“Nel corso delle conversazioni sui suoi scritti, faceva spesso digressioni dall’argomento di cui s’era letto per parlare, in termini generali, di tutto ciò che gli passava per la mente o veniva sollevato da uno degli studenti. Quando qualcuno, attraverso un collegamento con il capitolo letto quella sera, apriva la questione dei due mondi, Oriente ed Occidente, e della mancanza di comprensione far la mentalità occidentale e quella orientale, Gurdjieff parlava con una certa ampiezza degli equivoci che si erano creati nel mondo proprio a causa di quell’incomprensione, sostenendo che erano dovuti, almeno in parte, alla carenza d’energia nel mondo orientale e di saggezza in quello occidentale. Prediceva che un giorno l’Oriente sarebbe risorto ad una posizione di rilievo mondiale e sarebbe diventato una minaccia per la nuova cultura dell’Occidente, per ora [in quel tempo: anni ‘20 del secolo scorso: in pratica 100 anni fa, considerato che F. Peters lasciò (per sempre) il “Prieuré” nel 1924] incontrastata quatto a potere ed influenza e dominata, secondo lui, dall’America [VERO, anzi: verissimo ancor OGGI] — un paese certo molto forte, ma anche molto giovane [Idem].
Tra gli scopi di tutti i grandi leaders, messia, messaggeri degli dèi, e così di seguito, ce n’era uno fondamentale e primario: trovare i mezzi perché i due lati dell’uomo e, quindi, i due lati della terra, potessero convivere in pace ed armonia. Disse che il tempo era molto breve — era necessario raggiungere quest’armonia al più presto per evitare il disastro totale. Filosofie, religioni ed altri movimenti del genere nel raggiungere questo fine avevano tutti fallito e l’unica via possibile passava ora [IN quel tempo, RICORDIAMOLO!] attraverso lo sviluppo individuale dell’uomo. In quanto un individuo sviluppava le sue potenzialità latenti, sarebbe diventato forte ed avrebbe, a sua volta, influenzato molti altri individui. Se un numero sufficiente d’individui riuscivano a sviluppar sé stessi — anche in modo parziale [NB] — e a diventare uomini veri, umani capaci di utilizzare le potenzialità reali proprie del genere umano, ciascuno di questi individui sarebbe riuscito a spuntarla [e QUI vi è GIÀ “LA” difficoltà PIÙ insuperabile] e a convincere cento altri uomini i quali a loro volta, acquisendo ciascuno il medesimo sviluppo, sarebbero stati capaci d’influenzarne ancora cento, e così via [in pratica: questa era la vera “missione” di Gurdjieff, in pratica fallita come tutti i – PUR GENEROSI! – tentativi novecenteschi volti ad una RINNOVATA “SPIRITUALIZZAZIONE” del mondo; sia detto en passant].
Aggiunse, tristemente, che non stava affatto scherzando quando sosteneva che il tempo era poco [e noi, oggi, siam OLTRE quel GIÀ “POCO TEMPO” che, al tempo, rimaneva: “Chi ha orecchie per” …]. Per di più, la storia ci aveva già provato che strumenti quali la politica, la religione ed ogni altro movimento organizzato che trattasse l’umanità ‘come massa’ [NB], aveva fallito. Ci sarebbero sempre stati fallimenti: la crescita originale, distinta di ciascun individuo nel mondo era l’unica soluzione possibile [una chiara “illusione novecentesca” che ha, tuttavia, sostenuto la baracca finché lo è stato possibile: poi anch’essa si è del tutto eclissata, pur con tutte le sue fallacie, per “tornare all’ovile” delle religioni, e cioè a quei movimenti che trattano l’umanità “come massa” e che hanno sempre fallito, FALLITO lo SCOPO di “porre ‘armonia’ tra ‘i due lati’ dell’uomo e della Terra” sia ben chiaro, ché gli altri obiettivi son stati raggiunti, al contrario!].
Che si credesse in lui fino in fondo o meno, certo egli sosteneva la causa dell’importanza dello sviluppo dell’individuo con convinzione e passione”, F. PETERS, La rasatura del prato e la costruzione di sé, L’Ottava Edizioni, Milano 1986, pp. 203-204, corsivo in originale, grassetti miei, miei osservazioni fra parentesi quadre. E n’è passato di tempo dal 1 9 8 6!
ED ECCO, tuttavia, ch’è successo quel che Gurdjieff diceva molti decenni fa.
NO COMMENT.
Andrea A. Ianniello
Cf.
RispondiEliminahttps://associazione-federicoii.blogspot.com/2018/06/degli-stati-uniti-damerica-lex-unica.html
Sul “drago”, per qualche indicazione, cf.
RispondiEliminahttps://associazionefederigoiisvevia.files.wordpress.com/2019/01/dialettica-yin.pdf,
pp. 10-11 e nella nota a pie’ pagina n. 15.
Bisogna conoscere molte altre cose per poter capire questo punto detto qui sopra. Ovviamente i nostri contemporanei prendono posizione come ad una partita di calcio: la “reazione meccanic”a di cui parlava Gurdjieff decenni fa – “illo tempore” – proprio questa è. Chi vuol capire prende posizione solo e soltanto **dopo** aver capito la situazione; inoltre, solo dopo aver visto la” posta in gioco” ed averla “vista” precisamente.
EliminaAlcuni link. Cf.
Eliminahttps://associazione-federicoii.blogspot.com/2019/06/nemmeno-n-milione-di-volte-baseterebbe.html
Cf.
https://associazione-federicoii.blogspot.com/2018/08/piu-volte-riportato-va-sempre-ricordato.html
Cf. - su cose passate -, ormai da tempo:
https://associazione-federicoii.blogspot.com/2018/05/una-riflessione-su-marx-duecento-anni.html
Il problema del cash, cf.
https://associazione-federicoii.blogspot.com/2015/12/la-rovina-del-cash.html
Per capir bene certe cose occorrerebbe conoscere le ultime opera di Mao Tse-tung (traslitteriamolo “vintage” volutamente) ma ciò è molto difficile che accada nel “grande” - si fa per dire! - Occidente; inoltre, vedono tutto attraverso lenti profondamente distorcenti, per cui per loro vi è ancor “il pericolo giallo” cosiddetto, che fu evocato dalla guerra russo giapponese del 1904-1905 - esattamente 120 anni fa, insomma. Non possono capire che la Cina cerca solo di tornare ad essere qualche per la stragrande parte della sua storia è stata: una grande potenza. Un tempo era la rotta verso est che arricchiva, ma fino al termine del XVIII secolo, si vedano le navi che affondarono – per cause naturali, di solito – e che contenevano le preziose porcellane. Questo piace molto agli “occidentali” ma, purtroppo, è semplicemente storia. Che, poi, tale “ritorno dio potenza” debba necessariamente esser negativo, è tutt’altro discorso: ma lo è in una situazione mondiale come quella presente, con un “Occidente” in pena bancarotta ideologica che pare voglia rimaner legato alla “dottrina Monroe” che trasforma ogni lotta in una guerra ideologica fra “democrazia” – spesso presunte – contro “autocrazie” – termine da XIX secolo del tutto fuori epoca, oggi – tra l’altro. E cioè: spesse lenti distorcenti che non fan capire né la posta in gioco né il senso delle cose di **oggi** e **non** di ieri. Per la Cina il XIX secolo è sempre stato “il secolo dell’umiliazione” ricordiamocene …
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