giovedì 6 febbraio 2014

‘Zinov’ev: “Nessuna rivolta è possibile contro una banca”’, link online


‘Zinov’ev: “Nessuna rivolta è possibile contro una banca”’

Riporto un passo dal link di qui sopra: “Zinov’ev morì a Mosca nel 2006. Dopo aver passato più di vent’anni in Occidente ed essere stato una delle figure di spicco dell’intelligencija sovietica dissidente, dedicò il suo lavoro ad una critica radicale della società occidentale, percepita da lui come una minaccia senza precedenti per l’umanità.”
Due osservazioni: 1) che la società occidentale, per come si è venuta a formare, sia **divenuta** “come una minaccia senza precedenti per l’umanità”, è vero, purché questo non ci porti ad esaltare Putin o l’integralismo islamico o un mal inteso “Oriente” dove il “nazionalismo” sarebbe “solo” stato portato dal “cattivo Occidente”, perché questi son errori metodologici e storiografici fondamentali, che impediscono di capire con che cosa si abbia a che fare;
2) questa deriva dell’Occidente moderno, che il resto del mondo ha accettato, nonostante le risposte che ha dato, perché oggettivamente ha avuto - ed ha - il consenso (è un dato col quale occorre pur confrontarsi una buona volta!!) - è avvenuta a causa della “presa di possesso” dell’Occidente da parte di una “anti-élite” e, dunque, questa “anti-élite” si è imposta distruggendo il tessuto qualitativo e simbolico delle società occidentali: mascherare o non capire quest’ultimo punto porta fuori strada. (*)
 

Lo ammette anche il movimento Massoneria Democratica, un raro esempio “dissidente” in una Organizzazione che ha pesantissime responsabilità nella deriva delle  società occidentali, la quale Massoneria Democratica sostiene che lo scopo di tutto questo “ambaradàn” era quello di far sì che l’Europa perdesse il suo stato sociale, e divenisse identica all’America o all’Asia, “mutatis mutandis”.
E così è stato: come avrebbe detto George “doublya” Bush “Mission Accomplished”, Missione Compiuta. Né la “sinistra divina” né la “destra rattrappita” sono approdate ad alcunché di concreto: le cose
sono andate per la loro strada.
Questo perché in testa hanno, ed avevano, un quadro che non esiste più: c’è davvero da dubitare su e con quale realtà certa gente si confronti quando esce di casa o salta per i vari social network. 

La negazione della realtà ed il vivere nella e della proiezione dei propri desiderata sembra essere una delle più nefaste caratteristiche del tempo attuale. 

 (*) Su questi temi, ma leggendo approfonditamente, senza strilli o iper-reattività contemporanee, la “nostra epoca” dei “social network” e della superficialità collettiva, cfr. Materiale online.

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