Fonte: Federico II e l’Italia, Edizioni De Luca - Editalia, Roma 1995, copertina.
Fonte: Leonardo da Vinci, Pianta di Imola, in Strenna UTET 1963, tavola tra le pp. 64 e 65.
Lutero come “Junker Georg”, immagine tratta da:
Una serie di link su temi “storici” (anche con immagini), presenti su questo blog, Reminders.
Due immagini da L. Austine Waddell, “Lhasa and Its Mysteries”, Cosmo Publications, New Delhi (1996, reprint)
M. Marra sull’alchimia, Murro su Federico II; al convegno “Le Connessioni Inattese” (2007)
Ah ah ah, ride bene chi ride ultimo... Guénon e l’ “immigrazione”
“René Guénon”, articolo del 2007, da una vecchia community
“Nuovo Medioevo”?? Tutt’altro che nuovo...
Frasi di M. Weber, Wikiquote link
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Una “Curiosità” ...
Come prima osservazione,
si può partire da quel che G. Masson, in una vecchia biografia su Federico II,
così concludeva, nell’Epilogo: “Federico di Svevia Hohenstaufen morì
apparentemente sconfitto e annientato dalle potenze del suo tempo. Con lui
sembrò scomparire anche tutto ciò che aveva voluto creare: soltanto pochi castelli
sparsi sulle solitarie [un tempo, nota mia] colline pugliesi, alcune statue
della porta di Capua [ne rimane qualcosa] e il manoscritto del suo libro di
falconeria restavano a testimoniare
della grandezza del suo ideale incompiuto”[1].
Dopo questo passo,
appena citato, l’autrice rovina le sue giuste osservazioni – dove la Masson, commette il grosso errore dell’anacronismo, attribuendo
a Federico II lo stato moderno: questo è
un errore molto, troppo diffuso.
E tuttavia, pure
puntualizza un punto decisivo, nelle
sue frasi successive: “L’ultimo dei grandi imperatori non è morto, ciò per cui è
vissuto è giunto fino a noi, per cui dell’altisonante susseguirsi dei suoi
titoli [...] potremmo aggiungere: Imperatore Immortale”[2].
Quel che è vero è l’unità, una debole, ma continua
unità: il Meridione è, in effetti, un’unità …
Fonte: Leonardo da Vinci, Pianta di Imola, in Strenna UTET 1963, tavola tra le pp. 64 e 65.
Lutero come “Junker Georg”, immagine tratta da:
E. G. Rupp, Lutero e la Riforma in Germania, fino al 1529, in Storia del mondo moderno, Cambridge University Press - Garzanti Editore, Milano 1967, p. 102.
Quando nasce il nazionalismo
tedesco? Con Lutero, Alla nobiltà
cristiana di **nazione** tedesca
(An den christlichen Adel deutscher Nation, 1520).
Mai
nel Medioevo il nazionalismo era stato tanto esplicitamente evocato, esisteva
implicitamente, ma non
esplicitamente.
Si noti come Lutero usi
il termine unicamente germanico per “nobile”: Adel.
Or dunque, quando nasce
il mondo moderno? Con Lutero; l’avrò
ripetuto una sessantina di volte, contro
le teorie oggi dominanti. La modernità è nata **dalla religione** e solo dalla religione potrà essere abbattuta.
Per quanto decada, per
quanto “post”, siamo ancora nell’ “Autunno del moderno”.
Non abbiamo davvero
superato la modernità, nonostante gli sforzi di taluni autori, come De Benoist[1].
[1] A tal proposito, cfr. A. de Benoist, Oltre il Moderno. Sguardi sul terzo millennio, Arianna Editrice, Casalecchio
(BO) 2005 (II Edizione, la prima era del 2003), libro che, pur interessante
sotto vari aspetti, fallisce nell’andar realmente “Oltre” il Moderno,
oltre la “nozione” (Der Begriff) di “modernità” tout court (“Der
Begriff” come Der Begriff der Politik
di C. Schmitt (La “categoria”
del politico) “categoria” che, per
Schmitt, si sostanziava nell’opposizione amico/nemico, e così anche “il”
Moderno “in sé” si aggrega intorno ad un’opposizione “sviluppo”/“tradizione”,
opposizione che non esiste più oggi
nei termini detti “moderni”, appunto).
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Una serie di link su temi “storici” (anche con immagini), presenti su questo blog, Reminders.
Due immagini da L. Austine Waddell, “Lhasa and Its Mysteries”, Cosmo Publications, New Delhi (1996, reprint)
M. Marra sull’alchimia, Murro su Federico II; al convegno “Le Connessioni Inattese” (2007)
Ah ah ah, ride bene chi ride ultimo... Guénon e l’ “immigrazione”
“René Guénon”, articolo del 2007, da una vecchia community
“Nuovo Medioevo”?? Tutt’altro che nuovo...
Frasi di M. Weber, Wikiquote link
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Una “Curiosità” ...
Da:
P. Scaolo, Contra Canes.
Manifesto di liberazione dallo strapotere e dall’intolleranza dei cinofili,
Scipioni, Valentano (VT) 2003, Copertina.
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[Integrazione dell’originale.
“Perché la Luce Astrale è duale. Come uno scintillante serpente, i livelli
inferiori della luce volgono le loro spire attorno alla terra; ispirano la
malvagità terrena, contaminano i suoi abitanti e procedono in un circolo
vizioso con il perverso potere che scaturisce come risposta ai loro stimoli. E’
questo il drago terrestre [come Tiamat,
uccisa da Marduk, nota mia], ‘terreno,
sensuale e maligno’, e nei suoi regni si trovano i tenebrosi aborti della mente
umana e umano-animale. Sono qui le matrici del tempo d’evoluzione, i modelli
abbandonati dei primi giorni, ‘i demoni
dell’Abisso, dal volto di cane’. Qui,
inoltre, come canali per le influenze dei Signori della Forza Squilibrata, sono le idee-simulacro
astrali degli ‘dèi’ della morte e
della distruzione, della lussuria e della sfrenatezza; gli dèi tribali e i
feticci delle tribù primitive; e qui sono anche i poteri delle tenebre alla cui immagine l’uomo ignorante ha foggiato
i suoi dèi. Così la razza umana popola le sue ‘correnti nello spazio’, e i suoi
pensieri e le sue emozioni, fondendosi con le forze semi-intelligenti dell’astrale
inferiore, assumono una loro propria vita
semi-indipendente. Ma vi è anche il Drago Celeste, l’Astrale superiore” (W. E. Butler, Il Mago. Esercizi
e pratiche magiche, Hermes Edizioni, Roma 1993, p. 60, corsivi miei). Nella
“cinomania” contemporanea si sa, dunque, che cosa vedere: l’influsso potente di
“certe” forze … ]
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*
E. Horst, Federico II di
Svevia, Rizzoli Editore, Milano 1981, Copertina.