“Questi numeri 515 e 666, che vediamo alternarsi così regolarmente, si oppongono l’uno all’altro nel simbolismo adottato da Dante: infatti, si sa che 666 è nell’ Apocalisse il ‘numero della bestia’, e che ci si è dedicati ad innumerevoli calcoli, spesso fantastici, per trovare il nome dell’Anticristo, di cui deve rappresentare il valore numerico ‘poiché questo numero è un numero d’uomo’ [in nota: “Apocalisse, XIII, 18”]; d’altra parte, 515 è enunciato esplicitamente, con un significato direttamente contrario al precedente, nella predizione di Beatrice: ‘Un cinquecento diece e cinque, messo di Dio’. Si è pensato che questo 515 fosse fosse la stessa cosa del misterioso Veltro [Cane = Can = Khan], nemico della lupa che così si trova identificata alla bestia apocalittica [in nota: “Inferno, I, 100-111”] […]. Non abbiamo qui l’intenzione di discutere il significato del Veltro, ma non crediamo che bisogna vedervi l’allusione ad un personaggio determinato […]. […] il numero 515 si trascrive in lettere latine DXV […]. In realtà, basta cambiare l’ordine delle lettere per avere DVX, vale a dire il termine Dux, che si comprende senza spiegazioni; e aggiungeremo che la somma delle cifre 515 dà ancora il numero 11”.
R. GUÉNON, L’esoterismo di Dante, Atanòr, Roma 1976, pp. 59-60, corsivi in originale, grassetti miei.
Ricordiamo che L’esoterismo di Dante fu pubblicato per la prima volta sulla rivista “Atanòr” nell’ormai lontano 1923.
“[…] il numero apocalittico 666, il ‘numero della Bestia’, è anche un numero solare[1]. Del resto, secondo sant’Ippolito, ‘il Messia e l’Anticristo hanno entrambi per emblema il leone’, che è un altro simbolo solare; si potrebbe fare la stessa osservazione per il serpente[2] e per molti altri simboli”.
ID., Il Re del mondo, Adelphi Editore, Milano 1977, p. 35. Venerata copia proprio del – lontano – 1977, un po’ ingiallita e vecchia, ma sempre valida.
“[…] il coccodrillo, il cui luogo centrale sembra essere il mi (acqua-terra), occupa tutta la zona terrestre re-la-mi-si, in quanto quest’animale la fecondità, la cultura umana e la potenza terrestre. L’antica cultura egizia lo metteva in relazione con l’arcobaleno e gli attribuì il potere di minacciare il cielo (asse valle-montagna), dato che il coccodrillo è l’unico animale la cui gola è diretta verso il cielo. Nella lotta che avviene tra il cielo e la terra, la gola del coccodrillo rappresenta al forza della terra che si oppone alla gola della montagna. Come la balena, […] il coccodrillo si rappresenta spesso con una coda a forma di boccaccia. Nella cultura messicana si aggiunge a tale rappresentazione l’idea che quest’animale, simbolo della terra feconda e della cultura umana, sarà decapitato alla fine del mondo”.
M. SCHNEIDER, Gli animali simbolici, Rusconi Libri, Milano 1986, p. 292, corsivi in originale, e grassetti miei.
Guénon recensiva una pubblicazione – una rivista – del lontano 1944, nella quale si parlava del simbolismo numerico in Virgilio, particolarmente nelle Ecloghe.
“Pertanto, ci limiteremo a dire che i numeri principali messi in evidenza e ripetuti con significativa insistenza sono: 183, per mezzo del quale, stando a Plutarco, ‘i Pitagorici avevano rappresentato l’armonia stessa del grande Cosmo’, 333 e 666; anche quest’ultimo è ‘un numero pitagorico, triangolare di 36, a sua volta triangolo di 8, l’Ogdoade doppio della Tetrade’. Aggiungeremo che è essenzialmente un numero ‘solare’ e faremo notare che il significato attribuitogli dall’ Apocalisse non costituisce affatto, come afferma l’autore, un ‘capovolgimento dei valori’, ma rappresenta in realtà un’applicazione dell’aspetto opposto di questo numero che, come tanti altri simboli, ha in sé contemporaneamente un significato ‘benefico’ ed uno ‘malefico’. Virgilio evidentemente si riferiva al primo di questi significati; ora, è esatto dire che egli abbia voluto fare del 666, in particolare la ‘cifra di Cesare’, come sembrerebbe confermato dal fatto che, secondo il commentatore Servio, la Dafne dell’Egloga V, quella centrale, non sarebbe che Cesare stesso? La cosa non sarebbe affatto inverosimile, e quest’interpretazione viene suffragata da altri accostamenti abbastanza rilevanti; d’altro parte, in ciò non si dovrebbe vedere un’applicazione semplicemente ‘politica’, nel senso usuale del termine, se si pone mente all’aspetto non solo ‘religioso’ (come riconosce l’autore [bontà sua]), ma anche realmente ‘esoterico’ della figura di Cesare [qui, tuttavia, BEN POCHI ci seguiranno]. Non possiamo dire di più sull’argomento, ma riteniamo di averne parlato abbastanza”, R. GUÉNON, Forme tradizionali e cicli cosmici, Edizioni Mediterranee, Roma 1974, p. 141, corsivo in originale, grassetti miei, mie osservazioni fra parentesi quadre.
Da questo – complesso ed interessante – discorso voglio solo estrarre due conclusioni: 1) l’ “A.” parodizza una funzione, in quanto tale, ben reale: quella di Cesare, d’ “Imperator” appunto, quella di Cesare anche in senso, almeno – vi è di più, come s’è visto – religioso; e 2) senza esser ben consapevoli di questo FATTO – cioè del ruolo ANCHE religioso di Cesare, DUNQUE ANCHE della sua parodia!! –, OGNI opposizione, che RIMANGA sul piano politico, economico ed ANCHE religioso istituzionale, NON “religioso” PROFONDO, è DESTINATA allo ZERO, è destinata soltanto all’ IRRILEVANZA completa. Tale opposizione, infatti, NON tocca in alcun modo il punto REALE della situazione, senza per questo che qui si neghino gli aspetti politici, economici e d’ogni altro genere. Ma, se anche si assommassero tutti questi altri aspetti, sfuggirebbe il “nocciolo” del problema. Perché? Perché tal “nocciolo” si pone su di un ALTRO piano. Ed è di quest’ultimo che occorre l’esser consapevoli, OGGI.
A. A. Ianniello
PS. Qui – su questo blog – vi è stato, TEMPO FA, il post n°666 che, però – tra vari cambiamenti e cancellazioni di post –, poi ha perso quel numero (cioè il n°666 …)
Questo ci si limita – qui – solo a ricordarlo …
Interessante – inoltre – come si scrive 666 nella scrittura binaria: 1010011010. Cioè in scrittura decimale, scomponendolo –, 10-100-110-10.
I “figli di Adonicam” – Adòn = Signore – che tornano dall’esilio di Babylonia, sono esattamente 666, cf. Esdra 2, 13. Inoltre, il Vangelo di Marco – quello delle origini, al quale furono aggiunti 12 vss. finali – conteneva esattamente 666 versi. Il simbolo di Marco è il Leone, come ben si sa, il che conferma la natura “solare” del numero 666, ma un “Sole nero” – Die Schwarze Sonne, genere femminile, attenzione! –, cioè un Sole inverso: il Sole del mondo dei morti, di Osiride Nero, “il dio nero”[3] e NON il dio verde[4], per quanto sia vero che, spesso, il verde volga verso il nero[5] e ne sia, per così dir, maschera. Se tu schiacci foglie verdi a lungo, esse tenderanno a divenire NERE. Per esempio, con le foglie dell’ortica.
“Adonikam, Adonicam (ebr. «il mio signore si è levato») ♦1 Un gruppo familiare (“figli di Adonikam”) che ritornò con Zorobabele dalla cattività babilonese (Esd 2,13). 2 Un gruppo più piccolo che ritornò successivamente con Esdra (Esd 8, 13)”, Il dizionario della Bibbia, a cura di P. J. Achtemeier e della Society of Biblical Literaure. Edizione italiana a cura di P. Capelli, prefazione di Fr. E. Bianchi, Zanichelli Editore, Bologna 2003, p. 29, grassetto in originale.
Si sa che i manoscritti originali di Ossirinco – per quanto frammentari – contengono, in luogo di 666, la cifra di 616; secondo alcuni, il passaggio di 616 a 666 fu fatto per far combaciare la gematria col numero del nome di Nerone: NRW QSR = 616 … Se però si aggiunge il nun finale: NRW (più) N QSR = 666 … Sul “nun” cf. R. GUÉNON, “I misteri della lettera Nûn” in Simboli della scienza sacra, Adelphi Edizioni, Milano 1975 – cinquant’anni fa! – pp. 141-145.
Se si scompone il 666 nei suoi fattori, si ha: 666=2x3x3x37. Ma 2x3x3=3x6=18. E 18 è il numero della lama della Luna nei Tarocchi, NON casualmente … Poi: 18x37=666. Ma 37=36+1. E 36 è un numero triangolare – come diceva qui su Guénon – , cioè che si può rappresentar visivamente in un triangolo, come i numeri quadrati si possono rappresentare con un quadrato, per l’appunto. Quindi 666=(6x2)x(62+1).
Per finire: 666 = 1 + 2 + 3 + 4 + … + 36. Ed i numeri d’una roulette, appunto, son 36, cioè la “cifra nascosta” DENTRO al 666. Si confronti, ancora, con l’esa, n.36 dell’ Yijing [“I Ching”] … Secondo alcuni, quest’esagramma sarebbe l’unico esagramma “DIABOLICO” dell’ Yijing … Peraltro, il 36 è “il culmine” dello yin …
[1] In nota: “questo numero è formato per esempio dal nome di Sorath, demone del Sole, e opposto come tale all’angelo Mikael”, ibid., corsivi in originale, grassetti miei.
[2] In nota: “I due aspetti opposti son raffigurati, per esempio, dai due serpenti del caduceo; nell’iconografia cristiana sono riuniti nell’ ‘anfisbena’, il serpente a due teste, delle quali una rappresenta Cristo e l’altra Satana”, ibid., corsivo e grassetti miei.
[4] Legato al “Nilo verde” cosiddetto: “Sfinimento! Siccità! Aridità! Hapi ha abbandonato la sua terra. Le sue acque lente e base lasciano emergere isolotti di sabbia; sei tu, Hapi, o è il coccodrillo di Seth dal respiro infuocato che raggrinza e dissecca ogni forma di vita sulla terra riarsa? […] Il gran giorno s’avvicina: i preposti ai canali e ai fossati ne controllano la pulizia da parte dei rispettivi proprietari. […] In file serrate, tutti gli uomini validi scendono in fondo ai canali, prendono un carico di terra, e risalgono a versarlo oltre la sponda. ‘Il lavoro è penoso, e la calura è immensa … La siccità ci divora. Siamo stanchi, sfiniti!’
[…] Al nilometro di Elefantina, gli addetti han registrato un leggero rialzo del livello. Il Nilo cresce! Il Nilo cresce! Un’aspettativa carica di tensione s’impadronisce d’uomini e bestie; la terra, ch’è tutta una crepa, sembra aprirsi ancor di più, tensione meglio aspirare l’acqua divina. Il Nilo cresce: una fresca brezza del Nord è il primo presagio. Il Tempio annuncia agli scribi che l’arrivo delle nuove acque è vicino … Il Nilo cresce! Una schiuma verdastra inghiotte le acque basse: è il Nilo verde, il precursore: è l’acqua fetida dei primi giorni! Il Nilo cresce … il verde malsano è passato. La gente si rallegra, poiché l’offerta del Neter è caduta sull’Egitto.
Il Nilo cresce! Iside ha versato la lacrima divina che dà libero corso ai flutti. ‘Ecco che viene, l’acqua di Vita che nel cielo; ecco che viene, l’acqua di vita che è nella terra! Il cielo brucia per te, la terra brucia per te davanti alla nascita del Neter! Le due montagne si aprono, il Neter si manifesta, il Neter prende possesso del proprio corpo’. I sacerdoti immolano tori neri e spandono fior di loto sulle acque.
Il Nilo cresce! […] Uomini e bestie si rianimano; palme e foglie riprendono vita”, I. SCHWALLER DE LUBICZ, Her-Bak Cecio), L’Ottava Edizioni, Milano 1985, pp. 100-101, corsivi in originale, grassetti miei. 1985-2025 – quarant’anni fa. Egitto! Strappato dalle grinfie di Seth grazie a Hapi! Il nome di “Hapi” NON È quello usuale del Nilo: “Durante il periodo dell’inondazione, il Nilo viene chiamato Hapi. È rappresentato da un personaggio androgino”, ivi, Commentario, p. 392, corsivo in originale, grassetti miei.
“Il Nilo, allora chiamato semplicemente “il Fiume” (itrw), veniva, o almeno così si credeva, dal luogo in cui aveva avuto inizio il mondo. Per questo motivo, gli Egizi si orientavano a sud, verso la grotta di Assuan dove il Nilo aveva al sua sorgente mitologica […]. Secondo il mito, la causa dell’Inondazione erano le abbondanti lacrime che la dea Iside versava nel fiume in ricordo del suo caro marito morto, Osiride. Gli antichi Egizi commemoravano l’evento ogni anno nella Notte delle Nuvole (Gerekh-en-Haty), la grande festa che segnava l’inizio dell’Inondazione, che gli egiziani moderni han continuato a celebrare fino alla costruzione della diga di Assuan con il nome di Notte della Lacrima (Leilet el-Nuktah, 18 Giugno). Tenendo presente la vitale importanza del Nilo, è sorprendente scoprire che esso non fosse il dio più importante del paese. In realtà, il fiume in quanto tale non veniva affatto adorato, ed era invece rappresentato da Hapi, lo Spirito o l’Essenza del Nilo”, B. WATTERSON, Alla scoperta degli dèi dell’antico Egitto, Newton & Compton editori, Roma 2001, p. 16, corsivi in originale, grassetti miei. Interessante sottolineare come – ad esser immolati – erano, in realtà, i “Bue Apis”, il cui culto continuò durante l’epoca greco-romana, cf. ivi, p. 153. Per esempio, ve n’è una statua – un bell’esemplare di “Apis” – a Benevento, peraltro luogo significativo del culto d’Iside, non a caso. Qui due osservazioni: 1) tranne la macchia bianca – NON ROSSA (e qui pensiamo alla giovenca rossa fondamentale per la riconsacrazione del Tempio!) – i buoi “Apis” erano neri …! 2) Il nome di “Apis” è Hap, simile a Hapi. UN CASO? No!, poiché in quelle feste vi s’immolavano buoni neri … “Che ha orecchie per” …
[5] La caccia al “Leone verde” cosiddetto … La chasse au Lion Vert …
Chissà per qual motivo, ma - tante volte - mi son sempre ritrovato legato, in qualche modo - per studi o interesse personale in tali studi stessi -, al Bue Apis ...
RispondiEliminaSono giusto ai versi finali del Paradiso di Dante, dopo aver iniziato l'Inferno qualche mese fa.
RispondiEliminaEstremamente significativi quei versi.
Elimina“Paradesha” – la “Contrada Suprema” – la Contrada **del Supremo** …
Elimina“A l’alta fantasia qui mancò possa;/ ma già volgeva il mio disio e ‘l **velle**,/ sì come rota ch’igualmente è mossa,/ l’amor che muove il sole e l’altre stelle” (DANTE, “Divina Commedia” – “Paradiso” Canto XXXIII, 142-142, Newton & Compton editori, Roma 1993, 2006, pp. 647-648.
RispondiEliminaLaggente si compone di macchinette scassate, peraltro altamente rincerconite - per usar vetusto termine -, di conseguenza non si pongon mai quel questito giusto che apre alla comprensione: che cosa sente qualcuno dopo aver terminato una siffatta Opera sì grande? Certo, una grande fatica, niun dubbio. E poi? Sentirà quaclosa di altro - e di più - e cosa? Capiamo che è una cosa grande? No eh! Tu hai terminato una cosa del genere, che ti è costata fatica ed anche dolore, tanti guai e problemi; ed alla fine metti definitivamente il punto finale.
Non penso esistano parole per poter dire cose si provi.
Mi ricorda un vecchio documentario di questo minatore di opali a Coober Pedy, nell’Australia Meridionale, clima terrificante, un caldo impressionante, i cercatori vivono nelle grotte per difendersi dal caldo impressionante; ormai anziano, ha cercato opali tutta la vita senza gran risultati. Poi, improvvisamente, trova l’opale della vita. Oggi è tutto fasullo ed artefatto, ma stavolta l’emozione davvero è vera. Visibilmente impressionato, mette la mano sopra la telecamera del documentarista e si ritira nella parte nascosta della sua casa grotta; il documentarista – giustamente, peraltro – rispetta questo. Ma tu come fai a “dire” un’emozione – vera eh – del genere? Hai buttato il sangue, ma letteralmente, per tutta la vita, ed infine trovi: non ci sono parole per dirlo. Come fai a “dire” ciò che provi? È impossibile! Bene: Dante di più, di più di questo!
EliminaColpo di coda dei “verdognoli” … “In cauda venenum” dicevano gl’antichi … Peraltro ciò rallenta la caduta della Francia per mezzo di un’emergenza perenne. In un momento di “bonaccia” eccoti l’attacco. Si può manipolare sempre tutto, nessun dubbio. Come sempre, “certe” forze credono di poter spingere, spingere, spingere per poi, all’ultimo – “in extremis” – poter, di nuovo, controllar tutto: che illusione! Credono sempre di potercela fare, finché gli sfugge di mano! Il pericolo del predominio quasi completo delle forze del male sta sempre qui, che scatenano forze – come “l’apprenti sorcier” – che **non sono affatto** in grado di poter controllare. Ora, **non** è che – come la nota favola dell’ “apprendista stregone” – ci sia sempre in giro il “Magister” stregone – “Master Wizard” – che possa intervenire “in extremis” … eh no, non è affatto vero … E nemmeno mister T. può resistere a lungo alle forti pressioni esercitate su di lui: non è infatti portatore d’una visione diversa, ma solo uno “non dei loro” perché legato ad un visione economicistica, vecchio style come la gran parte dei populisti & C.
RispondiEliminaUn decomprsi così a fasi e a strati - con un tal ritmo e tali modalità -, una sorta di tira e molla senza fine, con alla fine non un tunnel ma la luce di un treno in corsa che travolge, non si è mai vista nella storia. “That’s dissolution baby” … Ed alcuni pensano ancor a “paladini” e ad eserciti che si confrontano style “Il Signore degli Anelli” …! Ma non è proprio così che funziona. Stiamo peggio dell’Atlantide, senz’alcun dubbio.
EliminaLa “situazione non è cattiva: è pessima. Et tutti gli eventi e le dottrine o le visioni del secolo scorso – il Novecento – non ci hanno preparato a quel che abbiamo appena cominciato ad esperire, a vivere …
EliminaNella recentemente conclusasi Mostra di Venezia l’ultimo film di K. Bigelow s’intitola “A House of Dynamite” – che non ho visto –, per quel che ne sa tratta della catena di comando molto ristretta che decide dell’uso del nucleare una volta che un missile non identificato colpisce un obiettivo americano; diciamo che oggi vediamo “in piccolo” (con un drone che colpisce un alleato dell’America) questo caso. Quel che osservava “illo tempore” G. Anders: la catena di comando decisionale si è troppo ristretta, troppo breve, troppo piccola. E questo accade esattamente allo stesso modo nelle democrazie che nelle non democrazie o democrazie parziali: esattamente **allo stesso** modo, per cui le “democrazie” non possono vantare un bel nulla. Il problema è strutturale: il problema nasce dalla **velocità** come osservava – sempre “illo tempore” – stavolta P. Virilio. Prima cosa sarebbe prender tempo; seconda cosa, sarebbe l’allungare le catene decisionali. La seconda cosa deriva strettamente dalla prima, che poi è “il” punto, quella “guerra del tempo” che Virilio vedeva come sostanziale, che avrebbe inficiato qualsiasi dialogo ed ogni trattato, se si continuava col diminuir i tempi decisionali con vettori sempre più veloci. E lo scriveva già negli anni Ottanta del secolo scorso: tutto era già chiaro.
EliminaLa rottura dello “status quo” tra l’America e la Russia – chi sia “stato il primo” a rompere conta davvero poco, al punto in cui siamo – ha provocato la costruzione di vettori sempre più veloci da parte russa, cui è seguita la scelta – esiziale – della Nato, cioè dell’America (Nato senza l’America non esiste) di voler porre vettori nucleari in Ucraina e quindi rischiare il conflitto con la Russia, la quale, ben sapendolo, avevano dei piani al riguardo (dalla guerra in Jugoslavia, tra l’altro, e al tempo mister P. era ministro della guerra: “tout se tient” non è vero? …). Scelta esiziale della Nato e dell’America – l’Europa non ha mai contato: è solo una mera constatazione –, scelta che ha portato il mondo in un’ “impasse” totale dove le opzioni sono solo scelte fra mali, tant’è che il male minore non è che un armistizio, troppo poco per disciplinare le pericolose armi nucleari. Il “nocciolo” è sempre lo stesso: credono di poter controllarle, ma lo scopo dell’arma nucleare si è l’incotrollabilità parziale. Cioè si controllano in parte, oltre una certa soglia – **non** fissa né stabile! – non si controllano più …
EliminaCf.
Eliminahttps://associazione-federicoii.blogspot.com/2023/07/draco-viridis-viridis.html
Riguardo al re-post qui sopra: proseguendo con le letture esoteriche, ultimamente ho letto "la filosofia esoterica dell'amore e del matrimonio" di Dion Fortune, ripubblicato quest'anno insieme ad altri testi da Silvia Pepe (curati piuttosto bene), l'unica traduzione disponibile negli anni precedenti era pessima... Confermo ciò che si è detto qui sopra: Dion Fortune era consapevole del pericolo di certi argomenti (sessuali), anche se di indubbia importanza. C'è anche da dire che nella Cabala Mistica lei cita Crowley diverse volte (e spesse volte lo corregge) ma soprattutto, malgrado Yesod sia la Sephirah della "magia", ci dice che trattando di una qualunque Sephirah isolatamente (quindi slegata dalle Sephirah connesse, dai percorsi e dall'insieme dello stesso albero) entriamo già nella magia nera, e questo la dice lunga... Comunque, pare che i dettagli sul rapporto con il suo "maestro" (al di là di ciò che è stato reso pubblico da Alan Richardson) siano protetti da segreto iniziatico da parte della Inner Light, e forse è meglio così!
Elimina(Sulla "storia della magia", magari sommare il libro di Wilson con quello di Levi? Del libro di quest'ultimo ne parlava bene anche Waite, ma magari con il primo riesco a "smorzare" il linguaggio ampolloso del mago francese).
Dunque prima cosa: il tuo commento è il 5.000°! Accidempoli! Oui, conosco quel testo e la sua – pessima – traduzione precedente, siamo in un caso già ricordato, quel testo, importante, di D. Fortune sulla “Difesa ‘psychica’” però così difficile da maneggiarsi, ed anche non citabile! Il “Non si accende una luce e la si mette sotto il moggio” dell’Evangelo rimane verissimo! Se non vuoi che di una cosa se ne parli, non parlarne! Ma, se ne parli, se ne deva poter parlare. Siamo nelle assurdità cui la contemporaneità ci ha ormai abituato: la moglie ubriaca e la botte piena del detto popolare …! tutto diventa ogni dì più assurdo e contraddittorio, senza che la maggioranza lo percepisca: questa è una “clée” molto potente! Quindi mi fa piacere ci sia un’edizione un po’ migliore, che però non conosco: son rimasto alle vecchia edizione. Venendo al punto, sì così è davvero: “Dion Fortune” … Ricordo la “Cabala Mistica” dove lei corregge Crowley, di cui pure era stata discepola, diciamo in relazione “dialettica” con lui, alcuni aspetti sì ed altri al contrario non li condivideva. È così anche qui: “Yesòd” è la “Sephirah” – stessa radice si “sifr” = “cifra” = zero – della “magia” intesa come “ relazione col “mondo sottile” quindi – ma guarda un po’ – legata con la Luna. Ma tu entri in relazione col mondo “sottile” bene, ma che cosa vi si manifesta? Qualche realtà superiore? Che vuol dire superiore? Di altre “Sephiròth” …! Non puoi separare se non illusoriamente! Il che ci porta così alla tua seconda osservazione. Peraltro se non si manifesta nel mondo “sottile” un qualcosa proveniente da sfera superiore, si manifesterà qualcosa provenite da sfera inferiore!
EliminaWilson meglio di Levi, ma quest’ultimo – ne trattava pure Guénon – non è così “tremendo” eh, solo che, appunto, il suo linguaggio è depistante. Merito grande della Fortune sta proprio nell’aver finalmente iniziato a trattare di “certi” temi senza tutto quell’ambaradàn ampolloso e, soprattutto, depistante che, tra l’altro, in parte lo stesso Crowley riecheggia. Crowley va sempre preso con molte ma molte ma molte molle, anche se lacune cose le dice. Rimane che voler “separare” la sephirah “Yesòd” per così dire dalle altre – in realtà è illusorio, però – dà corpor e forza alle illusioni: in Yesòd noi possiamo dare forza (relativamente) “autonoma” alle “forme pensiero” con tutte le opportunità ed i **pericoli** che ciò comporta …
EliminaCerto che dopo l'eclissi ne sono successe di cose (in soli tre giorni!). Tempo fa gli "scatenamenti" non erano così tanto repentini... e anche da ciò si vede chiaramente che non c'è più tanto freno alle "potenze infernali". Si era detto che il 2025 era l'anno del "palesamento", almeno parziale, de "l'establishment" del Regno dell'A. Di questo passo si rientrerà perfettamente nei calcoli...
RispondiEliminaEh sì che ce la “mettono tutta” quelli del “Viertes Reich” per fare scoppiare la guerra … Anche se, per ora, “se deveno da sta’” per così dire (fosse per loro, avrebbero già fatto: ma non c’è più il presidente americano di prima …) …
EliminaVero anzi verissimo! Tempo fa gli scatenamenti eran più lenti, oggi repentini: pare calmo, improvvisamente si addensa una nuvolaglia e giù non pioggia ma scrosci pesantissimi! Anche il clima va con quest’andamento qui. Eh sì l’anno 2025 – come si disse più volte, “in tempi non sospetti” – è quello dell’inizio dell’emersione palese di certe forze: lo stato del mondo ne risente, virando verso un’instabilità crescente ma di un genere particolare, **non** l’instabilità “storica” che noi ben conosciamo da delle altre situazioni storiche, appunto. Un passo ulteriore verso la “dissolutio” insomma.
E non abbiamo ancora il pieno scatenamento del fenomeno Ufo, anche se pure in questo campo il cambiamento d’atteggiamento, deciso ai “piani alti” evidentemente, – ma in tutto il mondo attenzione – ormai è stato fatto, sebbene il cambiamento del 2021 sugli Ufo, poi, è stato mascherato dai crescenti problemi di tenuta del System. Intanto però è successo ed “indietro non si torna” come si sente spesso – e spesso fuori contesto – ripetere …
Ma finché c’è mister T., non troveranno il loro pane: il “Viertes Reich” ha poco spazio in un vero nazionalista americano. Anche “economicista” tra l’altro, solo che: quanto può durare? Questa è – di nuovo – la vera domanda.
EliminaQuel che impedisce la *cosiddetta* “3ª guerra mondiale” – cioè la 4ª, nucleare, cioè il raggiungimento degli obiettivi “des Vierten reiches” – è che i due fronti **non** si son saldati. Israele rimane “il guastafeste” nel loro Piano. Ma ciò cosa dimostra? Dimostra che NON ci sono solo quelli del “Viertes Reich” e che, - ANZI -, vi sono forze che li manipolano, che sono **oltre** questi, che chi “decide” in “ultima istanza” **NON SON quelli** del Quarto Reich, quello ricordato dal compianto M. Dolcetta.
RispondiEliminaIntanto tuttavia: perché mister T. è stato aiutato, mentre il recente omicidio politico ha invece avuto successo? Ma perché – pur se “in ultima istanza” – non sono “certe” forze a decidere, pure se queste dette “certe” forze si sono, esistono, eccome!
EliminaIl che ci dà ( ci consente) un “glimpse” – un’ “aperçu” – sulla natura delle forze del male al comando del mondo di oggi: sono forze diverse – tra loro ANCHE OPPOSTE (il punto che i “complottisti” proprio NON POSSONO capire) –, forze che si uniscono “CONTRO” e NON “per” uno scopo, e – in questo “vivo vivaio di virus” (E. FORTUNIA, “Uno Studio in Blu”) – si verificano lotte intestine, dove alla fine il “fine” del “decisore di ultima istanza” si **DEVE** IMPORRE agli altri fini. Il “decisore di ultima istanza” (d.u.i.) lascia un **ampio margine** ai gruppi di cui si compone il suo “altro lato” (*l’* “altra parte” …) ma deve intervenire per imporre il suo fine specifico a queste forze alle quali pure ha lasciato ampio margine.
Il che spiega le continue lotte intestine; il che piega la fondamentale precarietà delle forze avverse oggi e ieri – ma oggi sono molto più potenti – sulla superficie del dolente, perso pianeta Terra fra XX° e XXI° secolo d. C.
Tutto quel che se ne sa di certe cose, dic erti ambienti - quel che ne trapela - conferma questa immagine di qualcosa di precario, mantenuto assieme da una volontà fortissima, pure se avversa, molto ma molto avversa.
EliminaCome mente umana non sa né può concepire.
Rimane che certe cose fanno irreversibilmente parte del passato e non possono meramente riprodursi o ripresentarsi oggi come nulla fosse successo. Notato come oggi si tenda sempre a ripresentar o riprodurre una cosa “tal quale” così com’è come se potesse davvero esserci un “così com’è” …! Quando tu ripresenti una cosa, la fai in un altro momento cosmico ed è già un’altra cosa, piaccia o non. Tuttavia è il messaggio “verso l’Alto” il punto vero, e questo genere di cose in Alto sono sommamente sgradite, perché vogliono dire: “noi non siamo disposti a cambiar nulla”. “Ergo” ve tenete “la poca lisi” my friends! Questo è quanto.
RispondiEliminaLa cosiddetta “Apocalissi” avviene a causa dell’inconsapevolezza umana: se una parte sufficiente di umani avesse consapevolezza dell’ “apocalissi” stessa “ergo” essa non avverrebbe: paradosso **solo** apparente.
Non ne hanno consapevolezza, “ergo” avviene. Ed è così che funziona.
Va sottolineato: paradosso **solo** apparente. Pensarla diversamente vorrebbe dire confondere l’ “apocalisse” con un’accozzaglia, un “bunch” – un “Wild Buch” (Mucchio Selvaggio) – e con un “cocktail” di disastri vari, a scelta e gusto dell’avventore del Ristorante “Storia umana” … Ma NON È così per niente! Pensarla diversamente vorrebbe dire credere che “l’universo” sia solo “materiale” ma NON È così … Peraltro la “scienza moderna” questo “crede” per cui non vi è “conciliazione” possibile. Il che non significa che ci possano essere nozioni “scientifiche (tecniche) moderne” utili o, nel loro livello, vere, ma non vanno mescolate poiché il cambiamento di Cyclo cambierà pure questo.
EliminaMooolto divertente! Moooolto divertente! Primo punto: lo “Harmageddòn” non è il nucleare di per sé stesso. Secondo punto: il “progresso tecnologico” NON HA possibilità di alcun genere di “BLOCCARE LA VENUTA dell’ANTICRISTO”, pensarlo vuol solo dire NON AVER CAPITO NIENTE né di “Harmageddòn” né di “Apocalisse” ma questo – questo genere di posizioni – è ciò che, precisamente, possiamo attenderci dalla destra religiosa oggi, nessuna sorpresa.
RispondiEliminaCf.
Eliminahttps://associazionefederigoiisvevia.wordpress.com/wp-content/uploads/2025/01/che-cose-l-apocalisse-.pdf
****
Cf.
Eliminahttps://associazionefederigoiisvevia.wordpress.com/che-cosa-non-e-l-apocalisse/
Dream (1948)
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=QTggQzYQ0TU
9 nov 2014
Ma - per me - si è decisamente superiore:
EliminaIn a Landscape (1948)
https://www.youtube.com/watch?v=GWND9xgcV50
6 nov 2014
In diec’anni le cose sono peggiorate! …
Ah ah!