sabato 7 novembre 2015

Economia globale ed “Il Dilemma di Triffin”

Di R. Trifin voglio, come prima cosa, ricordare un vecchio libro che, a leggerlo oggi, seppur datato in molte sue parti, fa specie davvero: R. Triffin, Il sistema monetario internazionale. Ieri, oggi e domani, Einaudi editore, Torino 1973 (si ponga bene mente a tale data...). 

Detto questo, veniamo brevemente a noi. 

E vero, il sistema monetario e valutario globale è drogato: le critiche che vengon fatte a tale dato di fatto son giuste. Solo che le critiche vengono da parte di chi “mitizza” sia le capacità imprenditoriali individuali sia il fatto che il sistema capitalistico sarebbe potuto esistere senza interventi statali. In realtà, tal Sistema non avrebbe mai e poi mai raggiunto la sua potenza presente senza degli “aiuti dallo stato”, per la semplicissima ragione che, all’inizio, si richiedono grossi investimenti - e  molto rischiosi -, cosa che un singolo, o gruppi di singoli, non sono in grado di fornire. 

Non c’è mai stata la “libertà” sognata da tanti - da troppi -, ma è altrettanto vero che oggi effettivamente siamo a dei controlli senza precedenti. E questo non è avvenuto per causa delle “ubbie” dei complottisti (sì, c’è anche un fortissimo controllo individuale, questo è vero, ma sarebbe insufficiente alla bisogna). Questa situazione si è prodotta per la semplice, e tuttavia fortissima, ragione che si il Sistema si controlla dall’ inizio. Si controlla, cioè, come non mai prima, la diffusione del denaro stesso, sia in forma concreta che, ancor più, in forma digitale, al punto tale che, se non ci fossero le Banche Centrali, il mercato sarebbe già crollato più volte. 

Questa è la situazione sul campo, oggi.

Per la giusta ragione di voler evitare un grosso crollo, che, però, sarebbe “naturale” nel sistema capitalistico - se il sistema capitalistico fosse naturale, e, come ho detto altrove (*), non lo è affatto - si “abboffa” il mercato di valuta, sia per mezzo di operazioni di “QE”, sia per mezzo di “svalutazioni competitive”, come si sarebbe detto in altri tempi. 

Si dev’esser chiari; le “svalutazioni competitive”  e le operazioni di “QE” SON DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA.

Dal punto di vista “sistemico”, tutto ciò non può che portare alla DEFLAZIONE, e ad una deflazione diffusa e ad una deflazione potenzialmente “non reversibile”, che poi è il punto in esame vero

Quest’ultima, dunque, vale a dire la deflazione, non è un fenomeno casuale”, come non lo è la diminuzione  del prezzo delle cosiddette “commodities”. 

Ora, le critiche rivolte a quest’andamento son sempre più frequenti, e, come spesso  accade, mascherano delle “intenzionalità molto diverse fra di loro. 
Ne ho scelta una, un po’ difficile da leggersi, ma ben fatta, purtroppo in inglese: “On the global ZLB economy ”, Ricardo Caballero, Emmanuel Farhi, Pierre-Olivier Gourinchas 05 November 2015

Da tale analisi deriva che chi si ritrova all’interno di una  “trappola di liquidità”, come la chiamano gli autori testè citati, si trova in una sitazione di debolezza, rispetto a chi svaluta stando all’esterno della “trappola di liquidità” stessa. La “trappola di liquidità” è quel che nasce da ciò che ho chiamato, volendo semplificar la cosa, ma cercando di venire alle cose macroscopiche ed essenziali, “abboffare” il mercato. 
E’ solo un’immagine ma credo efficace, perché rende immediatamente l’idea di cosa stia succedendo qui ed ora.

Si tratta del ‘paradox of reserve currency, detto anche il “Dilemma di Triffin”, sul quale vi è una interessante pagina: Wikipedia, “Dilemma di Triffin”. (**)

Unaltra pagina web interessante, sempre dedicata al Dilemma di Triffin, è: Triffins Dilemma, dal sito zerohedge.com
Il Dilemma di Triffin viene sintetizzato in un’immagine piuttosto efficace, sempre tratta dal sito zerohedge.com appena citato: http://www.zerohedge.com/sites/default/files/images/user5/imageroot/2014/02/triffin%20dilemma_0.jpg.

Da questultima immagine si evince chiaramente qual è il significato del Dilemma di Triffin. 

Ora, però, se, senzalcun dubbio, è vero che chi si ritrovi dentro una “trappola di liquidità” si trova in una situazione più debole, ed è altrettanto vero il Dilemma di Triffin. Ma pure quest’ultimo ha un punto debole, poiché postula che, in seguito al secondo corno” del Dilemma (e rimando all’immagine assai efficace citata dal sito zerohedge.com qui sopra, alla quale rimando), il valore del dollaro scenda. 

Ma siamo sicuri sia l’ultimo esito o l’unico del “Dilemma” stesso? E se, invece, il valore si apprezzasse troppo e, in seguito a tal eccessivo apprezzamento, eccessivo apprezzamento, poi scendesse rapidamente?  

La sua soluzione, però, essendo quella di una nuova valuta globale staccata sia dall’oro  sia dalle fluttuazioni delle valute correnti, sta sempre più crescendo nell’attenzione globale. Essa non è completamente uguale ai cosiddetti “Diritti speciali di prelievo”, che è la valuta globale del Fondo Monetario Internazionale. Quest’ultimo agisce sempre per accordi fra stati, ovvero fra valute preesistenti, quando invece quel che sosteneva e proponeva Triffin era una valuta che si aggiungesse a quelle correnti, fungendo da effetto volano”. 

Si potrebbe, a questo punto, chiedersi se una cosa del genere possa davvero esistere senza un qualche legame con l’oro, legame non di vecchio stampo, non come il “gold standard” insomma, e certamente da ripensarsi, ma che non può escludersi del tutto
Il legame dollaro/commodities, oggi in crisi, perché questo sta succedendo -, è insufficiente a reggere una riforma globale come quella  intravista, e solo intravista, illo tempore da Triffin 

 
 

--

(*)  
APPENDICE AL POST PRECEDENTE - per chi volesse approfondire -.

  
(**) Son questioni legate agli Accordi di Bretton Woods: Wikipedia, “Conferenza di Bretton Woods”. 
Immagine del Mount Washington Hotel, Bretton Woods, fonte: Wkimedia Commons

7 commenti:

  1. Due link interessanti, relativi al dibattito sull’effettivo stato dell’economia globale, in inglese ahinoi:

    1) http://jessescrossroadscafe.blogspot.it/2015/10/no-real-chance-of-another-financial.html

    2) http://www.nytimes.com/2015/11/01/upshot/is-the-economy-really-in-trouble.html

    RispondiElimina
  2. Non vorrei aver viaggiato troppo con la mente, per cui dopo un periodo di ponderazione ti chiedo: è possibile che questa nuova valuta possa essere lo strumento con cui le élite si prometteranno di "risolvere tutto" spacciandosi da "salvatori del mondo"?
    Può cioè questo coincidere - almeno dal punto di vista esclusivamente economico - con il passaggio del sistema da "Prostituta" (passiva) a "Bestia" (attiva) come scrivevi in un blog in inglese?

    RispondiElimina
  3. Si può dire che sia **uno** strumento, ma, insieme, uno strumento per **scardinare** il dominio attuale dell’**anti-élite** della G.P.
    In altre parole: perché far tutto ciò, se il dominio deve rimanere nelle mani di chi ci ha portat qui??
    Non ha gran senso; se, però, è uno strumento, sì per il dominio mondiale, ma per far sì che il potere passi ad “altre forze”, beh avrebbe senso.
    Che tali “altre forze”, poi, non abbiano la vera forza di poter **ordinare** il mondo, non si traduce in altro se non che tali “altre forze” debbano portare il mondo alla “dissolutio finalis”, la quale - a sua volta - è un passo importante per poter “andar oltre” il Ciclo umano attuale.

    RispondiElimina
  4. E' evidente che un sistema monetario svincolato da qualsiasi regola e legame contingente (vedi l'oro),sarebbe un sistema monetaio incredibilmente fluido in perfetta coerenza con un'idea di dissoluzione. In più, siccome l'economia attualmente è il "centro" del mondo, penso che un economia così fluida trascinerebbe verso la dissoluzione tutta la "civiltà" attuale. Staremo a vedere, grazie per l'articolo.

    RispondiElimina
  5. Beh un sistema svincolato dall’oro è precisamente ciò che abbiamo dall’inizio degli Anni Settanta e dalla fine del “Gold Exchange Standard”; infatti, dopo di allora, **tutti** i cambiamenti systemici son ricollegabili a questo punto preciso.

    Interessante ricordare il dibattito dell’epoca: R. TRIFFIN, “Il sistema monetario internazionale. Ieri, oggi e domani”, Einaudi editore, Torino **1973**, edizione ingl. originale del 1970.

    E precisamente **siamo** in una “trappola di Triffin”, con tutti quei cambiamenti dalla parte più interna dell’attuale “System” della “Grande Prostituta” della “grande” finanza “globale” (come si dice oggi, all’epoca si diceva piuttosto il termine “internazionale”), alias dagli USA.

    Tali cambiamenti li abbiamo sotto gli occhi, come l’eccesso di liquidità non era una “cattiveria”, ma la semplice necessità sistemica di auto salvezza ed auto sostentamento.

    Si deve finirla di credere di avere tutta questa sedicente “libertà” di movimento della quale si riempiono la bocca tutti i demagoghi dei “nostri” tempi, che si conviene chiamare “populisti” - ma possiamo chiamarli come si vuole, non è questo il punto -.

    Il punto è che negli scacchi il finale di partita è la parte più “necessitata” della partita stessa, dove hai meno le mani libere.

    In una parola: nel finale di partita hai poche mosse che puoi fare ...

    ...





    RispondiElimina
  6. Interessante questo link che spiega le proiezioni della popolazione mondiale e ne trae l’idea di una proiezione a riguardo dell’economia mondiale:
    http://peakoil.com/enviroment/why-the-world-economy-is-likely-to-collapse.




    RispondiElimina
  7. https://web.archive.org/web/20090327070907/http://www.pbc.gov.cn/english/detail.asp?col=6500&ID=178




    RispondiElimina