venerdì 2 agosto 2024

Due detti (di F. Schuon) [1984-2024 - 40 anni fa, 2]

 

 

 

 

[…] le essenze degli Dei non ebbero un inizio, poiché le realtà che sempre sono non hanno mai un inizio, ma sono sempre”.

SALLUSTIO, Sugli dèi e il mondo, Edizioni di Ar, Padova 1993, p. 21, II,1.

 

 

[…] per tornare al caso del diluvio, tutte le più diverse tradizioni delle più disparate civiltà hanno tramandato leggende mitiche, che sono, certamente, diverse e indipendenti tra loro, ma, d’altra parte, concordano in un’analogia davvero sorprendente soprattutto su certi punti essenziali.”.

A. MORDINI, Il mistero dello Yeti, Società Editrice Il Falco, Milano 1977, p. 21.[1]

 

 

Nel Ṣaḥīḥ [collezione di “aḥādīth” (plurale), i “detti del Profeta Maometto”, qui si tratta di quello di Muslim] viene riferito che il Profeta – siano su di lui la Grazia e la Pace! – ha detto:  ‘Colui che tra voi contrasta un male, vi si opponga con la forza (letteralmente: “con la sua mano”); se non gli è possibile, vi si opponga con la parola; se non gli è possibile, gli si opponga con il cuore: è il minimo di quanto richiede la fede’ [di seguito, però, l'autore dirà che il “conoscitore” – lo “gnostico” – poiché non fa partedei “dottori delle Legge” né dei rappresentanti del governo, e non essendo come un comune credente, non è tenuto ad opporsi la male: il classico ragionamento, che, di seguito, Schuon critica: ciò non significa che il tal libro non contenga delle buone cose, ma qui si vuol solo sottolineare questo genere di posizioni, sbagliate, **molto** sbagliate; unica eccezione che si può far è il “liberato vivente” che, però, è anche “al di là” della dimensione dell’ “azione” cioè del “karma” tout court, ed è poi anche un caso ben raro!, come si sa …]”.

ABD el-KADER, Il libro delle soste, Rusconi Libri, Milano 1984, p. 174, corsivo in originale, mie osservazioni fra parentesi quadre.

 

 

Foris canes”.

Apocalisse di Giovanni,  a cura di M. Bontempelli, SE, Milano 1987, p. 90, cap. XXII vs. 15 del testo in latino, corsivi miei.

 

 

 

 

 

Quali sono, tra le innumerevoli possibilità di un mondo, quelle che si manifestano effettivamente? Quelle che per loro natura sono le più conformi, o le sole conformi, all’attuazione d’un determinato piano divino. Se pur potendoci recare in un certo paese, tuttavia non vi andremo mai, ciò capita perché, se lo facessimo, daremmo al piano divino un movimento — seppur infimo — che tal piano non prevede, disturberemmo un equilibrio”, F. SCHUON, Dal Divino all’umano. Panorama di metafisica e d’epistemologia, Edizioni Mediterranee, Roma 1993, p. 51, grassetti miei.

 

Per la scuola Wujûdiyah [quella d’Ibn ‘Arabî, cioè], dire che ‘non v’è divinità (ilaha) fuorché la (sola) Divinità (Allâh)’ significa che vi è solo Dio, di conseguenza tutto è Dio, e siamo noi, creature, a vedere un mondo molteplice dove vi è esclusivamente la Realtà una; bisognerebbe però sapere perché le creature vedano l’Uno in modo molteplice, e perché Dio medesimo, in quanto crea, legifera e giudica, veda il molteplice e non l’Uno. Questa è la risposta giusta: la molteplicità è sia oggettiva che soggettiva […] e la molteplicità o la diversità è in realtà una suddivisione, non del Principio divino, […] ma della proiezione manifestante, che è la Sostanza esistenziale e universale; la diversità o la pluralità non si contrappone pertanto all’Unità, è in essa e non accanto ad essa. […] La causa metacosmica del fenomeno della molteplicità è l’ Onnipossibilità, che per definizione coincide con l’Infinito; il qual è un carattere intrinseco dell’Assoluto. Il Principio divino, essendo il Sommo Bene, propende proprio per questo ad irradiare, dunque […] a proiettare o a rendere esplicite le ‘Possibilità del possibile’. Irradiamento equivale ad allontanamento, pertanto debilitamento progressivo od offuscamento, il che spiega il fenomeno privativo […] che chiamiamo il male; da noi denominato così a ragione e conformemente alla sua natura, e non a motivo d’una prospettiva particolare, perfino arbitraria. Ma il male […] deve avere una funzione positiva nell’economia dell’universo, e tal ufficio è duplice: vi è anzitutto la manifestazione contrastante, cioè portare in risalto il bene attraverso il suo opposto, distinguere un bene da un male è infatti un modo per comprender meglio la natura del bene; vi è poi la cooperazione transitoria, ovverosia il compito del male è anche quello di concorrere all’attuazione del bene. È comunque assurdo affermare che il male è un bene perché ‘voluto da Dio’ [ed alcuni lo dicono però; e, se non lo dicono, lo pensano] in quanto Dio non può volere che il bene; il male rimane sempre il male secondo la prospettiva del carattere privativo e sovversore che lo definisce, ma è indirettamente un bene per questi fattori: per l’ esistenza, che lo separa per così dire dal nulla e […] per le qualità o facoltà sovrapposte, che come tali conservano sempre il loro carattere positivo; e quindi, si è già detto, per l’ufficio contrastante rispetto al bene e il concorso indiretto fornito per l’attuazione del bene”, ID., Il Sufismo: velo e quintessenza, Edizioni Mediterranee, Roma 1982, pp. 137-139, corsivi in originale, grassetti miei, mie osservazioni fra parentesi quadre. “A tutta prima, si potrebbe pensare che il porre in rilievo sia soltanto un elemento secondario in quanto occasionale, ma non è così poiché si tratta qui dell’opposizione pressoché principiale dei fenomeni […] e non di comparazioni accidentali. Il ‘contrasto qualitativo’ è in effetto un principio cosmico e non un problema di scontri e di comparazioni”, ivi, p. 139, nota 8, corsivi e grassetti miei. Questo è un punto molto ma molto importante, sul quale pochi si soffermano: il punto “qualitativo” dell’opposizione, come mezzo per “far venir fuori” – “alla fine” – il bene.

Il male sotto forma di sofferenza partecipa all’effusione della Misericordia che, per essere completa, deve poter salvare in tutta l’ampiezza della parola; ossia, l’Amor divina nella sua dimensione di compassione illimitata implica il male nella dimensione di miseria abissale; del che testimoniano i Salmi e il Libro di Giacobbe [in realtà di Giobbe], e la cui soluzione ultima e quasi assoluta è l’ Apocatastasi, che reintegra tutto nel Sommo Bene”, ibid., nota 9, grassetto mio, mia osservazione fra parentesi quadra.

Considerare il male nella visuale della Causalità cosmogonica, equivale ad esaminarlo in pari tempo e a priori in quello della Possibilità universale [la “trasformazione ‘universale’” di Chuang-tzu]: se l’Irradiamento manifestante è necessariamente prefigurato nell’Essere divino, anche le conseguenze privative dell’Irradiamento devono esserlo in certa guisa; non in quanto tali, […] ma come funzioni ‘punitive’ […] derivanti essenzialmente dalla Potenza e dal Rigore, e manifestanti di conseguenza la ‘negazione’ (nafy) della Shahâdah, ossia l’ esclusività dell’Assoluto. Queste funzioni sono espresse dai Nomi divini terribili, quali ‘Colui che contrae, respinge, strappa (El-Qâbid)’, ‘… che vendica (El-Muntaqim)’, ‘… che dà il male (El-Dârr)’ […]; funzioni del tutto estrinseche, giacché: ‘In verità, la Mia Clemenza (Rahmah) precede la Mia Collera (Ghadab)’, come afferma l’iscrizione sul Trono di Allâh; ‘precede’, […] ‘domina’, e in definitiva ‘annulla’. Le funzioni divine terribili si riflettono, come le generose, nelle creature, sia positivamente per analogia che negativamente per opposizione; difatti la santa collera è diversa dall’odio, come l’amor nobile è diverso dalla passione cieca. Soggiungeremo che il compito del male è di permettere o d’introdurre la manifestazione della Collera divina”, ivi, pp. 139-140, corsivi in originale, grassetti miei, mie osservazioni fra parentesi quadre. “ ‘Cerco rifugio presso il Signore dell’alba, contro il male si ciò che ha creato (Sura dell’Alba, 1-2)’”, ivi, p. 24, corsivi in originale, mie osservazioni fra parentesi quadre.

 

 

@i

 

 

 

 

[1] Se oggi siamo in una fase ancor più – molto di più – “discensiva” del “Cyclo umano”, ergo se ne deve dedurre che la – cosiddetta – “catastrofe ‘finale’ cyclica” NON potrà prende le FORME (trattasi di **forme**, ricordiamocene!)di un “diluvio” di “acqua” (in realtà, di acqua “sottile” …). Dunque, cosa? Si disse, tempo fa, di dover ritornare su alcuni temi: come la cosiddetta “guerra lampo” (il blitzkrieg) o approfondire sulla G. P., e parlare un po’ più estesamente degli eventi di cosiddetta “fine Cylo” ma, per molti motivi (non ultimo quello climatico: noi SIAMO ben DENTRO quel processo di cui si vuol parlare!, processo che, dunque, ci tocca, ci colpisce, implica noi stessi dentro il suo svolgimento e il suo sviluppo!, non è un cosiddetto “esperimento ‘scientifico’” in condizioni date, che lasci “l’osservatore” cosiddetto fuori dall’ “esperimento” stesso ma noi ne siamo, direttamente, parte!) - per molti motivi – si diceva, non si è potuto fare. Si vedrà se si potrà … Rimane la centralità dell’osservazione fatta: siamo in un’ “ottava inferiore” d’un processo simile, ma NON uguale, sia ben chiaro. Dove – “in cosa” – vi sono le differenze? Cosa stavolta dovrà intervenire, che al tempo del diluvio, NON intervenne? Temi decisivi, direi …

Non so se si avrà la possibilità trattarne – potrebbe anche darsi che “si disturbi un equilibrio” (un equilibrio **squilibrato**, ma tant’è) – tuttavia l’intenzione ci sta im ogni caso, sine dubio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

19 commenti:

  1. Che ad avere l'intenzione di parlare di questi argomenti, a fine ciclo, siano rimaste solo un pugno di persone, in uno spazio virtuale di un angolino dell'internet... Incredibile.

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    1. Ma proprio questo è un “signum” -ed all’occorrenza ben chiaro! - di “fine” -, una fine che, quando era ricercata da tanti, non si faceva vedere - ma che viene quando non la si cerca più. Paradosso **solo** apparente.
      Tra le altre cose, seppur in pochissimi, è anche difficilissimo arrivare a parlarne!
      Per mille e un motivo - ed anche questo rientra tra i “signa”! -, ci sta sempre qualcosa che non va, un’emergenza di qua e di là e via dicendo. O qualcos’altro che attira l’attenzione ...
      Insomma ci sta sempre un’ottima ragione per **non** parlarne ...







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  2. Guenon più sintetico di Schuon .

    Estratto da "Introduzione" -
    Il Regno della Quantità e i Segni dei Tempi .
    Del resto, anche da un punto di vista del tutto disinteressato e «teorico», non basta denunciare degli errori e mettere in evidenza la loro realtà: questo può essere utile ma quel che è veramente interessante ed istruttivo è spiegarli, cioè ricercare come e perché si sono verificati, in quanto tutto ciò che esiste in un modo o nell’altro, ivi compreso l’errore, ha necessariamente una sua ragion d’essere, per cui anche il disordine deve alla fine trovare il suo posto tra gli elementi dell’ordine universale.

    Per il resto non posso che sottoscrivere e confermare quanto avete espresso nei commenti.
    Sta diventando difficile anche "pensare" a determinati argomenti...tuttavia diciamo che lo sapevamo, sapevamo che prima o poi questo momento doveva arrivare .

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    1. La differenza non è tanto la “syntheticità” ed altre cose “stylistiche” ma che nell’opera di Guénon l’Islamismo ha un suo posto, non però il maggiore; al contrario, in Schuon l’Islamismo ha il posto principale, poi anche altre “forme tradizionali” ed è questa “la” differenza vera. In Guénon direi che le “fonti indù” godano di una certa preferenza, pur essendovi al suo interno tante fonti, delle quali quelle islamiche sono, sì, effettivamente importanti, ma non più di altre. Come detto, in Schuon le cose vanno ben diversamente. Ma non perdiamo di vista “il” punto: “Prendo rifugio presso di te dal male che **Tu stesso** hai creato” e cioè l’origine “ontologica” del male. Ma, diversamente dall’epoca sia di Guénon che di Schuon, il male ha “preso ‘corpo”” e cioè vi è il problema *cosmologico* del male, oggi non vista di solito.






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    2. Schuon doveva essere il "continuatore" dell'Opera di Guenon, ma poi ha preso altre vie, e Valsan ne "prese" il posto .
      Le differenze tra Guenon e Schuon sono principalmente "individuali" e "temporali" ( ovvero anche se sono quasi dello stesso epoca, Schuon(1907-1998) ha vissuto quasi 50 anni in più di Guenon (1886-1950) .
      Riguardo "l'individuale", Guenon dopo essersi trasferito al Cairo , mantenenne una certa "ortodossia" islamica , nel senso che essendo musulmano esternò il suo pensiero , citando poco o nulla le fonti islamiche che cmq gli appartenevano di diritto ( e poi si dovrebbe considerare anche quanto raccontato da J. Robin , riguardo "l'eredità psichica" di Guenon ovvero induista) .
      Schuon al contrario, cità molto le fonti islamiche ( in maniera più che adeguata direi) , ma in un certo senso si "allontana" da quel sentiero , per seguire un suo sviluppo personale .
      Quantto sopra diciamo potrebbe essere utile per i "non addetti ai lavori "
      Ma quello che conta è questo :
      Ma non perdiamo di vista “il” punto: “Prendo rifugio presso di te dal male che **Tu stesso** hai creato” e cioè l’origine “ontologica” del male. Ma, diversamente dall’epoca sia di Guénon che di Schuon, il male ha “preso ‘corpo”” e cioè vi è il problema *cosmologico* del male, oggi non vista di solito.

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    3. In sostanza le differenze tra i due sono quelle che hai detto, e quindi Schuon ha uno sguardo più personale mentre Guénon rimane più dottrinale, non gli interessava dire la sua posizione quanto stabilire dei princìpi di base ed alcune aplòlicazioni, come le chiamava. Ecco perché Schuon ha esercitato più influenza, ma – piaccia o non – Guénon ha un’ “amplitudine” superiore, ciò proprio perché Schuon ha un’ottica più evidentemente “personale” per così dire … per questo **non poteva** esser il continuatore di Guénon … Ma tutto ciò è ancora “XX secolo” che, coma sappiamo, è finito, per sempre. Intanto “Le cose cambiano”, diceva un vecchio film, e **sono** cambiate, irreversibilmente, come quando si stura un lavandino: alla fine tutta l’acqua se ne andrà via.
      Si sono mosse forze incontrollabili che andranno per il loro cammino, cammino che non sarà la proiezione d’isterismi vari da XX secolo, ma saranno ciò che saranno. Tutti i quadri che se ne son dati – e che si danno ancor oggi – sono sbagliati alla radice perché sono proiezioni, sostanzialmente del XX secolo, o di cose precedenti. Quel che vediamo, nell’attuale “amplitudine”, non s’è mai visto nella storia invece. Per cui, le cose prenderanno – e stanno già prendendo – loro forme particolari … “Chi ha orecchie per …” … niente riedizioni!







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    4. In poche parole: Guénon è più “impersonale” pur, senza dubbio, essendoci una sua componente “personale” in lui, cioè la sua particolare vicinanza alla tradizione indù pur lui non essendo induista, del che Robin ne dà ragione …





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  3. Proprio ieri notte un amico mi diceva che, secondo lui, stiamo vivendo un "secondo medioevo", e sembra un pensiero abbastanza diffuso. Non è valsa nessuna parola per convincerlo del contrario (semmai avessi voluto!) che la nostra epoca non ha nulla di medievale, e che già il vero medioevo di "passaggio" aveva ben poco (sembrava piuttosto il vertice della nostra storia, e non una fase di transito). Certo che, vedendo le cose da un punto di vista tutto particolare, qualcosa di medievale sicuramente ci sarà, ma se non ci s'innalza per vedere la storia dall'alto, una visione oggettiva della questione non sarà mai possibile.

    -"Anche nell'anno 1000 tutti pensavano che il mondo sarebbe finito! "

    -"Ma oggi non lo pensa più nessuno, ed è proprio per questo che finisce."

    Si continua a dormire per timore della luce. È proprio vero che le parole non bastano più.

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  4. Vero che tal pensiero – sbagliato – è molto diffuso! Della serie del “dare la colpa” a cose che non c’entrano … Ovviamente qui non si può esser più lontani da tali vedute, come peraltro ben sai …
    Esatto la differenza – una delle MOLTE DIFFERENZE! – sta nel fatto che al tempo del Medioevo “la ‘fine’” si poneva ben dentro le menti umane, oggi per niente (la nostra essendo l’epoca “della cecità verso ‘l’apocalisse’”). In apparente paradosso, proprio questo fa sì che OGGI! “la” fine sia ben più VICINA che nel Medioevo! Naturalmente che possano capire il paradosso – apparente, tra l’altro – è mera chimera …! Le parole non bastano più, verissimo!
    Intanto la “luce” verrà però e si può esser ciechi quanto si vuole, ma né né alcun altro né alcun essere umano sulla Terra è “padrone” di detta luce, che viene quando viene … per cui sarebbe “cosa buona e giusta” cercar d’aprire gli occhi, finché se ne ha tempo, perché mica è lontano il tempo in cui non avremo più tempo! …!

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  5. venerdì 26 gennaio 2024
    Reminder 10. Serie: “REPETITA JUVANT”, 2 – Frasi molto interessanti a rileggersi, ora – link









    Cf.

    https://associazionefederigoiisvevia.files.wordpress.com/2024/01/frammmento-10.-frasi-sulla-guerra-di-g.-i.-gurdjieff-e28093-frasi-molto-interessanti-a-rileggersi-ora-hanno-la-loro-bella-e28093-si-fa-per-dire-e28093-guerra-mondiale-portatile-1.pdf.







    @i














    Pubblicato da Blog **dedicato a** “Federico II Hohenstaufen” alle 00:01 Invia tramite emailPostalo sul blogCondividi su TwitterCondividi su FacebookCondividi su Pinterest
    Etichette: “Crisi del mondo moderno”, “Essi Vivono”, “Il Tocco della Medusa”, detti e motti utili
    1 commento:

    Gestore27 gennaio 2024 alle ore 00:09

    È importante precisare una cosa, riguardo alla “demolizione controllata” del sistema – ormai **precedente**, infatti non esiste più nei suoi “gangli” fondamentali, per così dire –, come l’ho chiamata: “chi” è che perde il controllo, perché alla “fine” ciò “deve” succedere. I dirigenti apparenti perdono il controllo? Ma l’han già perduto, come si vede in M.O.! Invece non l’ha perduto chi manipola e guida l’insieme, per mezzo di “parole d’ordine”, “agende” successive imposte, cambiamenti “si clima” però sistemici, “messaggi” ed influenze varie o differenti, e via dicendo: questi **non** han perduto il controllo, ma son proprio “costoro” che portano avanti la “demolizione controllata”, come l’ho chiamata. Ciò **non** significa che anche questi non perderanno il controllo (però “alla fine”, questo è poi, alla fin fine, “il” messaggio – che ben pochi vedo riescono a decifrare – nascosto – mica tanto – ne “Il Regno della Quantità” di Guénon). Ma questo **non è** “Ora”. Ora è la perdita di controllo da parte dei dirigenti esteriori, la cui trama viene attraversata da una maglia – e da un maglio – di ben altra potenza e vi si genuflette, non vendo alcuna autonomia. Il che si vede dal fatto che abbatter tutto a questo punto sarebbe facile: invece li fanno andar fino ad un certo punto e poi li fermano (non solo merito loro eh, sia detto per inciso, e **non** parlo delle religioni!, per niente!). Nondimeno, si conferma la perdita di controllo ed autonomia dei dirigenti esteriori. Ma non siamo ancora alla perdita di controllo da parte dei “manipolatori occulti”, chiamiamoli così giusto per capirci, e senza andare a finire nelle sciocchezze dei “complottardi” sempre semplicistiche o fissate sugli “interessi esteriori” e cioè vedere le cose con un occhio solo. Per questa seconda “perdita di controllo” c’è tempo: si deve avere la piena “evocazione” di forze che non controllano; insomma, ciò che il male (**cosmico**, **non** morale) ha sempre – dico sempre – fatto, l’ “apprenti sorcier” perenne che, di volta in volta, ricorre nella storia umana ma, per la storia conosciuta – chiaro – mai con la forza e la continuità di questi ultimi tempi, ma “ultimi” proprio …!
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    Pubblicato da Gestore su Blog **dedicato a** “Federigo II Hohen Staufen” (ed altri temi) il giorno 7 ago 2024, 04:17

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  6. martedì 9 luglio 2024
    Un link utile, di questi tempi …



    Cf.
    https://associazione-federicoii.blogspot.com/2015/06/che-alla-base-della-democrazia-vi-e-una.html.


    @i






    Pubblicato da Blog **dedicato a** “Federico II Hohenstaufen” alle 00:37
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    Etichette: “Crisi del mondo moderno”, Link utili online

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  7. 15 commenti:
    1.
    Gestore9 luglio 2024 alle ore 22:28
    Come si dice in “Impolitiche Considerazioni”[*] oggi il consenso non è più forte, ma debole. Basta il “non no” cioè che non si neghi, ed è fatta. Invece il dissenso è ancora sottoposto al “dovere del sì” e cioè a ricercare un consenso che sia un sì diretto e forte. Qualcosa è cambiato nel paradigma del consenso, una modificazione sostanziale.
    Per questo possono anche non sostituire delle serpi se gli serve, perché la possibilità - con la grancassa dei media - di aver successo, per quanto debole, per quanto scarsa, esiste. Eccome! Se poi va molto male, si può sempre fare in modo di eliminare gli ostacoli, in un qualsiasi modo.
    In breve: chi appare non decide nella sostanza. Né decide della sostanza, ma delle forme, delle apparenze di quanto già deciso.

    [*] Cf.
    https://associazionefederigoiisvevia.files.wordpress.com/2023/06/impolitiche-con.jpg
    Rispondi
    Risposte
    1.
    Gestore9 luglio 2024 alle ore 22:30
    Preferiscono il consenso debole ma diffuso a quello effettivo, è cioè: il concetto stesso di consenso è cambiato con l'irruzione massiccia del digitale e dei social.

    PS. Peccato che il dissenso non abbia fatto capito né afferrato il cambiamento di paradigma ... Peccato!

    Per il consenso basta un “non no” ma, per il dissenso, si richiede il “sì esplicito e ‘forte’” - e non è cambiato il paradigma? - I due non hanno assolutamente accesso in modo paritario al gioco.


    Rispondi

    2.
    Gestore10 luglio 2024 alle ore 03:45
    Questa storia dei popoli liberi che, non appena possano esprimersi, sarebbero “para” nazionalisti non sta però in piedi. Il consenso ci sta, è debole ma diffusissimo, come si diceva, appunto, in “Impolitiche Considerazioni”[*] che altro non è se non analisi del presente, eziologia ma non cura del presente, che richiederebbe altre categorie, ben più potenti, per essere compresa.
    “Innominabile Presente” lo chiamava R. Calasso. Beh, lo si è nominato.

    [*] Cf.
    https://associazionefederigoiisvevia.files.wordpress.com/2023/06/impolitiche-con.jpg





    Rispondi

    3.
    Gestore10 luglio 2024 alle ore 21:50
    Il voto si basa sempre sul fattore emotivo; di qui la sua estesa manipolabilità strutturale.


    Rispondi

    4.
    Gestore11 luglio 2024 alle ore 21:57
    Il veleno va inoculato a dosi ...
    “Sola dosis facit venenum” (Paracelso) ...

    Rispondi

    RispondiElimina

  8. 1.
    Gestore12 luglio 2024 alle ore 01:42
    domenica 25 febbraio 2024
    Eh sì, che ci siamo entrati …! Eh sì …!







    Cf.

    https://associazione-federicoii.blogspot.com/2021/07/noi-siamo-entrati_77.html.

    ****

    ***

    **

    *





    @u





    Rispondi

    2.
    Gestore12 luglio 2024 alle ore 01:42
    4 commenti:

    Gestore25 febbraio 2024 alle ore 23:08

    Si è capito bene? Non so, diciamolo allora più esplicitamente: il “nucleo centrale” cambia strategia secondo i tempi, si adatta …
    Oggi “Quarto Reich” e si rispolvera il piano Rudolf Hess …
    Domani può cambiar tutto, quel che conta si è che la Terra degeneri sempre di più (“dissolutio”), ad ogni “step” famoso …! e chi sta dentro, se il suo capo gli dice di saltellare su di un sol piede, saltellerà su di un sol piede; poi, magari, se non domani, dopodomani gli chiede altro, e lo farà, punto. Per questo non ho mai creduto a “patrioti” o a qualsiasi altra idea “politica” perché – da una certa data in poi – tutta la politica è divenuta un “simulacro” (e qui lo si è detto da tempo, anche in “Impolitiche Considerazioni”, appunto: impolitiche!, non a caso si è scelto quel termine!) – e “simulacro” vuol dire immagine (apparente) –, la forza è altrove. Anche la finanza internazionale segue questo.
    Praticamente hanno imparato dalla lezione Hitler, che a un certo punto quest’ultimo ha deciso di “far da sé” tradendo il piano Rudie He. (RH-) ….
    Questo non accadrà più, d’allora in poi solo gente mediocrissima – manovrabilissima - cioè.
    E finché …??

    Rispondi
    Gestore25 febbraio 2024 alle ore 23:11

    E finché … qualcuno chiamerà contro “Quelli che hanno mentito e corrotto la Terra …”, cf.
    “The Riddle of Steel”-Thulsa Doom
    https://www.youtube.com/watch?v=oL4Uiu_g_ZM

    30 gen 2012










    Rispondi
    Risposte
    Gestore2 marzo 2024 alle ore 04:31

    E cosa dice il personaggio “fizionale” di Thulsa Doom (da “doom”, fato ma in senso negativo, cioè “destino cui non si può sfuggire” = “fatum” in senso antico)? “Purging is at last at hand! The Day of Doom is here! All that is evil, all their allies; your parents, your leaders, those who would call themselves your judges; those who have lied and corrupted the Earth - they shall all be cleansed! You, my children, are the water that will wash away all that has gone before. In your hand, you hold my light, the gleam in the eye of Set. This flame will burn away the darkness, burn you the way to paradise!” (fonte, cf. https://en.wikiquote.org/wiki/Conan_the_Barbarian_(1982_film))

    Le parole-chiave sono: “those who have lied and corrupted the Earth - they shall all be cleansed!” cioè: “Quelli che hanno mentito e corrotto la Terra, saranno tutti purificati!” E **questo** è - davvero - l’Anticristo che non sarà un “conquistatore invincibile” – cosa che ho più volte ripetuto – ma che appartiene alle varie figure dell’ “Ingannatore” – colui che devia, seduce-svia, inganna insomma –, e cioè il “cattivo Magister” *anche* provveduto di qualche potere *anche* “politico” (o pseudo tale) ma, in sostanza, **non** politico: la sua posta in gioco è “spirituale”!
    E che chiamerà alla rivolta contro un mondo alla frutta ed oltre, un mondo incredibilmente ingiusto in ogni sua manifestazione che però mantiene il consenso dicendo: Tu mi hai dato il consenso! Tu hai firmato il contratto! Peccato - si fa per dire! - che in una tale situazione ci abbiano messo in gran parte i “mandanti” del’A . . .



    Rispondi
    Gestore27 febbraio 2024 alle ore 02:02

    Cf.
    https://associazione-federicoii.blogspot.com/2023/12/un-motto-molto-vivo-ed-utile.html






    Rispondi

    RispondiElimina

  9. 1.
    Gestore12 luglio 2024 alle ore 01:55
    venerdì 15 marzo 2024
    Tre link (sulla “democrazia” [“L’illusione della libertà”, F. Zappa]) – link di passati post –















    “The illusion of freedom will continue as long as it’s profitable to continue the illusion. At the point where the illusion becomes too expensive to maintain, they will just take down the scenery, they will pull back the curtains, they will move the tables and chairs out of the way and you will see the brick wall at the back of the theater.”
    ― Frank Zappa

    (Fonte cf.

    https://www.goodreads.com/quotes/12280-the-illusion-of-freedom-will-continue-as-long-as-it-s

    Fonte del 1 9 7 7!!)













    https://associazionefederigoiisvevia.files.wordpress.com/2023/06/impolitiche-con.jpg

    Copertina di:

    A. A. IANNIELLO, “Impolitiche Conversazioni”. Due conversazioni don Paolo Broccoli, Edizioni Saletta dell’Uva, Caserta 2023 (marzo)





    Ma ecco i link, sulla “democrazia”, da passati post:



    Cf.

    https://associazione-federicoii.blogspot.com/2015/06/frase-di-rene-guenon-sulla-democrazia.html



    Cf.

    https://associazione-federicoii.blogspot.com/2013/12/che-cosa-e-la-democrazia.html



    Cf.

    https://associazione-federicoii.blogspot.com/2020/06/quando-il-cosiddetto-impossibile-invece.html





    @i









    E per chi ha più “stomaco” per sostenere cose – vecchie ma significative – cf.

    https://associazione-federicoii.blogspot.com/2018/07/dall-impolitico-ai-plurale-populismi.html

    Sempre parlato CONTRO i “populismi”, FALSE alternative: oggi ciò è sotto gli occhi. Di tutti. (Non era, però, poi tanto difficile, capirlo …)










    Pubblicato da Blog **dedicato a** “Federico II Hohenstaufen” alle 04:37

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    1.
    Gestore12 luglio 2024 alle ore 01:58
    6 commenti:

    Gestore16 marzo 2024 alle ore 01:14

    I “10” sono “emersi” – o anche meno di 10 … – che devono dare il loro potere alla “b.”, quindi stanno pian piano distruggendo la “G. P.” pezzo a pezzo. E questo perché possono – e sanno! – controllare solo se c’è l’emergenza; di emergenza in emergenza – come si disse nel 2020 – e, d’allora, tutto procede secondo previsioni. Si disse anche dello “stato d’eccezione” (Schmitt), del “misto” che si sarebbe avuto con lo “stato d’emergenza”, lo stato cui si sarebbe giunti. Ci siamo giunti. Ci siamo.



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    Gestore16 marzo 2024 alle ore 01:15

    Ricordo come Zhirinovsky diceva che mister T. non sarebbe mai stato rieletto: basterebbe un bell’altro “boom boom” in M. O. Di solito, Zh. aveva buone fonti … In tal caso, il gioco sarebbe fatto: Uff!, ci sta una guerra grossa, elezioni rimandate! Noi volevamo farle, certo, la “democrazia”, per carità eh!, però, accidenti!, c’è una grossa guerra, dunque, a malincuore (ah ah), … non si fanno!
    Il velo della “libertà” serve sempre di meno a certe forze.



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  10. Gestore16 marzo 2024 alle ore 02:43

    Insomma non è certo finita, non è finita finché non è finita, cioè non può finire prima che gli scopi politici - come diceva Asor Rosa della Prima guerra del Golfo - dietro questo andamento (pessimo, ma realissimo) non saranno raggiunti. **Quali che siano** tali scopi.
    Chiaro che vogliano fare una seconda grossa controffensiva, si stanno preparando, e con Marte in Ariete ci sarà di che vedere: devono tentare di chiudere la partita con qualche accordino in Palestina per concentrare tutte le risorse allo scopo di abbattere Putin et tentando la divisione della Russia fra parte europea e parte asiatica (mi pare ne parlava lo stesso Zhirinovsky nel lontano 2004, venti anni fa!). Solo che il M.O. è una brutta gattona da pelare! Sempre sorpresine ci son là (come ben si sa) ed inoltre, spesse volte le guerre si fanno per affermare un nuovo andamento nel mondo ma ottengono i risultati opposti: si vedano le fallimentari campagne americane proprio in Iraq ed Afghanistan. Ma non imparano. “Un giorno gli Stati Uniti si trovarono ad essere un impero, ma non sapevano che cos’è un impero [han continuato a non saperlo]. Credettero che fosse la più grande fra le corporations”, R. CALASSO, “La rovina di Kasch”, Adelphi Edizioni, Milano **1983**, p. 393. Gli apprendisti stregoni ottengono il contrario di ciò che vogliono, si sa, ma il punto è che scatenano forze che non sono inn grado di controllare, nucleare atomico docet.







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  11. 2.
    Gestore12 luglio 2024 alle ore 22:21
    Per ben capire quel che sta succedendo bisogna sottolineare che nella precedente riunione della Nato - rispetto a quest'ultima che ha deciso l'invio degli F16 - avean deciso di preparare l’ “opinione pubblica” per mandar direttamente soldati, e sinora non ci son riusciti. Vi erano già stati interventi in questo senso. “Perora” solo F16 … Che non sono niente, ma neanche son quel che volevano.
    In tal senso, l’escalation ha visto un fase calante, ma ovviamente son pronti a riportare l’orologio nucleare verso l’escalation, di nuovo, però, non è detto ce la facciano …
    Trovassero qualcuno al posto dell’individuo con quella carta natale così scorpionica, l’avrebbero già sostituito. Il punto vero è che si son incartati, com’era prevedibile, peraltro. [Nel frattempo han trovato con chi sostituirlo … era solo questione di tempo …]







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    3.
    Gestore13 luglio 2024 alle ore 01:40
    Ma è pur vero che J. F. Kennedy è ancor lì a chiedere vendetta al Cielo.


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    4.
    Gestore30 luglio 2024 alle ore 05:04
    Cf.
    https://associazionefederigoiisvevia.wordpress.com/wp-content/uploads/2021/11/la-fine-della-democrazia-cancellato-vecchio-post-ormai-di-ben-quattro-anni-fa-2017-e280a6.pdf










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    5.
    Gestore30 luglio 2024 alle ore 05:06
    Cf.
    https://associazionefederigoiisvevia.wordpress.com/2015/06/14/un-contributo-da-e-fortunia-il-crollo-delle-democrazie/







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    6.
    30 luglio 2024 alle ore 05:06
    Cf.
    https://associazione-federicoii.blogspot.com/2013/12/che-cosa-e-la-democrazia.html


    Gestore


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  12. “*Ayawaskha* - Liana del morto. Fune-dell’anima. Nome quechua di una liana dalle proprietà allucinogene. Humboldt la ribattezzò come **Banisteria Caapi**. Moderni scienziati son riusciti ad isolare il suo principio attivo, un alcaloide che hanno chiamato **harmina** e lo hanno usato per esperimenti destinati a fallire perché s’ignora con quali altri vegetali gli stregoni dell’Amazzonia mescolino l’ **ayawaskha** per conferirgli poteri curativi e di divinazione su cui si fonda la fama d’infallibilità di questa liana”, C. CALVO, “Le tre metà di Ino Moxo ed altri maghi verdi”, “”, Feltrinelli Editore, Milano **1982**, p. 273, “glossario” finale, corsivi segnati con “**” e grassetto segnato con “*”. “”, ivi, p. 174. Ma l’ayawaskha è anche – spesso – molto negativa ed anche molto pericolosa: cf. ivi, pp. 66-67. E cf. ivi, p. 259.
    Tra l’altro, cito questo testo “en passant” nel mio libretto su s. Tommaso e l’alchimia, ed in relazione ad altri temi; peraltro, la distillazione delle piante fa parte della cosiddetta “alchimia verde” ovvero “spagiria”, ma nel libretto n’era riportato un breve passo in relazione al Sud America. Il discorso si farebbe piuttosto complesso, a questo punto, e ci vorrebbe ben altra “trattazione” ma ci fermiamo qui: la cosa importante si è sottolineare la pericolosità di certe piante allucinogene. Humboldt è qui Alexander von Humboldt - e stavolta il “von” è giusto! -, 14 settembre 1769 – 6 maggio 1859 – il famoso esploratore, anche, se non soprattutto, noto per la sua “esplorazione” – secondo il concetto dell’epoca – per l’appunto del Sud America.

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  13. Sull’ayawaskha cf. D. S. WORTHON, “Conoscere le piante allucinogene”, Savelli Editori[*], Roma 1980, pp. 112-115. Tra i **vari effetti**, che, in realtà, dipendono da **molti e molti** fattori, vi son anche degli effetti “fisici”, nel senso che a volte il soggetto “si agita, balla o grida ecc.”, ivi, p. 114, per quanto l’indio usi un tal “beveraggio” per avere “soprattutto delle *visioni*”, ibid., grassetto mio.
    Il testo dal quale si è qui estratto qualche breve passo è corredato da un’Appendice dove si riportano “Testimonianze storico-letterarie” (cf. ivi, pp. 147-164), tra le quali voglio ricordare degli effetti dell’ “Amanita muscaria” – l’ “ovulo malefico” cosiddetto –, che ricordano la cosiddetta “frenesia *berserk*”.
    Trattasi d’ipotesi che torna e ritorna di tanto in tanto: piena luce non vi è mai stata fatta.
    La riporto qui solo come una testimonianza “storico-letteraria” per l’appunto. Interessante la distribuzione delle piante allucinogene: Europa poca, Africa ancor meno, Asia molto presente, ma qual è il continente con più piante allucinogene? Le Americhe …
    Interessante anche notar questo, sull’ayawaskha (o “banisteria”): “la banisteria quando è usata da sola può produrre un disordine mentale che ricorda quello […] prodotto dallo stramonio”, ivi, p. 113. Lo stramonio, cioè Datura stranomium, è la “yerba del diablo” del don Juan di C. Castaneda!, e cioè una droga POTENTISSIMA e pericolosa PROPRIO perché assai potente. Che dunque non si dà se non sotto **strettissimo controllo** ed in occasioni **rituali** particolari. Ed ecco anche il perché si dà la “liana del morto” di solito “attutita” ed accompagnata da degli altri vegetali. Peraltro, lo stramonio si trova pure in Europa. A tal proposito: “La **Datura stramonium** appartiene all’antichità delle droghe euroasiatiche. È una sostanza tossica molto potente, estremamente pericolosa e dannosa, che fa compier atti impensati e che determina un’estrema confusione mentale. Si racconta che l’esercito di Antonio fu sconvolto dall’incontro con questa pianta. I soldati che l’avevano mangiata per fame si dedicarono per giorni e giorni a rivoltar sassi per terra, come se fosse un’impresa molto seria. La datura dà, inoltre, perdita di memoria, stupore psichico, amnesia […], ebbrezza lucida. Il Medio Evo l’ha variamente chiamata ‘erba del diavolo’, ‘erba delle streghe’, ‘pane spinoso’, ‘erba dei demoniaci’”, ivi, p. 31. Posto d’onore poi hanno, nella sezione europea, il giusquiamo e – soprattutto, “last but first” – la mandragola, cf. ivi, pp. 22-27. In inglese: “mandrake” – sì, quel nome famoso! – essa è ricordata da molti autori, fra cui Plinio.


    @i

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  14. [*] La Savelli Editori (Samonà e Savelli) chiuse nel 1982. Su di essa, cf.
    https://www.oblique.it/images/interviste/intervista_dinoaudino_29settembre08.pdf








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