Sulla manipolazione, per mezzo di “tecniche” di cui s’è detto un po’ qualche tempo fa. Prima cosa, sono ben note: da Le Bon, passando per il nipote di Freud (Bernays e il suo saggio “Propaganda” del 1928![1]), per poi essere applicate soprattutto da Goebbels (Hitler è “altra” cosa come s’è già detto più volte), ma poi anche nel dopoguerra. Cose note, oggi però diffusissime, soprattutto i mezzi son diversi: prima cvi era un centro d’emissione della “propaganda” – che si trattasse di radio, di tivvù o computer “fisso” –: oggi la propaganda ti segue, la porti “teco” per mezzo di attrezzi digitalizzati e digitalizzanti. Ma la “tecnica” di base quella è, quella rimane. A quali “parole d’ordine” – o “slogan” – si obbedisce? Ecco una prima domandina da farsi, se si vuol portar fuori – alla “coscienza” – i “messaggi” vari che si “ricevono” … A quali “temi” si reagisce? Istintivamente, chiaro …
A me fa sempre ridere il “se” famoso, è sempre il “se” che mi diverte: oggi manipolare le “opinioni pubbliche” non costa molto, di questi tempi: “se” necessiterà “loro” eccoti un bell’attentato – “se” serve eh, “se” – quindi eccoti le truppe di terra (che “mai” dicevano ci sarebbero state, molto divertente: ah ah!) ed eccole sul campo … o sul “gambo” …
Peraltro anche il Niger è caduto, per così dire: il processo di accerchiamento (da est e da sud) continua. Vi han messo dentro il dito e non ne possono più venir fuori. Specie di processi irreversibili, che, certo, pososno terminare, però mai ricondurre alla situazione iniziale.
Sulla manipolazione, per mezzo di “tecniche” di cui s’è detto un po’ qualche tempo fa. Prima cosa, sono ben note: da Le Bon, passando per il nipote di Freud (Bernays e il suo saggio “Propaganda” del 1928![1]), per poi essere applicate soprattutto da Goebbels (Hitler è “altra” cosa come s’è già detto più volte), ma poi anche nel dopoguerra. Cose note, oggi però diffusissime, soprattutto i mezzi son diversi: prima cvi era un centro d’emissione della “propaganda” – che si trattasse di radio, di tivvù o computer “fisso” –: oggi la propaganda ti segue, la porti “teco” per mezzo di attrezzi digitalizzati e digitalizzanti. Ma la “tecnica” di base quella è, quella rimane. A quali “parole d’ordine” – o “slogan” – si obbedisce? Ecco una prima domandina da farsi, se si vuol portar fuori – alla “coscienza” – i “messaggi” vari che si “ricevono” … A quali “temi” si reagisce? Istintivamente, chiaro …
RispondiElimina[1] Cf.
https://ia902905.us.archive.org/18/items/Propaganda_Edward_L_Bernays_1928.pdf/Propaganda_%20Edward%20L%20Bernays_%201928.pdf
A me fa sempre ridere il “se” famoso, è sempre il “se” che mi diverte: oggi manipolare le “opinioni pubbliche” non costa molto, di questi tempi: “se” necessiterà “loro” eccoti un bell’attentato – “se” serve eh, “se” – quindi eccoti le truppe di terra (che “mai” dicevano ci sarebbero state, molto divertente: ah ah!) ed eccole sul campo … o sul “gambo” …
RispondiEliminaPeraltro anche il Niger è caduto, per così dire: il processo di accerchiamento (da est e da sud) continua. Vi han messo dentro il dito e non ne possono più venir fuori. Specie di processi irreversibili, che, certo, pososno terminare, però mai ricondurre alla situazione iniziale.
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