Tornando a Crowley, segnalo: C. & D. Wilson, Il Grande Libro dei Misteri Irrisolti (Newton Compton, cap. 14).
Questo capitolo è dedicato al famosissimo “Mostro di Loch Ness”.
Si citano le ipotesi di Holiday:
“Holiday, che tra le tante qualità era anche un esperto di pesca, sostiene di aver anche visto degli UFO (i famosi dischi volanti) e d’avere sperimentato un paio di casi d‘infestazione da poltergeist (gli spiriti dispettosi o burloni). Fra i suoi vari meriti, ha scoperto che all‘inizio del XX secolo il grande ‘mago’ moderno Aleister Crowley aveva dimorato per qualche tempo a Boleskine House, vicino a Foyers [nota mia: ciò è confermato da J. Symonds, il cui libro (che richiede un po‘ di “stomaco”) ha un capitolo intitolato: “Il laird [forma scozzese ... dell’inglese lord ...] di Boleskine e che proprio qui aveva dato inizio ad un potente rito [Symonds conferma di nuovo] dedicato ad Abramelìn il mago [errore dei due Wilson, errore grave: la cosiddetta “magia di Abramelin” non ha certo come scopo d‘evocare Abramelin stesso!, non si tratta di “negromanzia”, evocatio mortuorum; piuttosto, ha come scopo l‘evocare “forze psichiche” (= “spiriti” = jinn, in poche parole) anche negativi, ma sempre per mezzo della precedente invocazione di angeli; chiaro che chi non sa invocare angeli e si mette ad evocare “forze oscure” non precisate non sta seguendo la “magia di Abramelin l‘ebreo”, veramente sicura per questo motivo: che avviene via angelis; naturalmente, il caso di Crowley era proprio quello di chi non sapeva invocare gli angeli e tuttavia si accingeva ad evocare i demoni; nota mia]. Mentre celebrava questa ritualistica (destinata a durare parecchi mesi), lo stesso Crowley diceva d‘avvertire fortissima la presenza nella casa di molte entità negative, capaci di trasformare un cocchiere in un ubriacone e una medium in una prostituta. Alla fine, Crowley non aveva concluso il rituale [errore gravissimo, secondo Abramelin, che intima di non accingersi nemmeno se non si ha la ferma volontà di proseguire fino al termine; nota mia] e, stando a Holiday, la sfortuna aveva incominciato a perseguitarlo. Sebbene Holiday non lo dica apertamente, viene spontaneo immaginare che reputi il mostro una creazione, il frutto delle azioni magiche negative non portate a buon fine. E‘ infatti molto strano che un essere così tradizionalmente associato al male [osservazione spontanea per uno scozzese, non per la gran parte dei commentatori ed appassionati di tali temi, che parlano invece di “cryptogeologia”, ma quel mostro è “malefico” nel folklore scozzese, ed è bene ricordarsene; nota mia] si manifesti con tanta insistenza da Foyers, proprio vicino a Boleskine House” (ivi, p. 186, nota mie fra parentesi quadre).
f.c.
[rovistando tra vecchio material]
Tutto sommato, si tratterebbe di un’ “evocazione andata male”, secondo alcuni ...
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