sabato 27 giugno 2015

Grecia, Cina, Ipee: problemi sistemici non visti esattamente

Ora che lo stallo greco ha prodotto quanto prevedibile - dove e quali siano le colpe è molto interessante, ma, per il momento, soprassediamo sulla questione -, occorre sempre vedere questi phenomena per ciò che sono: inseriti in una dynamica systemica

Ed il problema delle varie “avvisaglie” viste sinora, soprattuto riguardo alla perdurante “correzione” sul mercato cinese, ed ai problemi del petrolio, si può saldare in una fase di “correzione sistemica” di cui alcuni analisti han parlato spesso. Grecia come semplice ed eventuale “innesco” ma, unito al problema cinese (ed al perdurante giapponese) ed alla sovrabbondanza di petrolio, son dei fatti sistemici tali da poter potenzialmente intaccare il debito sovrano Usa e la centralità del dollaro negli scambi. Ricordiamoci sempre che i cosiddetti “prodotti” finanziari - non sono dei prodotti in alcun senso del termine.... - sono molte volte l’ammontare del PIL globale. Quindi è un problema strutturale, non un “epifenomeno”.

A poter rispondere ad una eventualità del genere vi è la direttiva Ipee 1977, prerogativa del presidente Usa, che persino Obama potrebbe usare, se forzato dagli eventi. Si tratta dell’evoluzione della nota direttiva (Act) di Roosevelt sull’oro (1933). Se vi sono condizioni di particolare pericolo sui mercati, il presidente Usa può intervenire bloccando gli scambi e la circolazione dell’oro, il quale verrebbe acquistato a prezzo fisso deciso dalla Fed. Il presidente è tenuto ad informare il Congresso americano, ma, se appunto condizioni di particolare urgenza ci sono, e impongono delle decisioni rapide, di fatto, il presidente informerà la Camera ed il Senato americani a cose fatte: fait accompli. Sulla carta, è un potere davvero grosso, che però scatta solo in casi emergenziali, quelli che si potrebbero verificare se torna il panico finanziario e se, per una volta, gli stoltissimi europei non si tengono in pancia ed in lancia le “tossine” finanziarie, decidendo invece di lanciarle sul e nel mondo. Considerate le due emergenze Cina e petrolio, il risultato di un contagio più vasto potrebbe anche persino esserci. Difficile basarsi sull’““intelligenza”” degli europei, ma comunque, sulla carta, può accadere...

La direttiva Ipee 1977 sarà importante in vista di un possibile crollo del dollaro come base degli scambi internazionali (L. Ciarrocca, I padroni del mondo, Chiarelettere Editore, Milano 2013, pp. 88-89, in part. nel sottocapitolo Ritorna lo standard aureo, ivi, p. 91). Nel sottocapitolo Emergenza reale (ivi, pp. 90-91) delinea uno scenario molto possibile se le turbolenze intaccano il debito sovrano Usa e cioè i T-bond americani, il cui 5% è in possesso cinese (ivi, p. 90). Nons arebbe und efault perché il blocco delle transazioni e dell’oro in possesso della Federal Reserve, e quindi non solo americano - ma pure italiano o tedesco, per esempio -, sarebbe comunque corrisposto interessi compresivi, non più a prezzo di mercato, però, ma ad un prezzo fisso deciso dalla Fed e dal presidente stesso. Inoltre, sarebbero inamovibili. Sarebbe solo una fase per poi tornare allo standard aureo. Quest’ultimo terminò, per decisione (apparente) di R. Nixon, nel 1971, dando così inizio ad una fase gigantesca di espansione finanziaria divenuta nota col termine di “globalizzazione”, con i suoi resistibili fasti ed irresistibili nefasti, fino a temi recenti occultati però. Ciarrocca, che andrebbe aggiornato e che fa delle interessanti osservazioni sulla relazione fra QE (‘Quantitative Easing’ = alleggerimento quantitativo, un eufemismo) e raccolta dell’oro nel 1933 da parte di Roosevelt (in base al prcedente Act, rispeto all’Ipee), ricorda come nel 1971 terminò il Gold Exchange Standard; di lì a poco il petrolio esplodeva nel 1974 e si entrava nella lunga crisi degli Anni Settanta. Stavolta si è nel versante opposto della crisi, e lo shock petrolifero è la caduta dei prezzi (come si diceva tempo fa, unico sistema di modifica sistemica, che però comporta conseguenze a catena, ed alcune imrpevedibili, ed altre ingovernabili). 

Venendo alla parte storica, in relazione allla fine del Gold Exchange Starndard (1971) vi è questo libro semi-sepolto leggere il quale, nel 2015, fa specie non poco: R. Triffin. Il sistema monetario internazionale: ieri, oggi e domani, Einaudi Editore, Torino 1973 (originale Usa: 1968). La cosa interessante è sempre il necessario contestualizzare: in quale fase sistemica si viveva? Di espansione. Quali erano le tendenze dominavano quel momento nella società? Il marxismo allora imperante sottovalutò completamente la questione della Fiannza per concentrarsi sulla cosiddetta “economia reale”, come si dice oggi sulla produzione insomma, ed è stato sconfitto. La Finanza forse non sarà l’aspetto più apperiscente, che sono la produzione di oggetti, ma è l’anima stessa del capitalismo.

Altra lettura storica interessante, a tanti anni di distanza: S. C. Gwayne, Il mondo sull’orlo del fallimento, Edizioni di Comunità, Milano 1987 (originale Usa: 1986), dove si narra della genesi del mostruoso debito dei paesi del cosiddetto Terzo Mondo, nozione in parte persasi oggi, a seguito dello shock petrolifero del 1974, libro che, sebbene del 1986, trovò verifica nell’anno stesso in cui fu pubblicato in Italia, il 1987 e il famoso crollo in Borsa. 

Ora, il punto basilare è questo: le “uscite” da queste precedenti crisi sono state nella direzione dell’accrescimento e del rafforzamento del processo di “finanziariazzazione dell’economia”, ma oggi non può più essere così. 

Ora, poiché la Finanza “è l’anima stessa del capitalismo”, diventa chiaro che ci troviamo di fronte ad uno “snodo” e ad un nodo decisivi per la tenuta sistemica di tutto “l’ambaradàn” al comando ed al potere sulla Terra in questo momento. In una parola: si stagliano dei nodi strutturali fondamentali. 

Tornando alla direttiva Ipee, comunque, se non porta direttamente sic et simplicter ad un ritorno allo “standard aureo”, di certo può aprire quella porta ovvero la costruzione di un “limite” al teoricamente indefinito processo di crediti su crediti su crediti che è il sistema finanziario della coaiddetta globalizzaizone. Come reagirebbe a tale fatto un sistema che deve stare in espansione?? Ecco il punto...


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