domenica 3 aprile 2016

REMINDER 2: “Rollover” (1981)




 

26 commenti:

  1. Interessante ricordare, a tal proposito, quanto rettamente “intravisto” da chi applica l’astrologia alla finanza, studiando le “ricorrenze” per cui, a determinati passaggi planetari, accadono certe dterminate cose sui mercati.

    Ebbene qalcuno ha correttamente previsto come questo Marte retrogrado (da sabato) avrebbe riportato il tema del petrolio al centro delle questioni. Difatti, Marte tornerà indietro, passando da Sagittarius a Scorpio a fine mese prossimo. Segno di acqua, che andrà in aspetto con Nettuno: acqua, liquidi dunque petrolio.

    Nei giorni della retrogradazione, ecco che il tentativo di un accordo a Doha, “de facto”, fallisce.

    Si apre una nuova fase ribassista per il petrolio, si chiedono in molti, ormai...

    Ricordiamoci, tuttavia, il “meccanismo” di cui si parlava in “Rollover” (1981), che, cioè, grazie ad una crisi sul petrolio - e ad altro, che aveva senso **solo** in quel tempo -, gli “Arabi” cosiddetti avrebbero massicciamente ritirato le loro riserve in dollaro dagli USA.

    A detta del ministro saudita, l’Arabia Saudita può continuare a lungo nella sua politica ribassista contro l’Iran e contro la svolta favorevole all’Iran che, forse, è uno dei pochi lasciti davvero importanti della presidenza Obama a livello internazionale, oltre l’essere stata costretta a ritornare nello scacchiere mediorientale, grazie al cosiddetto “IS”.

    Staremo a vedere, se davvero han tanto liquidità - di nuovo i liquidi - per poter sostenere un mercato che di nuovo reinizia a scendere; la cosa non è da escludersi, ma nemmeno è sicura. In ogni caso, una crisi globale che non tocchi il dollaro è “futile”, è l’Europina che si tiene in pancia la malattia...

    Intanto voci sulla debolezza del dollaro si diffondono. Se poi così fosse, un rialzo dei tassi negli USA sarebbe inevitabile, con conseguenze a catena.

    Di certo, l’instabilità non termina, ma occorre sempre vedere se, finalmente, ci “Si” deciderà a dare il “la” della accensione delle polveri.



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  2. La futura crisi del dollaro sarà fondamentale perché ancora oggi il sistema americano è al centro della Grande Prostituta. Quindi in questo senso cambierebbe davvero l'elemento centrale del "sistema", ma in che direzione può condurre questa "rivoluzione"?
    È chiaro che il cambiamento coinvolgerebbe tutto il globo, perché ormai il livello di interconnessione è tale che non esistono più spazi isolati e "al riparo". Inoltre, quelli che avranno il potere di decidere queste cose e di dirigere questa "manovra di palazzo" globale, dovranno metter su un nuovo sistema con un rinnovato elemento "pivotale", e qui come da te spesso segnalato dovrebbe ritornare l'oro, anche perché simbolicamente è un elemento "centrale" e quindi si presta anche ad essere usato in modo inverso come parodia (c'era a proposito anche questo interessante post: http://associazione-federicoii.blogspot.it/2015/11/economia-globale-ed-il-dilemma-di.html).

    Inizialmente non comprendevo che vantaggi avrebbe potuto portare un cambiamento qualitativo in senso peggiorativo di tale portata. Molto semplicemente però è evidente che in una fase di cristallizzazione totale come è stata fino a poco tempo fa, nessun movimento è possibile, di nessun tipo, come un pezzo di carne congelata che è perfettamente rigido.
    Invece il passaggio dalla Grande Prostituta alla Bestia comporta per forza una fase dinamica. Infatti, se si dice che il Regno dell'Anticristo verrà annientato quando sembrerà aver raggiunto l'apice e il compimento, significa che questo Regno in realtà è un processo, un divenire. E in questo quadro c'è almeno la possibilità di muoversi, di compiere un movimento (si spera ascendente e non "Niagara") che invece congelati insieme a tutto il resto non si poteva fare.

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  3. Infatti è così: finché il dollaro sarà al centro, il “Sistema”, blindato alla fine degli anni Settanta - inizio Ottanta, non potrà cambiare sostanzialmente. Sarebbe lungo, ed interessante - ma, purtroppo, non c’è né molto tempo né la giusta “audience” - per capir bene che cosa fu fatto all’epoca, e poi sempre più “blindato”, per farci giungere a quel che alcuni han giustamente chiamato “la tirannia dello ‘Status Quo’”, non Qua ma pure Qui, nel senso che lo “Status Quo” è stato Qui per tanto, ma tanto tempo.

    Ed è altrettanto chiaro che si tratta, in effetti, di una “rivoluzione di palazzo”, come l’hai giustamente chiamata e che, come tutte le “rivoluzioni di palazzo”, nasce per la difesa d’interessi che la crisi sistemica pone a rischio, e che, sempre come tutte le “rivoluzioni di palazzo”, è destinata a fallire, però aprendo ad “altro”, che poi è il punto vero ed il vero spunto. La rigidità sistemica dello “Status Quo” che abbiamo raggiunto è stata spaventosa e non può più durare: tanto più si cerca di far sì “che tutto cambi perché nulla cambi” e tanto più il Sistema va in panne e diventa sempre più instabile. E possono starne a parlare per secoli o ragionarne per millenni: è un fatto “strutturale”, ovvero relativo a **come** il Sistema è fatto e funziona.

    Certo che l’oro è fondamentale, ma lo è pure l’argento, in linea generale i preziosi, che dovrebbero e potrebbero fungere da “volano sistemico” per controllare la “fluttuazione” che si cerca di capire, riuscendoci sempre meno, sempre meno i “modelli” funzionano, posti a confronto della realtà.

    Qualcuno lo capisce, ma la sua ottica rimane legata a quando gli “stati nazionali” controbilanciavano la “tirannia dello Status Quo”, Ora, proprio lo “sviluppo” ha posto termine a questo bilanciamento e non è che si possa tornare indietro come se nulla fosse stato!!

    “Inizialmente non comprendevo che vantaggi avrebbe potuto portare un cambiamento qualitativo in senso peggiorativo di tale portata. Molto semplicemente però è evidente che in una fase di cristallizzazione totale come è stata fino a poco tempo fa, nessun movimento è possibile, di nessun tipo, come un pezzo di carne congelata che è perfettamente rigido.”, esatto, esatto.
    “Invece il passaggio dalla Grande Prostituta alla Bestia comporta per forza una fase dinamica. Infatti, se si dice che il Regno dell'Anticristo verrà annientato quando sembrerà aver raggiunto l'apice e il compimento, significa che questo Regno in realtà è un processo, un divenire.”, corretto.

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  4. Leggevo oggi quest'articolo (http://www.lastampa.it/2016/04/18/economia/i-bavaresi-della-csu-allattacco-il-successore-di-draghi-deve-essere-un-tedesco-QQU0UGR6TM46TnTG4QqFZM/pagina.html) in cui Scheuble e Friedrich dicono di voler un presidente della BCE che alzi i tassi. Scheuble starebbe spingendo il ministro del tesoro USA a fare altrettanto.
    Ma cosa sperano di fare, dal loro punto di vista, alzando i tassi? Mantenere ancora un po' a galla le valute rischiando tutto?

    C'è un vecchio post di questo blog che mi ha aiutato molto (http://associazione-federicoii.blogspot.it/2013/06/per-il-solstizio-destate-considerazioni.html).
    Mi spaventavo assai di questa transizione da G.P. a Bestia perché non consideravo tutta la fase di transizione, ma la immaginavo "perfettamente realizzata" semplicemente passando dal "tempo 0" al "tempo 1".
    Essendo cresciuto nella fase di cristallizzazione totale anche i modi di pensare ne sono influenzati in rigidità: uno di quegli esempi di chi crede di essere al di là del comune modo di pensare e non si accorge che ne è invischiato.
    Quindi quando 'arriva la tigre che abbatterà la porta' (per usare l'esempio del post citato), saremo in una fase in cui lo spazio sarà sempre meno libero fino ad arrivare asintoticamente allo 0. In questa fase di passaggio sarà possibile qualcosa. Ripensavo a Milarepa nella caverna, o ad Aurobindo nella cella di prigione: è in questa limitazione dello spazio che molti diventano "illuminati", e credo che un po' tutti abbiamo i propri guizzi quando siamo messi alle strette dalla vita.
    Si tratterebbe perciò di translare questo a una prospettiva globale, considerando, però, che nella cella si può anche scegliere di farsi morire...
    Se la differenza che passa tra evoluzione naturale e "evoluzione" spirituale è che nella seconda è decisivo ovviamente l'elemento della coscienza, e cioè che coscientemente bisogna dire "sì" a questa strada e agire di conseguenza, ti chiedo: bisogna arrivare "preparati" (e cioè?) al momento in cui la tigre sfonda la porta, oppure bisogna attendere? Non c'è l'opportunità di perdere lo "sparo di partenza" ('you missed the starting gun', cantavano i Pink Floyd) con annesso il senso di scoramento e disorientamento?

    E in tutto questo, qual è la ragion d'essere e la funzione dell'"Associazione Federico II Hohenstaufen"? Visto che sono tematiche globali e cosmiche, ci saranno pur "altri" nel mondo che in questo momento saranno alle prese con le stesse problematiche, no?
    Perdonami la domanda ma vorrei comprendere perché lo fai, "karuna" a parte, nel senso che vorrei comprendere dove vuoi portare a chi legge ciò che scrivi.


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    1. Mo che ci penso, a questo evento alludeva il post "la Porta è aperta..."?

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    2. Allora il blog. Nessuna particolare funzione, ma è iniziato come una cosa su Federico II e sul Medioevo, e **in parte continua** - ed infatti ci son sempre dei link o dei riferimenti a queste tematiche -, ma, poi, anche vedendo come altri siti lo facciano **di più** e **meglio** senza dubbio, ci si è allargati, molto probabilmente anche per quel che tu dici, e cioè che tali tematiche girano nell’ “aria” e quindi si è anche “andati oltre” i temi originari.

      Questi ultimi ci son soprattutto nei post iniziali, come si può ben vedere (http://associazione-federicoii.blogspot.it/2013/06/per-il-solstizio-destate-considerazioni.html, tra gli altri).

      Per il resto nessuna “funzione” reclamata, non si segue “chicche e sia”, quindi non si reclama o rivendica niente: per il resto, massima libertà di pensarla come si crede. Che ognuno “facci” come “credi” - questo per “fantozziare” un poco -.

      Forse l’unica cosa che si vuol fare è quella di fornire, a chi sia interessato, sempre e solo a costoro, degli spunti di riflessione, piccoli spunti, “spuntini”, e di riflessione, non di flessione, senza per questo genuflettersi, però mai evitando, qualora sia giusto, di flettersi per adattarsi alle mutevoli circostanze, ovvero alle stanze del circo …

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    3. La lotta oggi è fra i “produttori” e chi è legato alla Finanza come base principale: i primi vedono nei bassi tassi scarse opportunità di profitto, i secondi **sanno** che il sistema è “finanziarizzato” e, dunque, va in stallo se non gli provvedi la liquidità sufficiente (ovvero **sempre crescente, ci stiamo capendo …).

      Schäuble & Company hanno la testa nel passato, ma è più facile che l’evangelico cammello passi con la corona nell’ago che questa gente qui capisca ‘ste cose. In pratica, è impossibile …

      La lotta continüerà, dunque.

      Le loro speranze sono scritte su acqua che scorre, su sabbia del deserto, che il vento porta via.

      “Mi spaventavo assai di questa transizione da G.P. a Bestia perché non consideravo tutta la fase di transizione, ma la immaginavo ‘perfettamente realizzata’ semplicemente passando dal ‘tempo 0’ al ‘tempo 1’”.
      Eh beh sì, molti commettono quest’errore, probabilmente, in primo luogo, per quel che giustamente hai sottolineato: si è vissuti così tanto nella fase della “crystallizatio” che la si scambia per lo “stato naturale dell’umanità” quando, al contrario, è **UNA CIRCOSTANZA STORICA e TRANSEUNTE**.

      Se uno si studia la storia, vedrà che queste fasi ci sono e seguono a fasi di “grossi casini” - in linguaggio colloquiale - “epoca dei torbidi” nel linguaggio degli storici “d’antan” o “vintage” (gli storici “de noantri”).

      Ma tali fasi SONO STORICAMENTE DETERMINATE e NON possono durare per sempre: questo è chiaro.

      Solo che noi siamo al termine di cicli **ben** più lunghi e, oserei dire, “corposi”.

      Scambiare una fase per l’intero processo è un’allucinazione certo assai diffusa ma oh quanto depistante!!

      Ti dirò di più, ogni tentativo di riassetto sistemico porta ad un ulteriore fase d’instabilità. Il punto è che - a fonte della diminuzione del tasso di profitto e dell’ **inevitabile** “finanziarizzazione” (salvo mettere in questione “l’imperativo categorico” di **costante aumento** dei profitti) - la parte più consapevole del “sistema” che spinge ad una “riforma” **non ne ha la vera forza**.
      Quel che dice Guénon, in soldoni, è proprio questo, in definitiva.

      La “cristallizzazione” è l’effetto tipico del predominio di Seth, ed è la parte più difficile, la peggiore. Quando al predominio dell’alta pressione - predominio che all’inizio pare piacevole poi diventa una cappa - segue una fase di bassa pressione, per ragioni **strutturali**, la parte consapevole del sistema di dominio agisce, allo scopo di mantenere il controllo. Ma non ne ha la forza decisiva.
      Di qui il fatto che accresce l’instabilità sistemica. Ovviamente, Guénon diceva che questo è importante, ma non ancora sufficiente: per lui doveva intervenire allora qualcosa che andasse oltre “il dominio tutto sommato limitato del Regno della Quantià” …

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    4. Giuste le considerazioni seguite alla “tigre”, tigre vera e non di carta (“bao laohu”) [https://s3-eu-west-1.amazonaws.com/media.unbound.co/p/images/2589/original/Mighty_4.jpg?1459093644, https://unbound.co.uk/books/paper-tigers/updates/a-blustering-harmless-fellow-they-call-a-paper-tiger, “In appearance it is very powerful but in reality it is nothing to be afraid of; it is a paper tiger. Outwardly a tiger, it is made of paper, unable to withstand the wind and the rain.” — Mao Zedong, fonte: https://allthetropes.org/wiki/Paper_Tiger].

      CHI OGGI È LA TIGRE VERA?
      CHI OGGI È LA TIGRE DI CARTA?

      “Se la differenza che passa tra evoluzione naturale ed ‘evoluzione’ spirituale è che nella seconda è decisivo ovviamente l'elemento della coscienza, e cioè che coscientemente bisogna dire ‘sì’ a questa strada e agire di conseguenza, ti chiedo: bisogna arrivare ‘preparati’ (e cioè?) al momento in cui la tigre sfonda la porta, oppure bisogna attendere? Non c'è l'opportunità di perdere lo ‘sparo di partenza’ (‘you missed the starting gun’, cantavano i Pink Floyd) con annesso il senso di scoramento e disorientamento?”.

      PREPARATI? CERTO. MA NON SEI “TU” O “IO” O ALCUN “IO” CHE “SPARA” …

      Attendi senza attendere.
      Attendi senza tendere.
      E non vi sarà scoramento.
      Forse che trattasi di gara? No di certo!
      Mica è una gara! “Un viaggio di mille miglia inizia con un passo”: forse. Ma saperlo no ci serve, non risponde a dove/come noi siamo qui/ed ora oggi.
      Un viaggio di mille passi inizia con neanche un miglio …
      In una parola, non importa quanti passi fai o quante miglia percorri: quel che conta è la direzione del cammino.

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    5. Grazie infinite per le dritte, mi rendo conto sempre più del valore inestimabile. Sopratutto da quando stai rispondendo alle domande sto "aggiustando il tiro" sempre più.

      Questo fine settimana sono stato al monastero di Bose a ponderare, tra l'altro, questa tua ultima risposta. È stato curioso il fatto che è passata in liturgia la lettura dell'Apocalisse sul nuovo cielo e la nuova terra.
      Era ospite il filosofo Diego Fusaro che ha tenuto una conferenza sulla "città futura". Nella mattinata ha parlato solo lui, di pomeriggio si son svolte le domande e risposte.
      Sono stato il primo a fare una considerazione e ho parlato brevemente del passaggio da "Paradiso Terrestre" a "Gerusalemme Celeste", e quando ho pronunciato queste ultime due parole ha fatto uno scatto strano: solo dopo ho saputo che tra le due conferenze, in uno scambio col priore Enzo Bianchi, questi gli aveva citato proprio la Gerusalemme Celeste.
      Si sarà accorto anche lui della "coincidenza significativa". Oppure avrà pensato di essere circondato da idioti...

      Per il resto è stato purtroppo poco interessante, c'erano quasi tutti ragazzi della mia età ma ho visto chiaramente quel "cerchio rinserrato" attorno alle menti: tutti chiedevano che Fusaro o chi per lui calasse dall'alto una lista di soluzioni, un programmino politico o anche religioso, insomma tutti che vogliono agire senza rendersi conto che la priorità è comprendere. D'altronde sono tutti chiaramente "in attesa", solo che questa "volontà di servire" andrà a beneficio di altri...

      Chiusa parentesi.
      Le tigri di carta mi sembrano evidentemente i vari integralismi islamici e bombe atomiche come da te segnalato. La tigre vera mi parebbe essere la "controiniziazione" e i vari "adoratori della Bestia" che stanno per rovesciare il rapporto di forza.
      Mi sembra impossibile tentare di concepire come sarà lo stato delle cose dopo l'irruzione di Gog e Magog, visto il ritorno "in auge" del mondo sottile, è un cambio qualitativo davvero notevole; è così o qualche indizio lo si può trovare? E oggi avrebbe senso dirigere la comprensione verso ciò, oppure ci sono altre priorità da comprendere qui e ora?

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  5. Interessante quest’episodio, purtroppo verissimo: oggi si chiede la “ricettina”, non a caso i programmi di cucina vanno per la maggiore: la nostra è senz’altro l’epoca dell’ “iper”-semplificazione, del “semplicismo” spinto, insomma e differenza, di più: in somma diffidenza, ché tali super semplificazioni è ovvio che siano delle super compensazioni ad una situazione che, nella sostanza, non si sa gestore **con gli strumenti da noi ereditati dal recente passato*.
    Non sarà mica che si voglia cambiarli?? Ma no, mai, nient’affatto, non sia mai.

    Un cerchio che rinserra le menti.

    In attesa, “En attente”: di chi?
    Di cosa?
    Ecco il vero punto.
    Chiarissimo che il vecchio ordine non sappia fornire alcuna vera risposta: non semplificherebbe così eccessivamente, ma direbbe - a chiare lettere - che le cose son complesse, che un disastro di tanti anni non è che lo puoi riaggiustare schioccando le dita!! (*)

    Venendo all’ “Apocalisse” di Giovanni, “nuovo cielo” e “nuova terra”, vi sarebbe molto da dire … Considera che “non vi sarà più mare”, altro passo “mysteriözo”, in che senso andrebbe inteso …

    “Le tigri di carta mi sembrano evidentemente i vari integralismi islamici e bombe atomiche come da te segnalato. La tigre vera mi parebbe essere la "controiniziazione" e i vari "adoratori della Bestia" che stanno per rovesciare il rapporto di forza. Mi sembra impossibile tentare di concepire come sarà lo stato delle cose dopo l'irruzione di Gog e Magog, visto il ritorno "in auge" del mondo sottile, è un cambio qualitativo davvero notevole; è così o qualche indizio lo si può trovare? E oggi avrebbe senso dirigere la comprensione verso ciò, oppure ci sono altre priorità da comprendere qui e ora?”.



    Alla pria osservazione: giusto. Alle domande: Vi sono degli “hints”, e sarebbe senza dubbio giusto cominciare ad indirizzarsi verso queste concezioni, tuttavia senza dimenticare lo “hic et nunc”, poiché la situazione spinge a tener sotto controllo il mondo sociale che si decompone, in un’ europina da ridere - o piangere - con la gente che crede di poter tornare indietro: lo vedi dappertutto, dagli USA all’Europa borghese piccola piccola, al “putinismo” versione aggiornata e corretta del classico “adda veni’ bbaffone”.

    Far muri non serve, pur essendo comprensibile sul momento, **se** manca una **visione complessiva**, che manca e continüerà a mancare né i vari cosiddetti “populismi” la possono fornire, possono solo rinchiudersi nel “when the things were going on”, ovvero richiamare l’Avversâro. Questo perché lasci uno spazio e lasci come un vuoto: in politica vale l’ “horror vacui”, nessun vuoto mancherà d’essere riempito, magari dal peggiore, magari da cose sbagliate, ma il vuoto sarà riempito.

    Ma d’altro canto le “porte aperte” non le puoi avere come prima: il classico dilemma, dove se fai “A” sbagli e se fai “non-A” sbagli lo stesso - il che ci parla della necessità di un “altro” quadro di riferimento.

    Ci vorrebbe vera creatività, poter affrontare le situazioni, rivedere **tutti** - dico tutti - i vecchi quadri di riferimento che più **non** funzionano. Ma son tutti ansiosi di nascondersi sotto le gonne della mamma. Peccato che le gonne ormai siano piene di buchi …

    (*) “Vivere senza infelicità
    Disse Huitang:
    ‘Le cose trascurate per lungo tempo non possono esser ripristinate in un batter d’occhio.
    I mali che si sono andati accumulando per anni non possono essere spazzati via in un attimo.
    Non ci si può divertire sempre.
    Le emozioni umane non sono perfette.
    Non si evita la sventura cercando di sfuggirla.
    Chiunque insegni e abbia capito queste cinque cose, potrà vivere senza infelicità’” (“LEZIONI DI ZEN. L’ARTE DI COMANDARE”, Edimar, MIlano 1996, p. 46). Comandare, come dice il titolo del testo appena citato, è un’ “arte”, non è soltanto una scienza, ed oggi non hanno né l’una né l’altra: su questo nessun dubbio …

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  6. Verso dove devo orientarmi per scorgere questi "hints"?

    Ma la vera creatività non è ottenibile solamente "in-vocando" ed evitando di cadere nella trappola di "difendere l'attuale quadro in dissoluzione" (per ricollegarci alle discussioni precedenti)?
    È chiaro pure che servirebbe una creatività che sia diffusa, ma anche questa diffusione non sarebbe conseguenziale alla sua apparizione?
    Ad esempio come da te segnalato San Benedetto fu creativo; immagino che nel 400 d.C. si fosse altrettanto impossibilitati a concepire una soluzione creativa che invece nel 500 d.C. con San Bendetto doveva prendere forma.
    Una differenza è che lui diede una risposta cristiana alla crisi, mentre adesso ne servirebbe una universale.
    Ma anche lui non ci arrivò "in-vocando" e andando oltre il quadro della sua epoca?

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  7. Beh a riguardo degli “hints” ve ne sono sparsi qua e là, anche in questo blog (tipi “E Venne ‘Il’ Giorno”, fra degli altri, oppure “Viaggio a Iràm”, n. XII, luglio 2004 (http://www.poiein.it/Riviste/foglio_clandestino.htm), nello stesso “Il Regno” le parti finali, e via dicendo). Ovviamente NON PUÒ ESSERCI **OGGI** una “trattazione” completa e “sistematica” di cose del genere per l’ovvia ragione che si ricollega con quel che osservi: si deve andare **oltre** un determinato quadro per poter risolvere un problema irrisolvibile nel “quadro di riferimento” in cui quel problema è nato, ma che quest’ultimo non può affatto risolvere.

    Ed è difficile venir fuori da un condizionamento pesantissimo, come aver inoculato il germe della chiacchiera senza fine, (particolarmente visibile nel campo finanziario, come afferma questo link interessante sulla fallacia del 90% delle “previsioni” economiche su Internet, cosa **verissima**, peraltro, cfr.: https://www.washingtonpost.com/business/get-there/bad-investment-advice-lives-forever-on-the-internet/2015/07/30/54575f62-3580-11e5-8e66-07b4603ec92a_story.html, link del Washington Post, quindi d’un certo peso, nonostante tutta la dispersività del web.

    Anche qui, in questo blog, si parla della crisi “sistemica”, quando invece molti non si danno ad altro se non di terrorizzare la già declinante classe media, in luogo di spiegar loro quali siano i fatti **strutturali** al sistema capitalistico attuale, “neocapitalistico” e informatizzato (“virtuale ma non virtuoso”), per cui la classe media non può che declinare nell’attuale situazione della distribuzione del reddito. E poco servirà votare i partiti xenofobi, cosa che non può che crescere nella situazione presente, ma non risolve nessun nodo fondamentale.

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  8. Come venir fuori da un “pasticcio” di una tale “pasticciosità” **enorme**, ma complicatissimo come un groviglio inestricabile? Dove il bandolo della matassa ingarbugliata? **Come** recuperare la propria **indipendenza di pensiero**, perché questo è, alla fin fine?? Solo da questo può nascere una via d’uscita, non altrimenti. Se rimaniamo nel “brodo di coltura”, faremo la fine dei vari batteri ivi contenuti.

    Il che ci riporta all’esempio di S. Benedetto da Norcia, e sì, è vero, una risoluzione solo cristiana oggi sarebbe insufficiente, ce ne vuole una **universale**, per l’umanità “tout court”.
    La risposta è molto semplice: **devi** “andar oltre” il quadro della propria epoca, ma, se **non invochi**, se non vi è una “domanda” sufficiente, la cosa rimane impossibile da farsi concretamente, impossibile ricevere una “risposta”.
    Che, poi, è il problema della “nostra” epoca: sta tutto qui. I casini ci sono, c’è tutto, ma non ci “Si” decide a dare il “la” perché **manca questa “invocatio”**, almeno nella forza richiesta. Nessuna “risposta” scende (del tipo delle “Lettere scese dal Ciel” delle varie “Storia del Graal”, evidentemente fatti simbolici).
    La due cose, dunque, son ricollegate.

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  9. A questo punto - e comprendi come le due cose son ricollegate - per cui, quando ci vien chiesto il “quando”, oggettivamente **non** si può rispondere. Ma perché?? Perché il “quando” è ricollegato a questo, alla “in-vocatio” e devi sentire la “vocatio” per “in-vocare” (chiamare **in**).
    Quando vi sarà la sufficiente “Invocatio”, il “Tempus” erit (=sarà) “Hora” (“Horam”, accusativo). Ora, “tempus” è scorretto, è “tempo opportuno”, in gr. “Kairòs”, l’ “Hora” in lat., la parola giusta.
    Hora est Semper. Semper est Hora.
    Quindi qui siamo stati decenni ad “allungare il brodo”, in mancanza della sufficiente invocazione, della sufficiente “domanda”, se vogliamo usare un termine più contemporaneo.

    Il cavaliere ha deciso d’entrare nel Palio. Vero, ma questo pure si può declinare in molti modi, e in molti **tempi**. Quindi, la cosa è davvero molto “sottile”.

    La sorgente degli eventi non è un evento (“palese”), ma qualcosa che **non è** materiale (ovvero il “nascosto”).

    A sua volta, gli eventi concreti, passando dal “palese” al nascosto”, influenzano anche il “nascosto”. Gli eventi, già “pronti” nell’ “altro mondo”, attendono le condizioni **opportune** per manifestarsi su “questa” Terra. Se non vi si manifestano, se ne deve dedurre che almeno una delle condizioni richieste manchi all’appello, ed oggi vi manca una sufficiente “invocatio”.

    Far manifestare, puramente e semplicemente, “certe realtà” sottili nefaste “hic et nunc” vorrebbe dire distruggere questa Terra **senza speranza**, il che è semplicemente impossibile. Infatti, perché una tale cosa possa darsi, occorre che vi sia, per così dire, una “via d’uscita **potenziale**”, per lo meno “in potenza”, anche se sarà necessariamente sprovvista di potenza (di forza) all’inizio. E dunque, non può esser altro se non un’invocazione, nelle condizioni date del nostro mondo presente.


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  10. In definitiva, ci vuol il classico “taglio del nodo gordiano”, la “soluzione alessandrina” cosiddetta, o, al contrario, le cose si decomporranno senza fine, potenzialmente ovvio, ché, alla fine, per stanchezza ed esaurimento forze, qualsiasi processo viene ad un termine, ma, intanto, in questa maniera, si sarà mangiato tutte le energie (cosa molto ma molto “sethiana”, invero). Ma, perché ciò possa, in fine, concretamente avvenire, occorrerebbe un’invocazione sufficiente che dia la certezza che la “precipitatio” della “Crisi del mondo moderno” (Guénon) - e vi è l’assioma ermetico “precipitatio a diabolo” -, possa trovare uno sbocco, per lo meno potenziale, non attuale, ma solo potenziale.

    Oggi non c’è manco questo. Il predominio della cristallizzazione della fase lunghissima da cui veniamo ha - davvero - fatto fuori tutto e tutti, tutti quelli che la pensavano diversamente, e mo’ vogliono puntellarsi facendo leva sui residui tradizionali, questo è, tutto pur di non cambiare in modo strutturale. Quanto agli “alternativi” e ai vari “xenofobi”: questa è tutta gente che non ha capito che il sistema è potenzialmente finito negli anni 2011-12 e che **non si può** tornare indietro. La droga che le Banche centrali immettono è un cammino forzato ed inevitabile, se non vi fosse torneremmo alla situazione di blocco degli anni 2007-8-9.

    In una parola: **NON si può NON fare**, pena il ritorno ad una situazione di arresto sistemico potenziale. Ed allora, le nostre care “classi medie”, starnazzerebbero molto ma molto di più.

    Dietro vi è l’idea che non è che tu hai mille cose che puoi fare che vi è un cammino necessitato e non una proiezione di “desiderata”, cosa praticamente impossibile venga compresa nella nostra epoca in cui la storia come successione è stata sostituita dalla compresenza di dati di epoche diverse, cosa possibile solo in un mondo “virtuale”, e dove la “virtualità” tutto ha coperto (anche il mondo iniziatico …), dove l’informatica falsa i dati reali e la realtà diventa quella rappresentata nei simulacri digitali.

    In una tale situazione, davvero è difficile far capire certi movimenti fondamentali e che si sia necessitati a certe scelte, per la semplice ragione che son mali sì, ma non farlo poterebbe mali potenzialmente peggiori. Naturalmente, tale droga non risolve alcun nodo strutturale.

    Ma “laggente” non chiede di risolvere i problemi, chiede di sopravvivere.


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  11. Per spiegar ancor meglio: continuando il paragone fatto, San Benedetto non venne fuori come un fungo dopo la pioggia, ma fu il risultato di tutta una serie di “ricercatori spirituali”, si direbbe oggi, che reagirono alla Chiesa cristiana ormai divenuta “ufficiale” e che cerò nell’ “eremitismo selvaggio” la sua Via. Come frutto di **tutto** un processo, venne fuori la grande personalità, alla fine di percorso, e che sintetizzò un **movimento**, **cambiandolo**, perché spinse a far passare l’ “eremitismo selvaggio” in una forma tutto sommato “istituzionale”: il Monastero benedettino che fu anche un faro di civiltà in un’epoca di pesante decadenza.

    San Benedetto venne a Roma, e ne fu altamente deluso. Era la Roma **cristiana**, vista l’epoca di vita di Benedetto da Norcia, e **non** la Roma cosiddetta “pagana”, termine che è una contraddizione in termini poiché allude al villaggio, “pagus”, ora Roma è incontestabilmente una “civitas”, se non **la** “civitas” par excellence. Lui capì che non si poteva cercare di mantenere la vecchia Roma, ed insieme l’ “eremitismo selvaggio” era troppo anarcoide, come fenomeno (un po’ come la ricerca spirituale dei Sessanta e Settanta del secolo scorso, ma nessun Benedetto n’è venuto fuori a “sintetizzare” alcunché, e la soluzione soprassatura ha reiniziato a de-saturarsi - perdendo concentrazione nei suoi “sali”).

    Ecco quando affermo che ci vuole la “in-vocatio” dico che manca l’ “aspirazione”, che è così necessaria per “gravitare” la “grande personalità” che sintetizzerà quel movimento: questo a noi ci manca, ci è mancato pesantemente nei decenni passati, per cui manca questo all’appello, per cui l’ “andar oltre” viene come **naturale** consequenzialità d’una aspirazione/-“invocazione” che non trova la giusta risposta nell’esistente. Noi abbiamo una “spiritualità” deviata nel “benessere”, quasi tutte le cose “orientali” vanno a finir lì, oppure il ritorno alle forme religiose, ma, a parte le grosse deviazioni “integralistiche”, che son cose tutte che non rispondono al problema dato, nel migliore dei casi, si esplicano come cose “antiqarie”, magari ottime come studio e senz’altro rispettabilissime, ma non propizie alla necessaria opera di aspirazione ed invocazione.

    A noi manca questo. qui tocchiamo l’aspetto “personale”, dove purtroppo non ci si può far nulla, poiché sono scelte “personali”, magari criticabili, ma non possiamo certo farle per gli altri! Se manca chi abbia quest’invocazione, non ci si può far nulla e né che si possa “produrre” una tale “invocatio” con l’imposizione delle mani!

    Si può soltanto attendere che vi sia quel “minimo necessario” perché le cose s srotolino e inizino.

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  12. Una nota a margine: che cosa sta facedndo OGGI il “Systema”, per rafforzarsi e non annegare nel QE, che, a sua volta, non è un “epifenomeno”, ma è qualcosa che **non può non fare**?

    STA RAFFORZANDO IL DOLLARO.
    Dunque vi è una logica. E precisa.

    Come negli Anni Ottanta? Sì, esattamente, dunque vi son delle costanti.

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  13. Rafforzare il System, blindarlo ed arroccarsi; che, poi, sia pure un segno di debolezza tutto questo, è altrettanto vero.

    Ma la risposta è quella classica, tipica, ovviamente “mutatis mutandis”, cambiate le mutande o mutandoni, con vecchi tendoni ridipinti.


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  14. Quindi per costanti intendi la tendenza "sethiana" a bloccare tutto che ancora si vorrebbe prolungare?

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  15. Certo e che ha dominato epr così tanto tempo, ma ora tende a passare, probabilmente con una tattica del tipo di quella di Mohammed Alì nel famoso “Rumble in The Jungle”, Kinshasa 1974.

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  16. Tra le altre cose, in questa sorta di “blindatura” systemica, che sta avendo sempre più luogo e libero corso, possono anche **concorrere** delle cause sì contingenti, ma potenzialmente **scatenanti**, come la cosiddetta ‘Brexit’.


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  17. La tattica dell'esaurimento, certo.

    La Brexit potrebbe essere una scintilla pericolosa per la blindatura, per questo è tanto osteggiata.

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  18. Certo è così, una scintilla, in un mercato che tanti problemi e nodi ha infine accumulato.

    Dal petrolio, alla Cina, alla questione delle cosiddette commodities, ai debiti pubblici globali non pagabili, ecc. ecc.

    E chi più ne ha, più ne metta.

    Ma tutto galleggia sin ora.



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