osservazioni fra parentesi quadre.
A seguire altre foto di particolari, meno interessanti, ma, comunque, interessanti.
Qui sopra “mascheroi” è un refuso per “mascheroni”, e va cambiato.
RispondiEliminaSull’alfabeto usato in queste pietre, cf. J. MARQUÈS-RIVIÈRE, “Amuleti, Talismani e Pantacoli”, Edizioni Mediterranee, Roma 1994, p. 275, l’alfabeto detto nel testo “Segreto D”, fra quelli che, nel Medioevo, furono usati ispirandosi all’alfabeto ebraico (cf. ivi, p 274). “Questa forma di lettere si ritrova curiosamente anche in uno degli alfabeti segreti della Frammassoneria”, ivi, p. 278.
RispondiEliminaQuanto al simbolismo “apotropaico” della faccia e della testa, in particolare, vi è poco d’aggiungere, voglio qui solo far notare la lingua da fuori, gesto “che scaccia il male”, come si sa, o si dovrebbe sapere … I “gesti scaramantici” famosi …
RispondiEliminaAlcuni caratteri massonici, utili, cf.
RispondiEliminahttps://www.eleaml.org/immagini/1820/1873-Storia-della-massoneria-e-delle-societa-segrete-2020-inglese.png.
Cf.
https://www.eleaml.org/immagini/1820/1873-Storia-della-massoneria-e-delle-societa-segrete-2020-francese.png.
Poi cf.
https://www.storiaememoriadibologna.it/imageserver/gallery_big/files/vecchio_archivio/certosa/a/alfabeto%20crittografico.jpg
Quest’ultimo link tratto al sito:
https://www.storiaememoriadibologna.it/la-carboneria-e-altri-movimenti-politici-a-bologna-331-evento