venerdì 2 luglio 2021

Ferula … ce ne vorrebbe tanta (ma **non** data per scopi meramente individuali, dunque: **chi**, oggi, può darne, legittimamente?? …)

 

 

 

 

 

 

 

 

«Signore, ho due domande da farti: posso?»

«Hai la mia autorizzazione», disse Menkh. «Ma ad una posso già rispondere: la lezione della ferula è stata salutare, perché ti ha insegnato ad aver un atteggiamento di rispetto nelle tue richieste.»

Cecio restò turbato: «Signore, mi hai letto il pensiero negli occhi! Allora non occorre che ti chieda … se gli uomini non possono esser educati senza bastone.»

Menkh assunse un’espressione infelice: «Se un giorno diventerai responsabile di qualche lavoro, e se avrai ancora un cuore, capirai il dramma sollevato dalla tua domanda. Dimmi: quanti sono gli asini che obbediscono senza il bastone?»

«Signore, molti asini son migliori dei loro padroni! Ma alcuni sono pigri e un po’ canaglia.»

«Questa risposta è già sufficiente; ma voglio insegnarti a riflettere. Sei appena nato ma già poni problemi essenziali: di conseguenza devi cercare delle soluzioni altrettanto essenziali. Ascolta: il leone si può domare con lo sguardo, il serpente coi suoni, il gatto con le moine e col gioco, gli uccelli con la dolcezza, il cane più nobile con la voce e la ricompensa, il cane volgare con la frusta. Gli uomini portano in sé tutta l’animalità: il tuo cuore somiglia al leone, i tuoi polmoni all’uccello; ma ogni uomo, per quanto riguarda il suo corpo animale, ha delle somiglianze e delle affinità particolari; conoscerle vuol dire saper governare gli uomini. Quindi, per poter comandare, il più semplice sorvegliante di lavori dovrebbe essere ‘uno-che-sa’. Nessun popolo ha mai posseduto tanti Saggi! Per forza di cose si opera una selezione, ma la scelta viene dall’alto; ora, per essere scelto, un uomo deve risvegliare in se stesso qualcosa che non è l’animale; ed è sempre l’animale che soffoca questo qualcosa.»

«Allora bisogna soffocare l’animale?»

«Non più di quanto tu soffochi il tuo asino: però bisogna domarlo. La vita dell’uomo è molto breve rispetto alla scala ch’egli deve salire; e il suo cervello è più ostinato di una scimmia! Se in un uomo prevale il cuore, ben presto la coscienza sostituirà il bastone; altrimenti, bisognerà infierire su di lui per scuotere la sua inerzia: non solo per i suo bene, ma anche per salvare l’onore delle corporazioni e la qualità delle loro tecniche.» Cecio annuì”, I. SCHWALLER DE LUBICZ, Her-Bak (Cecio), L’Ottava Edizioni, Milano 1985, pp. 168-69, corsivi miei.

 

 

 

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